IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

martedì 16 giugno 2009

Sinistra radicale: buoni propositi e zero risultati...

Un amico mi ha proposto questo articolo (che definirei come minimo provocatorio) di Pino Corrias apparso su Vanity Fair il 10 giugno 2009:

"Questi rancorosi dissipatori di voti della sinistra italiana puntavano (proprio come il Cavaliere) sull'implosione del Partito democratico di Franceschini per incassare qualche vantaggio elettorale. Paolo Ferrero (Rifondazione), Nichi Vendola (Sinistra e Libertà), Grazia Francescato (Verdi) sono riusciti nella notevole impresa di buttare dalla finestra 2 milioni di voti (più o meno il 6 per cento) e perdere per la seconda volta il quorum.
La sinistra radicale era unita. Si è divisa per ragioni che nessun elettore di media cultura politica saprebbe riassumere. Forse solo uno psichiatra, e con un milione di parole a disposizione, saprebbe spiegarci quali sono le differenze tra i sogni politici di Vendola e gli incubi di Ferrero. Che insieme sono riusciti a cancellare i Verdi.
Impresa titanica in una Europa dove il voto verde cresce ovunque. E in una Italia devastata dalle massime incurie ambientali. Dove prosperano i denari e i disastri delle ecomafie. Dove le coste vengono distrutte, le periferie abbandonate, le campagne inquinate. Dove Napoli e Palermo, sconciate dai rifiuti, diventano casi planetari di disastro. E dove il governo progetta centrali nucleari (di vecchia fabbricazione francese), mentre tutto il mondo, a cominciare dagli Stati Uniti di Obama, si orienta verso le energie rinnovabili.
Purtroppo questa sinistra auto-referenziale e rissosa incasserà i rimborsi elettorali, ai quali si accede quando si supera il 2 per cento: soldi per le sedi, per gli stipendi dei funzionari, per i piccoli privilegi dei molti leader, che sopravvivranno generando altri danni futuri."

Che dire? Al di là del grossolano errore finale (non incasseranno rimborsi i partiti sotto il quorum del 4%) che dal buon Corrias non ci aspettavamo e delle sicure sue scarse simpatie per la sinistra radicale (il fatto che sia compagno di Blog del Travaglio nazionale ce lo conferma), mi pare d'obbligo rimarcare almeno un aspetto non banale:
non c'è dubbio che per poter far sentire le proprie ragioni occorre -condizione ostativa "sine qua non"- che possa essere presente qualcuno a farlo; e così non sarà. Per questa ragione i 2.000.0000 di persone che hanno votato come sopra potrebbero -giustamente- non essere molto contenti.
Aggiungo che -ahimè- dai vari rappresentanti (Ferrero, Diliberto, Vendola, Francescato) non ci pare vedere alcun segno di costruttiva autocritica o cambiamento strategico futuro...
D'accordo, a noi che seguiamo la politica, le ragioni delle divisioni passate ci sono chiare (agli elettori un po' meno ma semplifichiamo volutamente).
Gli sforzi e i giusti propositi (aiuto alle classi deboli, salvaguardia del pianeta, società più giusta ecc.) anche.
Ma i risultati?

PS
Chi è Pino Corrias? (domanda che mi sono posto dopo che il mio amico mi ha inviato il pezzo e di cui condivido la risposta)

E’ stato inviato speciale del quotidiano La Stampa.
Ha pubblicato Luoghi comuni - dal Vayont ad Arcore (Rizzoli 2006), Vita agra di un anarchico (Baldini e Castoldi, 1993), Colpo grosso, con Curzio Maltese e Massimo Gramellini (Baldini e Castoldi, 1994), Ghiaccio Blu (Baldini e Castoldi, 1999).
Ha lavorato come sceneggiatore (Ultimo, Distretto di polizia). Per Raidue ha condotto con Renato Pezzini l’inchiesta in 4 puntate Mani pulite.
Oggi è dirigente Rai, si occupa di fiction, ha prodotto La meglio gioventù, regia di Marco Tullio Giordana e De Gasperi, regia di Liliana Cavani.
Collabora al quotidiano La Repubblica e al settimanale Vanity Fair.
E' autore di un Blog insieme a Peter Gomez e Marco Travaglio.
Vive e lavora a Roma.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che dire?
Condivido pienamente sia le riflessioni espresse che l'esprienza deludente di chi si augurava un risultato diverso per queste elezioni.
Però proprio in questi ultimi tempi è apparsa una luce anche su questo arido campo.
Ho avuto modo di conoscere meglio Debora Serracchiani, una delle punte di diamante - è proprio il caso di dirlo - del PDI, partito che non mi ha mai convinta pur apprezzandone certe "speranze" di fondo. Ma - come si diceva in un noto film - "chi vive sperando... ecc. ecc.".
Sono sempre più convinta che, oggi più che mai, possano essere le persone e non tanto le ideologie a "tirare" e "attirare", soprattutto nel caso di una sinistra che - estrema o meno, socialista o comunista, democratica o dittatoriale (speriamo di no ;OP) - senz'altro necessita di reinventarsi da zero.
O meglio: non da zero, ma - "hegelianamente parlando" - riprendendo le sue prime tesi e le susseguenti antitesi, recenti e lontane, dell'ideologia e del movimento, trovando finalmente la sua vera "sintesi".
Una sintesi che tenga pieno conto della situazione attuale, dei fatti, credenze, problemi, paure, sentimenti e speranze della gente comune, "partendo dal basso" e con un impegno costante e quotidiano, proprio come ha fatto Debora.
Debora che è brava, bravissima, super in gamba, ma che in un certo senso spero che sia solo "una fra tante": una fra le tante persone che mi auguro appaiano presto su questo orizzonte disastrato ma ancora profondamente e appassionatamente... NOSTRO?