In realtà il Premier si riferiva a lavori preliminari da 30 milioni necessari per eliminare un'interferenza della ferrovia ai piedi del Ponte.
In realtà è di oggi la notizia che questo "sbandierato inizio" è una ennesima bufala: si tratta di un opera prevista dal 2006 indipendentemente dal ponte.
In ogni caso, successivamente, nella prima metà del 2010, è previsto l'inizio di altri lavori preliminari e opere a terra per circa 700-800 milioni.
I lavori sul corpo principale dell'opera - il vero e proprio Ponte sullo Stretto - partiranno tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, subito dopo l'approvazione da parte del Cipe del progetto definitivo. La previsione per questa approvazione fondamentale è la fine del 2010, sempre che si riesca a far stare in tempi stretti le procedure e i passaggi politici necessari sul territorio e a Roma.
Pur essendovi ancora molti aspetti indefiniti, e se questo governo durerà quanto previsto, nulla fa pensare che si possa evitare che l'"opera dei miracoli" inizi.
Non sono contrario all'opera in sè tuttavia penso che -fatta oggi, nel 2010, e non nel 2050 per esempio- sia solo un'inutile sperpero di denaro pubblico (tantissimo) oltre ad un'occasione ghiotta per la malavita organizzata (un aspetto che in realtà, per come vanno le cose da noi, non so se sarà un giorno possibile evitare).
L'emergenza all
Ancor più "singolare" appare che l'annuncio del Cavaliere sia arrivato arrivato proprio nel giorno in cui l'Associazione dei Costruttori denuncia il totale azzeramento dei fondi per l'Anas.
In proposito è sotto gli occhi di tutti che, per quanto riguarda le strade a monte e a valle di questo ponte, la situazione è sempre penosa. I tempi biblici per il completamento della Palermo-Messina e della Catania-Siracusa permangono, per non parlare dell’adeguamento della Salerno-Reggio Calabria (tratti a una corsia continui, media di 60 all'ora...) con in aggiunta la spada di Damocle data dall'utilizzo di cemento depotenziato grazie alle infiltrazioni mafiose del tempo.
Infiltrazioni mafiose che minacciano pesantemente anche il ponte medesimo, come più volte denunciato dalla DIA.
Vi sono poi tutte le obiezioni tecniche, legate alla resistenza dei materiali e alle falde sotterranee, in relazione ad eventi sismici e a pericoli legati alla grande lunghezza (mai realizzata prima al mondo) e alla resistenza al vento.
Infatti pesantissime critiche alla costruibilità sono state avanzate dagli stessi tecnici e consulenti della Stretto di Mes
La domanda che mi pongo infine è: PERCHE' pensare ORA a un ponte come questo?
Aspettiamo ancora qualche decennio, che la tecnologia faccia qualche passo avanti.
Si facciano pure le opere pubbliche, ma quelle necessarie, e si migliori prima la qualità dei collegamenti stradali.
Si sgomini prima la criminalità organizzata che mina dalle fondamenta il futuro di questa e di tutte le opere pubbliche.
I soldi pubblici non devono essere sprecati, e questo momento di crisi lo richiderebbe ancor di più.
Piuttosto si instauri un sussidio di disoccupazione e si aumentino i tetti iniqui della Cassa Integrazione...
Ma qui siamo -purtroppo- alla fantascienza.
Ulteriore materiale interessante e attuale sul tema
- Editoriale del 28-10-09 apparso su "La Stampa": 'Moratoria per il ponte sullo Stretto', ovvero: quando di soldi ce ne sono così pochi, cosa viene prima, la sicurezza o gli affari e la megalomania?
PS
Cliccando sui vari link segnalati dalla sottolineatura del testo è possibile farsi un quadro molto preciso e dettagliato di tutti gli aspetti della vicenda, ben oltre alle poche parole spese da me.
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