IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

mercoledì 24 giugno 2009

Referendum, che sconforto!

Non se ne parla già più.
In questo blog ho già affrontato il tema dei referendum entrando nei suoi contenuti e, attraverso l'aiuto di commenti assai significativi di altri, presentando tutte -o quasi- le implicazioni.
Ora mi sembra corretto trarre qualche conclusione anche sull'esito della loro votazione.
Non poteva andare peggio, direi.
Sapevo -come ho scritto- che il quorum non si sarebbe raggiunto, ma speravo in un 40% o giù di lì.
La percentuale scaturita, 23% circa, è desolante. La peggiore di sempre.
Vorrei però affermare che non è il comitato referendario ad aver perso.
Sono i cittadini ed i politici stessi, che dei cittadini sono parte ed emanazione.
A parte i primi due, il terzo referendum era sacrosanto, l'emblema di come i cittadini possano essere presi in giro e fuorviati.
Ma -è solo l'ennesima conferma- a pochi interessa essere presi in giro o meno.
A pochi interessa come il potere li sfrutti e li turlupini per perpetrare il suo interesse.
A pochi interessa incidere e impegnarsi per cambiare le cose, per migliorare la vita di tutti.
Ma disinteressarsi di quanto è pubblico è come disinteressarsi di sè stessi.
In nessun paese come l'Italia ciò che è pubblico è considerato appartenente a nessuno (per cui chissenefrega anche se viene distrutto) e non qualcosa di proprietà di ognuno. Lo si può facilmente riscontrare in mille eventi ed episodi vicini e lontani: dall'evasione fiscale alla distruzione vandalica dei servizi pubblici, dalle costruzioni abusive sui terreni demaniali alla gestione dell'immondizia e delle discariche, ecc. ecc.
Se il referendum fosse stato votato i nostri politici avrebbero rifatto una legge elettorale, migliore e condivisa da tutti. Magari anche riformato lo strumento referendario togliendo il quorum.
Ora nulla di tutto questo avverrà, anzi, la convinzione di "poter soggiogare il popolo bue" sarà ancor più radicata.
Chi non vota è votato.
Chi non pensa è pensato.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Auguri per il futuro italiani!

2 commenti:

sara ha detto...

Diciamo che in effetti apita spesso di sentire gente che si lamenta che dice questo non l'ho votato e nemmeno quest'altro... Non capisco quindi come le statistiche relative al numero di votanti possano essere così basse... Come si può pensare - soprattutto quando lo si fa spes - che il modo per cambiare le cose sia la scheda bianca o nulla o l'astensionismo in segno di protesta? Tanto qualcuno che andrà al governo ci sarà sempre, quindi tanto vale informarsi, votare il meno peggio (o esprimere comunque il proprio parere nel caso di un referendum) e, nel fattempo, cercare di migliorare se stessi, dato che "ogni popolo ha il governo che si merita"...

mausab ha detto...

Grazie Sara, condivido pienamente