IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

martedì 23 febbraio 2010

Blocco del traffico: più fumo negli occhi o meno nei polmoni?

"Il blocco del traffico deciso per il 28 febbraio è inutile". Non lo dico io ma -nientepopòdimenoche- il Ministro delle Infrastrutture e dei Traporti Altero Matteoli ieri 22 febbraio.
Tra le altre cose il ministro afferma: "Siccome secondo la legge si devono prendere provvedimenti quando l'inquinamento sfora le soglie consentite, quello più' facile è fermare il traffico" e poi ancora "Puo' darsi che qualche risultato lo dia ma dal lunedì' successivo, con il ritorno della circolazione normale nulla cambierà. Cosi' non si risolve il problema, servono interventi strutturali".
L'ultimo provvedimento simile era stato preso nel febbraio 2007. Fin troppo facile arguire che -in vista delle prossime elezioni regionali- si tratta di una mossa sostanzialmente demagogica volta a procurare consenso generico e credulone (ma tant'è, non è che serva tanto di più -come sappiamo- per ottenere ottimi risultati di consenso).
"80 comuni", "accordo storico" chiosa la Moratti nei TG.
Si pensi che le 4 regioni nelle quali si estende la pianura padana (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, tralasciando i Friuli per sola semplificazione) comprendono in tutto 3681 comuni. Facciamo che solo il 25% di essi (ma è una stima molto per difetto) si trovi nella Pianura Padana: fa 920 comuni. 80 su 920 sono un po' pochini per gridare alla "storicità".
Ma al di là di questo vi sono vari aspetti che stonano su questi demagogici provvedimenti:
- purtroppo (o magari è voluto?) non si trovano statistiche su quanti veicoli circolino la domenica rispetto agli altri giorni. Io credo -ed ognuno lo può verificare- viaggiando in continuazione tra Modena e Torino, che la domenica il traffico sia 10 volte di meno che quello feriale. Inoltre, come si sa, le polveri sottili, il famoso particolato, viene emesso soprattutto dai motori diesel. I camion sono tutti diesel e di domenica se ne incontrano veramente pochi.
- Da anni ed anni in Italia non si fa nulla per potenziare il trasporto su rotaia privilegiando il trasporto su gomma anche per favorire le aziende nostrane nella vendita. Dopo di che non solo queste aziende quando hanno bisogno traggono a piene mani dal bilancio dello Stato ma, quando gli conviene, vanno a produrre all'estero e/o licenziano gli operai italiani. Per non parlare di cosa costa in termini di vite umane la scelta del trasporto su gomma aggravata dalla inefficente rete stradale. Siamo capaci di scegliere il trasporto su gomma e poi di rimanere 50 anni con la stessa rete, ormai piena fino a scoppiare: potenza della italica sagacia!
- Ci costringono ad acquistare auto e ad averle sempre meno inquinanti, giustamente, e poi quando devono fare ecologia ci impediscono di usarle! Non c'è qualcosa di stonato? Non si potrebbe fare qualcosa a monte? Magari andando contro a qualche interesse economico di massimizzazione del profitto di breve periodo? No, questo non si può fare... E' molto più semplice interdire la circolazione al Pantalone di turno che ha così poca voce in capitolo e che è così facile abbindolare...
- Perchè si fa così poco per incentivare la sostituzione delle caldaie obsolete, l'incremento dei pannelli fotovoltaici e lo sfruttamento delle fonti alternative (invece delle centrali termolelettriche a derivati petroliferi o, peggio, nucleari). Dovremmo costruire case interamente fotovoltaiche, dal tetto alle fondamenta, coibentate, armoniche al territorio...

La pianura padana è una Bombay di 20 milioni persone che si spostano in media di 20 km al giorno mentre nel 1980 erano 10. Il doppio.
Mentre gli investimenti su strade e autostrade continuano a crescere (con un + 25% in dieci anni) quelli nella ferrovia subivano un taglio progressivo (-2% in dieci anni).
Il tasso medio di motorizzazione nell'Italia settentrionale è cresciuto di oltre il 50% (da 380 a 585 autovetture ogni 1000 abitanti), ma contemporaneamente i passeggeri sulla ferrovia sono aumentati solo del 13% (dati del 2007).
Nel 1951 i 21 milioni di abitanti del Nord Italia vivevano ancora in prevalenza all'esterno delle aree urbane, mentre gli attuali 25 milioni di abitanti si sono sempre più concentrati in aree urbane e sub-urbane. Qui si trovano il 90% del lavoro e dei servizi.

E' chiaro che per diminuire l'inquinamento occorrerebbe agire a monte e con misure di lungo periodo, non con inutili blocchi di traffico, manovrine prelettorali da fumo negli occhi oltre che nei polmoni:
- incentivare l'uso dei motori a metano e ibridi: questo significa farli COSTARE MENO effettivamente, nonché aumentare le poche stazioni di servizio col metano (SULLE AUTOSTRADE NON CI SONO).
- incentivo dell'efficienza con veicoli più piccoli e leggeri: si fa qualcosa per questo, forse che i famosi SUV vengono disincentivati? Per portare a spasso 80 kg usiamo -tutti- veicoli che pesano minimo 10 volte tanto...
- pianificazione territoriale: per es. incentivare l'impiego vicino a casa è possibile, ma mai nessuno ha fatto nulla per incidere su questo basilare elemento
- riorganizzazione della rete del trasporto pubblico passeggeri: a partire dalle ferrovie, che continuano a disincentivare il traffico pendolare (che è il vero deterrente all'uso dell'auto) e che offrono servizi inefficienti e obsoleti, per andare ai mezzi pubblici e alle metropolitane su cui si dovrebbe investire ben di più
- riorganizzazione assetto dei servizi logistici: potenziamento dei nodi di interscambio, innovazione logistica, potenziamento della rete ferroviaria merci ecc. ecc.

Tutte azioni di lungo periodo, a largo respiro, che solo a livello di Stato possono essere decise, finanziate e portate avanti nel tempo, di governo in governo, a prescindere dal colore, perchè questo è l'interesse della popolazione tutta, non dei bianchi, dei rossi o dei verdi.
I singoli comuni, queste azioni, una volta intraprese, potrebbero poi facilitarle, gestirle, organizzarle.
Noi facciamo invece tutto il contrario.
Lo Stato non solo fa poco o nulla ma taglia i fondi ai Comuni per poi lasciarli soli di fronte alle giuste lamentele dei cittadini, vessati e pure inquinati. Gli amministratori locali, che a maggior danno -in questo caso- vogliono anche essere rieletti, non hanno molte strade da percorrere.
Per iniziare a sperare, in fondo, ci basterebbe poco: magari che qualcuno, dall'alto, cominciasse a smettere di lanciare fumo negli occhi delle persone per cominciare a parlare, non della verità, ma in verità. Agire per il bene comune sarebbe poi il conseguente e inevitabile passo successivo.

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