Tanto gli sprovveduti (sempre troppi, ovvero la maggioranza) non se ne accorgono. Nell'articolo si spiega il ruolo dei "mercati" nella politica globale, europea e nazionale, si dice chiaramente come mai ci ritroviamo il premier che abbiamo, e cosa succederà in caso di ascesa del movimento 5 stelle anche a livello nazionale. Grillo, ATTENTO!
Dal blog Coscienze in rete
Persino il Sole 24 Ore se 'nè accorto...
di
Si riporta l'articolo di Vito Lops uscito su Il Sole 24 Ore del 30-10, a seguito delle elezioni siciliane. Lo stesso giorno, noi pubblicavamo quest'articolo di commento .
Nell'articolo de "Il Sole", si spiega il ruolo dei "mercati" nella politica globale, europea e nazionale, si dice chiaramente come mai ci ritroviamo il premier che abbiamo, e cosa succederà in caso di ascesa del movimento 5 stelle anche a livello nazionale. Di fatto mettendo in mostra gli stessi identici meccanismi evidenziati nel nostro articolo. Ovviamente, con la differenza che noi siamo ben coscienti che il livello "mercati" sia uno dei gradini visibili delle piramidi oscure, e quindi di relativa influenza. Per noi non sono altro che il corrente braccio armato...

Troviamo sensazionale il fatto che il principale quotidiano economico italiano pubblichi un articolo di questo tipo. Probabilmente il segnale che i "mercati" non hanno più bisogno di rimanere nascosti. Sono diventati sfrontati, e sicuri del potere nelle loro mani, tanto da sbatterlo chiaramente in faccia anche ai più sprovveduti.
Ma noi non ci spaventiamo. Sapevamo quello che c'era da sapere anche prima che ce lo dicesse chiaramente un organo dei "mercati". E sappiamo quale è la rotta da seguire per uscire dalla crisi, che è soprattutto una crisi delle singole coscienze. Lavoriamo su noi stessi e i nostri vicini, e lasciamo che i "mercati" facciano ciò che vogliono. In fondo, non esiste separazione tra noi e loro, come non esiste tra noi ed una qualsiasi parte dell'universo. Essi sono il nostro specchio, coloro che si cibano del nostro lato oscuro. Per questo dobbiamo lavorare per aumentare la nostra luminosità.
Finanza e Mercati > In primo piano
Grillo non si ferma più e spaventa anche la finanza. L'esperto: se vince le elezioni lo spread vola oltre 500
di Vito Lops
Che sia giusto o sbagliato siamo entrati in una fase storica in cui non si può negare che i mercati abbiano un peso notevole nell'influenzare la politica dei governi. Lo ha confermato anche il premier Mario Monti , rispondendo alle domande sull'eventuale "minaccia" all'esecutivo rappresentata dalle recenti esternazioni di Berlusconi che ha ventilato l'ipotesi di staccare la spina al governo. Monti ha detto: «Lo chieda ai mercati».
Del resto, in un certo qual modo, è stato proprio l'impennarsi dello spread fino a 575 punti base l'autunno scorso a spingere il presidenteGiorgio Napolitano a nominare d'urgenza Monti senatore a vita, atto necessario prima del passaggio a premier dell'attuale governo semi-tecnico. Quindi, a conti fatti, sono stati propri i mercati a spingere un tecnico come Monti alla guida dell'Italia. Gli stessi mercati che hanno avuto il loro peso nel vanificare il tentativo di referendum anti-euro in Grecia a fine 2011 e hanno spinto Atene a elezioni ripetute sine die fino ad ottenere una maggioranza più solida. E gli esempi in questo senso, quelli della pressione dei mercati sulle scelte politiche, potrebbero essere ampliati.
A questo punto, è forse opportuno porsi un'altra domanda. Dopo lo straordinario successo che il Movimento 5 stelle ha ottenuto nelleelezioni in Sicilia - difatti il primo partito nell'Isola con il 15% dei voti e con un investimento in campagna elettorale di soli 25mila euro - come potrebbero reagire i "fantomatici" mercati a un eventuale analogo successo di Grillo alle elezioni parlamentari della prossima primavera?
Un successo che, stando ai sondaggi, potrebbe concretizzarsi visto che attualmente il Movimento 5 stelle è intorno al 20% e si proietta al momento come seconda forza politica del Paese, dopo il Pd.
«I mercati cercano politiche che siano coerenti con gli interessi dei detentori del debito: chiunque e in qualunque forma tuteli il rimborso delle obbligazioni detenute dagli investitori globali è sostenuto e non avversato dai flussi di investimento; nel caso contrario - si veda il referendum greco cancellato con un colpo di spread - si innescano quelle vendite che molti identificano con la cosiddetta speculazione», spiega Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca. «Il discorso generale è che la politica e la democrazia sono state messe sotto scacco da una finanza che ha ormai da tempo esondato dal proprio alveo naturale, quello del Glass Steagal Act (legge varata nel 1933 negli Stati Uniti per contenere la speculazione finanziaria introducendo il principio della separazione tra attività bancaria tradizionale e attività bancaria di investimento, abrogata nel 1999 dal Gramm-Leach-Bliley Act, ndr) per intenderci, e ormai non è sottomessa al legislatore ma lo guida in un rapporto innaturale che sta causando forti tensioni sociali. Il caso di Obama è eclatante: partito come il messia che ci avrebbe salvato dalla finanza, ha dovuto chinare il capo di fronte a lobby più potenti dello stesso Commander in Chief, che ha potuto solo emanare una legge di oltre 3.000 pagine che non riesce a disporre quello che le 125 pagine del Glass Steagal tanto bene ha definito per 70 anni».
E Grillo piacerebbe ai mercati? «Se dovesse confermarsi come seconda forza politica e addirittura essere cruciale per la formazione di un governo - prosegue Roghi - o se a un certo punto i sondaggi dessero queste indicazioni, credo che i "mercati" farebbero tornare lo spread in area di pericolo, oltre i 500 punti per convincere gli italiani, prima delle elezioni, o i parlamentari dopo il voto, a dirigersi verso un Monti/altro tecnocrate a loro gradito».
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