IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

mercoledì 15 luglio 2009

G7, G8, G14, G20, “G” come “grandi"... ma grandi egemoni soprattutto!

Penso sia importante che i capi di grandi nazioni si parlino e si confrontino sui temi del mondo. Di sicuro si tratta in sé di un fatto positivo: meglio il dialogo (e faccia a faccia) che il silenzio.
Ma le perplessità nel merito di questi summit sono molti.
Innanzi tutto si tratta di un vertice auto-convocato. I “great” se la cantano e se la suonano.
Loro, i più grandi dal punto di vista economico, militare, monetario, decidono chi deve partecipare e “a chi” si deve allargare.
Esiste una grande organizzazione internazionale, pagata da tutti gli Stati membri, tutti i 192 stati del mondo (mancano solo il Vaticano e Taiwan), quindi coi soldi dei contribuenti, che ha come obbiettivo statutario “il conseguimento della cooperazione internazionale in ambito di sviluppo economico (sostenibile), progresso socioculturale, diritti umani e sicurezza internazionale”: l’ONU.
Queste organizzazioni “G” parallele, non fanno che gettare ombra su di esso (pur con tutti i sui limiti, ma ne parliamo dopo) di fatto scavalcando la maggior parte degli stati del mondo “non prescelti”.
I G8 sono gli stati che con il 13% della popolazione fanno il 60% del PIL, e consumano il 70-80% delle risorse mondiali.
I G14 sono gli stati che con il 56% della popolazione fanno il 70% del PIL mondiale e consumano il 90% delle risorse del pianeta.
Di cosa volete che parlino? Forse di minor consumo? Di eco-sostenibilità? Macchè!… pensate che

generiche intenzioni di riduzione dei gas serra del 50% entro il 2050, senza indicazioni di step intermedi e senza l’OK di Cina e India, abbiano un senso? Pensate che le intenzioni dichiarate di impegno a “mobilitare” 20 miliardi per la sicurezza alimentare nell'arco dei prossimi tre anni siano azioni efficaci? A chi? Dove? Quando e come? [Nel mondo ci sono 862 milioni di persone denutrite, i prezzi alimentari sono cresciuti negli ultimi tempi a un ritmo altissimo (fino al 71 per cento negli ultimi due anni). In tutto questo c’e’ anche uno scontro politico sui biocarburanti, sugli sprechi della Fao e sui sussidi agricoli. Occorrono più azioni e meno parole, perchè quanto si è fatto finora non ha cambiato nulla]. Bisogna agire si, ma nel modo giusto. E non è quello delle generiche dichiarazioni e delle vetrine di sola apparenza mediatica, ma quello di riforme efficaci degli organismi internazionali diventati ormai carrozzoni ingestibili (si veda ad esempio lo scandalo delle derrate alimentari degli aiuti che vanno al mercato nero). Questi accordi tanto sbandierati sono solo fumo negli occhi. Il fumo che serve a coprire il vero tema di fondo, che è economico, di potere, di continuità di sfruttamento dei più forti sui meno forti.

Altrimenti, se gli obbiettivi fossero veramente internazionali ed equi, sarebbe l’ONU l’ambito nel quale i summit dovrebbero avvenire. Un ONU che andrebbe certamente riformato, reso efficiente (costa annualmente 24 miliardi e mezzo di dollari. Ha a busta paga 56 mila dipendenti remunerati per 3 miliardi e 600 milioni di dollari all’anno con benefit tra le più svariati e balzani!) ed efficace (di fatto l’assemblea dei 192 paesi è minoritaria rispetto al “consiglio di sicurezza” formato da 20 paesi di cui 5 permanenti e gli altri eletti ogni 2 anni. Il Consiglio può bloccare le mozioni dell’assemblea e, addirittura, dentro ad esso, i 5 membri permanenti –USA, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia - hanno diritto di veto: ne basta quindi uno a bloccare qualsiasi risoluzione!), ma che da un punto di vista non solo ideale sarebbe veramente l’unica organizzazione democratica e internazionale deputata a fare gli interessi del mondo e dell’umanità che lo popola.
Peccato che ai famosi “G” non interessi per nulla riformare l’ONU… ma ben altro (ma chissà perchè!).
Al di là dei proclami di facciata, agli spettatori consapevoli non è sfuggito il vero carattere, per nulla caritatevole e misericordioso del G8-G14, ossia una finalità ipocrita e strumentale di mera propaganda ideologica. Come altre precedenti iniziative spettacolari, anche questo vertice “buonista” è apparso come sempre teso, tra l’altro, a “ripulire” la coscienza sporca della "ricca e opulenta" civiltà occidentale, per procedere infine a riabilitare un sistema economico di espropriazione e sfruttamento imposto a danno di miliardi di esseri umani, un sistema economico planetario che da anni è precipitato in una grave perdita di consensi, oltre che in una fase di profonda crisi strutturale (finanza mondiale).
Non è un caso che l’immenso fiume di denaro devoluto finora ai paesi poveri, sia finito in parte nelle tasche dei ceti ricchi dei paesi poveri, in parte è ritornato ai ricchi dei paesi più ricchi in termini di interessi (usurai) sul debito oppure attraverso la vendita di armi.
Come sempre, per capire come vanno le cose, occorre farsi solo delle semplici domande: “A chi giova questa situazione?”, “A chi interessa questa decisione?”, “Chi ci guadagna a far finta di decidere ma lasciare il nulla di fatto?”.

2 commenti:

sara ha detto...

d'accordissimo su tutto! si può fare qualcosa?

mausab ha detto...

Cercando in rete non ho trovato petizioni che perorino un cambiamento dell'ONU.
Magari occorerebbe un approfondimento a livello petizioni internazionali. Lo faremo.
Vi sono però tantissimi studi in merito, tipo questo:
http://www.studiperlapace.it/view_news_html?news_id=20060423152718
Per ora accontentiamoci di diffondere un pò di consapevolezza in merito nel piccolo angolo che ci è dato...