
Ma i siti di alcuni importanti giornali tardano a mettere la notizia on line e il TG del Minzculpop servo di Silvio, riuscirà a mistificare la notizia (se mai la darà... ieri sera per esempio il TG2 l'ha data ma mettendola in fondo dopo una serie di statistiche apparentemente positive!) confrontandola con la disoccupazione in Bangladesh o nel Delta del Mississippi, ben dietro la resurrezione di Silvio uscito dalla spirale del dolore per l'aggressione di un povero psicolabile che ha probabilmente fatto del premier il simulacro delle sue sofferenze sperando, eliminando lui, di eliminarle. Il culto della personalità, un tempo appartenente a monarchi, imperatori e dittatori, ha sempre attirato i mitomani e armato la mano di quelli che stupidamente pensano che facendo violenza verso il simulacro si possano risolvere i problemi. Non è così. Non è così perchè il simulacro incarna sempre la volontà e il pensiero di milioni di persone che se fossero al suo posto farebbero come lui.
Non ci si sbagli, siamo sensibili al dolore altrui. Non vorremmo mai vedere la violenza dell'uomo verso l'uomo. Atti come quello di domenica sera non sono sopportabili. Proprio perchè li vediamo però.
Ma un'altra violenza, invisibile quanto enorme, numerosa di persone e famiglie ridotte in povertà, di bambini senza futuro (quando si ha il coraggio di farli nascere), di dignità umana perduta, di mense per poveri piene di ex dipendenti, sta avvenendo senza che sia fatto nulla. E questo non fa che esasperare e rendere più arrabbiate queste persone. La maggior parte sopporta ormai con rassegnazione la situazione. Ma non è detto che possa sempre essere così.
E il fatto di sentire ripetere che noi andiamo meglio degli altri non aiuta, peggiora la situazione.
Perchè è come sentirsi dire: "coraggio, signora, lei ha sei mesi di vita, pensi a quelli che ne hanno tre o quattro"; il pensiero di avere un po’ meno disoccupati che in America sarà certo di grande conforto per i tanti italiani rimasti sulla strada.
Non ci sono prognosi per la guarigione di questi uomini e donne rimasti senza lavoro.
Non vedremo nei programmi di propaganda governativa come Porta a Porta i loro volti sofferenti e feriti nei loro bilocali in via di sfratto, visto che nello stesso periodo i mutui in “sofferenza” sono raddoppiati. Continueremo invece a dover sopportare le celebrazioni di Cicchitto, Bonaiuti e Bondi sui grandi risultati del governo, nonchè le terribili e universalmente sentite necessità di un "lodo Alfano" e di un "processo breve".
Non c’è sangue, e i disoccupati non servono alla beatificazione del Primo Martire.
Sono una realtà che scalfirebbe il mito.
Liberamente tratto dal Blog di Vittorio Zucconi.
2 commenti:
Concordo pienamente con te e mi piange il cuore.
Maribel
Grazie Maribel
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