
Così scrive la mia critica di film preferita, Lietta Tornabuoni su la Stampa di oggi.
Ci pensavo ieri sera ed era arrivato a simili conclusioni.
Evidentemente è talmente enorme il successo economico di questo film, e sono talmente elevati l'invidia e il risentimento che ha creato in molti dell'ambiente (non dimentichiamo chi sono i giurati, tutta gente degli studios americani), che la vendetta si è materializzata: quale migliore poi, dato che c'era pure in lizza l'ex moglie di Cameron?
Senza nulla togliere al suo film, che non ho visto, ma di cui so che è stato realizzato con budget insignificante e che tratta in modo ambiguo (patriottico ma facendo inorridire per le efferatezze per cui potrebbe anche ingenerare avversione... però è un "potrebbe") delle difficoltà degli americani in Iraq, credo che Avatar porti ben altre e più significative tematiche, al di là dell'enorme successo.
Paradossalmente Avatar è un film antiamericano, antioccidentale, contro lo sfruttamento della natura, per questo ci piace, e per questo non ha preso gli Oscar che meritava.
Penso però che Cameron abbia in mano tutti gli elementi per consolarsi con facilità...
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