Ancora mi risuona nelle orecchie quanto detto ai coniugi Obama (prima di lui e poi di lei: "Anche lei è abbronzata") e alla Bindi ("... è più bella che intelligente"), e poi quanto detto ieri: "La stampa “sputtana” l'Italia, io, eletto dal popolo: basta insulti", che arriva la chicca di ieri sera dall'assemblea di Confindustria tenuta a Monza dove, dopo aver arringato gli industriali dicendo di rifiutare la pubblicità a Repubblica, poi accusato il Corsera di essere "anti-berlusconiano", conclude alla grande e con tutta la sua nota efficacia -da fine liberale e costituzionalista qual è- dice: "Voi pensate a creare benessere, per la libertà e la democrazia 'ghe pensi mi'".
Se non fosse grave farebbe veramente ridere di cuore.
Che uomo che hanno scelto gli italiani!
I nostri politici da 60 anni ci avevano abituato al fioretto, finalmente uno che usa la clava!
Non tollera le critiche della stampa, non accetta le regole della Costituzione. Da uomo politico nega lo Stato, da imprenditore nega il mercato, da uomo nega la verità.
Se tutti lo criticano è perchè sono solo invidiosi. Che lui abbia commesso qualche errore? Mai!
Se i giudici lo chiamano ai processi è perchè sono comunisti. Che lui abbia effettivamente commesso qualcosa di non legale? Impensabile.
Se i giornali del mondo intero parlano delle sue intemperanze sessuali (e sua moglie dice che è "malato") è perchè sono sobillati. Che sia normale -i giornali stranieri parlano di tutti gli scandali che riguardano gli uomini di stato dei grandi paesi mondiali (fecero così per Clinton e per quant'altri e alcuni si dimisero anche)- e che il problema non sia in quanto dicono ma in QUANTO LUI HA FATTO, "forse", con leggerezza e stoltezza, nessuno lo dice.
Se i giornali del mondo intero dicono che lui è un problema per la democrazia italiana è solo perchè "godono" nello sputtanare l'Italia. Perchè poi vogliano fare ciò non si capisce! Perchè lui è un vero democratico invece, al punto che ce lo dice pure: "alla democrazia ghe pensi mi", "il popolo mi vuole, mi ama e non c'è stato miglior presidente di me negli ultimi 150 anni".
Ergo possiamo veramente stare tranquilli. In una botte di ferro!
Solo che questa botte potrebbe essere simile a quella che torturò il famoso Attilio Regolo...
I chiodi sono rappresentati dai pericoli di questa deriva populistica e anti-democratica di cui l'Italia è vittima e di cui gli italiani in maggioranza paiono non essere consapevoli.
A tal proposito vi propongo un interessante elenco di considerazioni giuntomi via mail da un amico olandese che vive in Italia (chi è "esterno" e viene da un paese che, seppur monarchia, ha una lunga tradizione e cultura democratica alle spalle, può vedere le cose con maggiore lucidità o comunque condividere con noi un diverso punto di vista su cui vale la pena riflettere):
- non è del tutto vero che in Italia il Presidente del Consiglio viene eletto dal popolo: pur essendo ora indicato in fase elettorale, esso viene sempre incaricato dal Presidente della Repubblica e governa solo se ha la fiducia del parlamento
- il consenso popolare comunque non legittima chi è eletto a non avere limiti esterni, derivanti dalla legge o da altri poteri dello Stato, questo è garantito dall'articolo 3 della Costituzione che pone tutti i cittadini uguali di fronte alla legge
- il popolo può esercitare la sua sovranità solo attraverso strumenti intermedi ed organizzati (i partiti che mediano il consenso e il parlamento nel quale inviano i propri rappresentati) il cui compito sarebbe anche quello di limitare i poteri delle cariche governative attraverso la discussione delle leggi in parlamento e l'avvallo delle decisioni attraverso le votazioni nelle due Camere
- un "popolo" senza ruoli costituzionali scadrebbe a semplice "gente" , un insieme di individui che non potrebbero incidere sull'operato del "capo" e potrebbero solo seguirlo
- con l'attuale legge elettorale in parlamento vengono eletti membri nominati dai vertici di partito (anche di quello di governo) e non con voto di preferenza popolare; in tal modo essi debbono primaria riconoscenza al partito che li ha nominati e non agli elettori: il parlamento viene ad essere di fatto esautorato della sua primaria ragione costituzionale di rappresentanza dei cittadini
- qualsiasi processo democratico di determinazione del consenso che non si fondi sulla reale libertà di stampa e sul suo risvolto, cioè il diritto ad un'informazione completa, pluralistica e accessibile a tutti gli strati della popolazione, non consente un'espressione reale della volontà popolare
- una magistraturta sottoposta al controllo di efficienza da parte dell'organo esecutivo diventa una magistratura indirizzabile e controllabile e perde il suo ruolo costituzionale di garanzia e indipendenza dal potere esecutivo
- dei Ministri nominati da un Presidente del Consiglio e non dal Presidente della Repubblica e "licenziabili" in qualsiasi momento dallo stesso capo del Governo perdono inevitabilmente in autonomia dato che per conservare l'incarico devono dimostrare di essere "fidati" e magari anche ossequiosi.
Per approfondire vi propongo tre articoli interessanti:
- Eugenio Scalfari su Repubblica di oggi, dal quale si può capire bene quali siano i vari aspetti sul tema della libertà di informazione e sulla querelle tra lui e De Bortoli (accusato di essere troppo supino)
- Michele Anis su La Stampa di oggi, che spiega benissimo le implicazioni della decisione della Cosulta e delle successive prese di posizione di Berlusconi &C.
- Il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, che ieri ha scritto un editoriale dal titolo significativo: "Non serve attaccare gli stranieri"
3 commenti:
ti sei dimenticato di una cosa di cui sei fortissimo, cioè i numeri: quando berlusca ha detto di essere stato eletto dal 68% degli italiani non solo ha mentito sul fatto che gli italiani lo abbiano votato come presidente del consiglio (e qui ci stava anche un'interpretazione molto allargata del concetto) ma soprattutto ha mentito sui numeri!! cito:
"Il Grande Bugiardone ripete le sue fesserie convinto che qualcuno gli creda e ciò puntualmente avviene, perché siamo un paese di analfabeti e decerebralizzati. La balla che il 68,7% degli italiani sta con lui è proprio indecente come del resto qualunque cosa che fa o dice! Alle ultime elezioni politiche abbiamo avuto uno dei più alti numeri di astenuti della storia repubblicana. I non votanti sono stati ben il 19,5%. Per la Camera i votanti in Italia dovevano essere 47,3 milioni, ma votò solo l'80,5%. Le schede bianche o nulle furono 1.386.151 su 37.936.692, dunque il 3,65%. Se si somma chi non ha votato ai vari partitini che non raggiunsero l'1% si arriva quasi al 30% di elettori. Se dall'80% levo il 30% resta il 50% da dividere tra i due schieramenti più Di Pietro, Lega e Udc, e giù qui la pretesa di Berlusconi di avere il 68,7% dei consensi diventa grottesca, ma gli italiani sono degli analfabeti che non sanno contare. Su 47,3 milioni il Pd ha preso 12.092.998 voti, il Pdl 13.628.865, Lega Nord 3.024.522, Udc 2.050.319, Di Pietro 1.593.675. Dunque il Pdl ha avuto il 28,8% dei voti potenziali, ma quale 68,7!?!?
Ma anche qui si truffa. Il 28,8% di chi ha votato ha votato il Pdl è formato da vari partiti. Personalmente ha ottenuto solo 2.700.000 preferenze, dunque è stato scelto personalmente dal 5,7% degli elettori, e questa è una cifra bassissima che può essere superata facilmente da qualunque attore, presentatore, cantante o calciatore." ciao enrico
Grazie caro Enrico delle preziose quanto sacrosante precisazioni.
Se possibile delegittimano ancor di più le baggianate che dice per avvallare le sue pretese di intoccabilità e cambiamento istituzionali.
ioinvece ho sentito un esperto psicologo dire che le gravi patoloie psicologiche del eprsonaggio in questione risultano imediatamente chiare soprattutto ad un occhio clinico. Un esempio per tutti: nemmeno un bambino, facendo goal contro la squadra avversaria, direbbe "viva Davide" parlando di sè alla III persona come invece fa lui, fatto che indicherebbe una personalità dissociata e problematica... il problema - sentivo - è che nessuno osa dire o fare niente in merito...
Posta un commento