IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

martedì 16 febbraio 2010

Il dilemma Bertolaso

Il sistema dell’informazione oggi è sincopato e martellante: i media, la TV, i giornali, i siti internet sollevano scandali in continuazione (in questo per altro aiutati da una classe dirigente tutt'altro che di cristallina onestà). Per affrontare la sfida del consenso i politici si sentono sempre più costretti a risposte fulminee.
I sacrosanti tempi della democrazia legati ai controlli incrociati (previsti certo per qualche ragione!) sono sempre più inadeguati. Inoltre i cittadini, disinformati e martellati da slogan semplicistici che, se da un lato mettono in difficoltà gli oppositori, diventano boomerang quando non si riesce a razzolare come si predica, non capiscono lungaggini e burocrazia (in molti casi con ottime ragioni).
Berlusconi ha ben capito tutto ciò.
Però sa altrettanto bene che rendere rapida la democrazia richiederebbe un lentissimo lavoro di riforma che lui non può e non vuole permettersi.
Vuole che il suo governo passi alla storia come il "governo del fare", e considera la correttezza formale e il rispetto delle procedure come avulso al suo approccio da imprenditore.
Fare poi delle riforme a beneficio dei successori? Non sia mai!
Solo l'ottica di breve periodo è premiante!
E così usa i decreti e sostiene il metodo Bertolaso: tutto veloce, controllo io, decido io... ecc.
E allarga il metodo Bertolaso a eventi che non hanno nessun criterio di calamità nazionale (campionati di nuoto, expò 2015, piano edilizia carceraria ecc.).
Purtroppo il belpaese non può essere governato come una fabbrica, per quanto grande.
La sua complessità non lo permette. Le innumerevoli deleghe da esercitare in autonomia devono essere sottoposte a controllo.
Non c'è alternativa. In Italia, il paese dei furbi per eccellenza, ancor di più.
Persino nel governo ora appaiono perplessità. E la gente si fa influenzare ma non è scema.
I corrotti ci sono e la vicenda potrebbe essere un boomerang antipopolare.
E diciamolo: meno male che ci sono i giudici, e meno male che si possono fare intercettazioni!
Sono tra le poche garanzie che sono rimaste ai cittadini e alla salvaguardia del bene comune.
Oltrettutto i giudici sono arrivati a Bertolaso per sbaglio, intercettando imprenditori e funzionari collusi. Dire che i giudici vogliono attaccare il Governo non è mai stato più inutile come in questo caso... niente di più che un bluff trito e ritrito, che ormai penso abbia stancato i più.

La vicenda di Bertolaso è ora in corso e staremo a vedere se alla Protezione Civile andranno altri poteri o se invece verranno -come penso- ridimensionati, e soprattutto se Bertolaso riuscirà a rimanere in sella. Il fatto è importante e anche da questa vicenda dipende il futuro del governo.
Certe imprese (rifiuti di napoli o terremoto dell'Aquila) potrebbero essere più problematiche senza le scorciatoie alla Bertolaso.

Però, al di là del governo in carica, il dilemma che si pone non è nuovo:
a quanti controlli la democrazia può rinunciare per essere più veloce e risolutiva?
A quanta velocità può rinunciare per fare le cose "a modo" ed evitare corrotti e collusi?
Anche se Bertolaso e i suoi collaboratori fossero immacolati è giusto elargire potere incontrollato ai prossimi successori?
È una domanda importante, e non riguarda soltanto la politica. Scrive La Stampa:
il gip di Firenze, nel firmare l’ordinanza che ha stabilito arresti e avvisi di garanzia, ha ammesso di non averne la competenza. È competente Roma. Ma per evitare che le ruberie proseguissero, scrive, per bloccare quella cricca che ne stava combinando delle altre, è stato necessario uno strappo alla regola. Il risultato serviva, e serviva subito. Chissà se Bertolaso si è reso conto che tutto quello che gli sta capitando dipende dal metodo Bertolaso applicato alla magistratura!
Io credo che l'unico metodo percorribile sia quello del "controllo efficiente".
Perchè rinunciare al controllo se il problema è la lentezza con cui viene effettuato?
Acceleriamo i controlli! Rendiamoli efficienti ed efficaci!
Forse però è proprio quello che si vuole evitare.
Ancora una volta ci vogliono prendere per il naso facendoci credere che controllo=lentezza.
Così, dato che il cittadino vuole essere soddisfatto velocemente (giustamente, dato che spesso paga anche), sarà d'accordo a rinunciare al controllo...
Eccolo qui il punto... è qui che non bisogna arrivare.
Altrimenti non solo il cittadino non sarà aiutato, ma sarà pure derubato, ospitato in case a rischio, costretto a viaggiare su viadotti che si sbriciolano, sopravanzato da conditati eccellenti in qualsiasi concorso eccetera eccetera eccetera...

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