Si parla tanto di aiutare i paesi più poveri, di fame mondiale, di sottosviluppo. E, al contrario, di problemi legati all'eccesso di peso, all'iperalimentazione, all'obesità sempre più diffusa.
Sono due facce della stessa medaglia: l'ignoranza dell'uomo sul modo corretto di alimentarsi (e di conseguenza la facilità con cui viene buggerato dagli interessi consumistico/farmaceutici).
E' un problema enorme tuttavia vi sono piccole cose, piccoli comportamenti che se messi in atto da milioni e poi miliardi di persone porterebbero a molti benefici,
Nel frattempo, tanto per iniziare, tutti coloro sensibili a queste tematiche, invece di parlarne, potrebbero iniziare a mangiare meno: alzarsi da tavola con appetito è uno dei toccasana consigliati dai saggi di ogni cultura e tradizione.
V'è inoltre una pratica, mai abbastanza apprezzata, in grado di dare anche enormi benefici a chi la mette in atto: IL DIGIUNO.
Ovviamente non si tratta di quello "alla Pannella" per intenderci, che può portare conseguenze negative, ma di quello che praticamente tutti conoscono, almeno per averlo provato durante stati febbrili o malattie: da 1 a 3 giorni per intenderci...
Di riferimenti al digiuno è anche densa tutta la cultura, non solo cristiana, ma di tutte le tradizioni religiose.
Il Buddismo prescrive ai monaci di digiunare ogni mese nei giorni del novilunio e del plenilunio. Nella tradizione braminica e yogica si prescrive di digiunare nei giorni di Ekadashii, cioè l’undicesimo giorno dopo la luna nuova e dopo la luna piena.
Per gli ebrei il più importante dei digiuni si pratica tra settembre e ottobre, in occasione del solenne giorno di espiazione: il giorno del Kippur.
Per l’Islamismo il digiunare è una delle prescrizioni fondamentali: particolarmente solenne l’astinenza del mese del Ramadam, il nono dell’anno solare, che consiste nell’astenersi dal mangiare, dal bere, dal fumare e dall’avere rapporti sessuali dall’alba al tramonto.Nella religione cristiana in passato digiunare per lo spirito era tenuto in grande considerazione: il venerdì di ogni settimana, vigilia di Natale, di Pasqua, dell’Assunta, di Ognissanti.
Che fosse anche utile alla purificazione della mente ce lo conferma il Cristo con il periodo che scelse: fu quello che seguì il suo battesimo (disceso dello Spirito Santo) prima di dare inizio alla sua opera presso le genti del tempo.
Io ritengo possa essere non soltanto un sacrificio e/o un allenamento ascetico, ma può diventare anche un "segno di contraddizione" in un mondo dominato da un consumismo alimentare senza freni, accompagnati a libertinismo e smodatezza che ci hanno abituati a voler ottenere tutto ciò che i nostri vizi e la nostra golosità ci inducono a desiderare.
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Prima di spiegare cos’è il digiuno e perché è importante, è necessario comprendere cos’è la malattia.
La malattia è una manifestazione della capacità di autoguarigione ed autoriparazione dei corpo.
Capacità che nessuno può guidare o controllare meglio di quanto non faccia l'"intelligenza somatica" del corpo stesso.
In definitiva tutto questo può essere sintetizzato con la frase dall'apparenza paradossale: "il corpo guarisce grazie alla malattia".
Il “sintomo” (ufficialmente chiamato “malattia”) è il tentativo ultimo della Natura, cioè dell’organismo, di eliminare tutte le tossine (alimentari, metaboliche, emozionali, ecc.) che hanno inquinato il corpo.
Le tossine entrano nella circolazione sanguigna principalmente:
1) dall'esterno, tramite alimenti nocivi (combinazioni errate, fermentazioni, putrefazioni intestinali di cui la carne è la maggiore fonte) o sostanze estranee all’organismo (microbi, batteri, ecc.);
2) dall'interno, di origine cellulare, per la ritenzione di metaboliti. In ogni momento i tessuti (cellule, ecc.) vengono distrutti nel processo chiamato “catabolismo”. Questi sono rifiuti tossici che devono essere espulsi quanto prima dal corpo.
L’avvelenamento, sia per opera di cibi tossici e/o combinazioni errate, sia nel caso dei tessuti distrutti, in un organismo sano, forte e in buona salute, viene ridotto ed eliminato dal sangue rapidamente ma, se l’energia nervosa non è sufficiente, il sistema di eliminazione non funziona correttamente provocando la ritenzione delle tossine e la costante intossicazione del sangue e dei tessuti.
Nel momento in cui tale intossicazione supera una soglia di tolleranza, scatta la malattia.
Il troppo freddo o caldo, le preoccupazioni, i traumi, i cibi inadeguati, gli sforzi mentali e fisici, la paura, gli eccessi emozionali, la rabbia, il non riposo, ecc. sono tutte condizioni che a lungo andare snervano l’essere umano e disperdono l’energia corporea.
Quando l’energia individuale si abbassa e raggiunge un certo livello (unico ed individuale per ogni persona), viene ritardata l’eliminazione delle tossine, dei rifiuti tossici, con conseguente deposito di scorie e tossine che causano autoavvelenamento.
La zona o l’organo dove avviene il maggior deposito di scorie dipende da persona a persona, dipende dalla costituzione, da eventuali predisposizioni (non certo genetiche, ma epigenetiche, quindi ambientali), dalla zona a “minor resistenza”, ecc.
Sembrerà strano, ma tutti i fattori esterni a noi (freddo, caldo, microbi, virus, batteri, alimenti, ecc.) non possono causare di per sé la malattia, a meno che non provochino snervamento e indebolimento dell’energia vitale, la cui conseguenza è il ritardo nella espulsione delle tossine.
Se e solo se, il sangue si satura di tossine, interviene la malattia (o sintomo), overo il metodo naturale di eliminazione tossine del nostro corpo meraviglioso!
La malattia altro non è che la Natura stessa che interviene di prepotenza, per liberare il carico tossico dal corpo, e segnalarci che siamo usciti dai binari di una vita sana e naturale.
Il nostro stile di vita globale (alimentazione, mondo dei sentimenti, mondo dei pensieri, le cose che diciamo e come le diciamo, ecc.) viene messo in discussione. Sta a noi comprenderlo e accettarlo, oppure possiamo sempre girare la testa dall’altra parte e prendere la medicina che ci propinano.
Che ruolo hanno in tutto questo i batteri e virus?
Tutto sono meno che esseri tremendi da combattere con ogni strumento, anche perchè il nostro corpo è praticamente colonizzato da miliardi di microrganismi e virus (informazione ricoperta da una proteina).
Nonostante quello che viene insegnato nelle scuole di medicina, i pericoli non arrivano dall'esterno se il corpo è sano e forte. Un qualsiasi organismo in perfetta salute "resiste" a qualsiasi "entità estranea". Un corpo malato, indebolito da abitudini di vita energeticamente dispendiose e debilitanti (stress, traumi, alimentazione, eccessi, ecc.) soccombe a qualsiasi cosa.
I microbi sono dei saprofiti, ovvero si nutrono delle materie organiche morte o morenti.
Se i tessuti sono sani, ossigenati e nutriti correttamente, il corpo ha numerosi sistemi (pelle, mucose, secrezioni battericide, globuli bianchi, proteine, fegato, milza, linfociti, ecc.) per distruggere i microrganismi che accidentalmente arrivano dall'esterno (cibo, acqua, respirazione, ferite, ecc.).
I microrganismi interni, quindi, vengono "attivati" e/o "disattivati" dal nostro terreno biologico e fungono da veri e propri "spazzini" che aiutano a "pulire" il corpo in determinate situazioni patologiche. Gli antibiotici ("anti-bios" = contro la vita, contro la Natura) per esempio, distruggono tutte le forme di vita, impedendo ai microbi di lavorare e alla Guarigione di manifestarsi.
Cos’è il digiuno?
Diciamo subito che il digiuno non è una cura e nemmeno una terapia: è “semplicemente” il riposo fisiologico dell’organismo!
La Natura si sa, non spreca nulla.
L’organismo umano normale è fornito di una scorta di materiali nutritivi messi da parte sotto forma di grasso, midollo osseo, glicogeno, estratti muscolari, latte, minerali, vitamine, ecc.
Sembrerà impossibile, ma un corpo in buona salute possiede immagazzinata una scorta nutritiva appropriata e sufficiente per superare giorni, settimane e anche alcuni mesi senza cibo.
Se non ci si alimenta, il corpo si avvale di queste riserve per nutrire i tessuti, e quando queste si esauriscono sopravviene il vero e proprio dimagrimento.
Nel sangue, linfa, ossa, specialmente nel midollo osseo, nel grasso, nel fegato e nelle altre ghiandole, persino nelle cellule vi sono riserve di proteine, grassi, zuccheri, minerali e vitamine da utilizzare nei momenti di scarsezza.
Quindi l’organismo a digiuno non verrà danneggiato dall’astinenza se e solo se le riserve saranno sufficienti a soddisfare i bisogni nutritivi dei tessuti e/o organi primari (cervello, polmoni, cuore, sistema nervoso, ecc.).
Il dottor Felix L. Oswald: “Il digiuno rappresenta il migliore sistema rinnovatore. Tre giorni di digiuno all’anno purificano il sangue ed eliminano i veleni più efficacemente di cento bottiglie di soluzioni purgative”.
Non esiste niente altro che al pari del digiuno che sia in grado di aumentare l’eliminazione delle sostanze di rifiuto dal sangue e dai tessuti.
Le secrezioni represse o i rifiuti trattenuti vengono espulsi dall’organismo ed il sistema risulta purificato.
Servono pochi giorni per liberare il sangue e la linfa dalle tossine, ma il digiuno prosegue nella sua azione e provoca l’espulsione delle tossine che da molto tempo erano depositate nei tessuti meno importanti (grasso, organi, ecc.)
Il digiuno costringe il corpo a consumare (autolisi) tutti i tessuti superflui e le scorte nutritive utilizzandole per sostenere i tessuti principali.
In questo senso le tossine immesse in circolazione potranno essere espulse dagli organi escretori.
L’escrezione
L’escrezione è una delle funzioni fondamentali della vita ed è essenziale per l’esistenza stessa. L’organismo per mantenersi in vita deve: ASSIMILARE, CRESCERE, ESCRETARE.
Abbiamo visto prima che vi è un continuo sforzo da parte dell’organismo di espellere le tossine accumulate, i rifiuti organici e inorganici.
Tutto quello che il corpo non può utilizzare come cibo deve essere espulso dal corpo.
Le energie dell’uomo sono divise sempre tra ASSIMILAZIONE ed ELIMINAZIONE.
Durante il digiuno (sospensione dell’alimentazione) l’eliminazione degli scarti, delle tossine raggiunge livelli unici.
Anche il riposo aumenta l’eliminazione, ma se non agli stessi livelli.
Tutto ciò che diminuisce il lavoro dell’organismo aumenta quello dell’eliminazione
Nelle malattie acute (infiammazioni, dolori, febbre, ecc.) la fame non si presenta perché le energie devono essere indirizzate verso altre direzioni piuttosto che “sprecate” per la digestione.
L’energia viene deviata dagli organi digestivi verso il lavoro più urgente, e anche il sangue fa la stessa cosa: viene dirottato verso quelle zone che ne richiedono in quantità.
Vi è assenza di succhi gastrici e le pareti del sistema digestivo secernono muco in quantità; i movimenti muscolari dello stomaco vengono sospesi e viene quindi meno la capacità di digerire il cibo.
Non si deve mangiare durante una crisi acuta, sia perché non si digerirebbe correttamente provocando fermentazioni e/o putrefazioni, ma anche perché il digiuno allevia il dolore e alleggerisce il carico di organi come reni e cuore.
Negli stati febbrili, i medici napoletani di 150 anni fa, facevano digiunare! Oggi? Il medico prescrive tachipirina, novalgina, aspirina, e altri veleni tossici per l’organismo.
Saltare qualche pasto, quando si presentano i primi sintomi, spesso è sufficiente a prevenire lo sviluppo di malattie più serie.
Nelle malattie croniche una persona tende a credere di aver fame, ma le sue sensazioni sono solo irritazioni del tratto digestivo. Questi sintomi scompaiono quando si digiuna.
Durante il digiuno si accelerano i processi escretori che liberano velocemente il corpo dalle scorie e tossine che sono causa del disturbo.
Quattro buone ragioni per digiunare
1- Dimagrimento. Il digiuno è la strada più veloce, sicura ed efficiente per dimagrire.
2- Compensazione fisiologica. Quando si deve digerire un cibo una grande quantità di sangue deve affluire agli organi digestivi e l’organismo conseguentemente tende ad essere pigro, ad addormentarsi. Se si svolge un lavoro pesante, il processo digestivo è praticamente sospeso. Digiunare, conservando le energie digestive, permette di deviarle verso altri canali e quindi di svolgere altri lavori.
3- Riposo fisiologico. Il digiuno permette il riposo del sistema digestivo, ghiandolare, circolatorio, respiratorio, nervoso. Più cibo viene ingerito, maggiore è il lavoro che deve essere svolto dagli organi che formano tali sistemi; in presenza di un digiuno questi organi si riposano. Le ghiandole della bocca e dello stomaco, il tubo digestivo, il fegato e il pancreas non devono lavorare. Il cuore, le arterie si alleggeriscono e riposano. Le ghiandole, all’infuori di quelle che scernono succhi digestivi, riducono la loro attività secretrice. La respirazione rallenta e il sistema nervoso lavora di meno.
4- Eliminazione. Il dottor J. H. Tilden: “Dopo 55 anni trascorsi nel selvaggio mondo delle terapie mediche, sono costretto a dichiarare, senza paura di essere smentito, che il digiuno rappresenta l’unico evacuatore terapeutico sicuro per l’uomo”.
Ogni GUARIGIONE è in realtà solo AUTOGUARIGIONE e per tanto il digiuno non è una cura.
In quanto riposo fisiologico, il digiuno permette all’organismo di autoguarirsi, fornendo al corpo l’opportunità di lavorare con meno sforzi.
Alcune cosa da sapere nel digiuno
1- Quando si inizia a digiunare quasi inevitabilmente si presentano sviluppi fisici che non devono allarmare: lingua bianca, bocca e alito cattivo, denti impastati, mal di testa, ecc.
Sono tutte condizioni che rappresentano il processo purificatore. Appena il corpo scarica il suo fardello tossico, inizia il processo di purificazione della lingua, prima la punta e poi sui lati e alla fine bocca e lingua puliti.
2- L’urina può diventare scura, quasi nera, dall’odore forte, anche se si beve solo acqua. Indice del lavoro renale di eliminazione.
3- La perdita di peso è dovuta all’utilizzazione delle riserve organiche
4- La debolezza è dovuta all’inattività funzionale. Si è molto rilassati, il cuore e la respirazione rallenta, la circolazione si calma. La debolezza iniziale è dovuta all’assenza della “solita stimolazione”: caffè, ecc.
5- L’aspetto più noioso forse è rappresentato da nausee e vomito, che però sono importanti crisi purificatorie.
6- Il riposo (fisico e mentale) è fondamentale.
7- L’esercizio fisico all’aria aperta moderato è molto importante
8- Il raffreddamento inibisce l’eliminazione, per cui bisogna stare al caldo.
9- Bere acqua fresca pura, non fredda.
10- I bagni di sole sono un fattore nutritivo di grande aiuto nel digiuno, basta non abusarne.
11- Niente purganti durante il digiuno
12- Nell’anemia e nel diabete, non si può intraprendere il digiuno da soli, ma serve la guida di un esperto igienista.
L’interruzione del digiuno
Il momento ideale per interrompere il digiuno è quando si manifesta il ritorno della fame.
La lingua è pulita e l’alito è sano.
L’interruzione del digiuno (e la conseguente ripresa alimentare) è fondamentale per non vanificare il tutto.
Si può riprendere mangiando cibi leggeri come frutta e verdure.
Tre pasti al giorno, semplici e non ricchi, formati da cibi freschi.
Seconda parte liberamente tratta da:
Il digiuno può salvarvi la vita di Marcello Pamio
Per approfondire:
Il digiuno nella Chiesa
Il digiuno terapeutico
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