- Nel 2009 meno di due famiglie su cinque si sono potute permettere il dentista.
- Cresciuto il consumo di pasta e pane mentre si risparmia sulla frutta e la verdura, troppo cari.
- Boom di antidepressivi che accomuna tutte le regioni.
- L'Italia continua ad invecchiare e cresce solo grazie agli immigrati più prolifici.
Tra le varie cose il Nord si rivela più attento alla salute e meno sedentario; il Sud, invece, presenta una crescita di malattie cardiovascolari e tumori, che infatti. In questo ha inciso la crisi. Si consumano poca frutta e verdura a favore di carboidrati come pane e pasta che costano meno e riempiono; aumenta, inoltre, il numero dei “golosi”, coloro cioè che consumano dolci e soprattutto snack salati.
Si registra poi un forte aumento del consumo di farmaci antidepressivi, che è salito del 310% dal 2000 al 2008. Questa crescita esponenziale, si legge nel report, è attribuibile a diversi fattori: da un lato c'è l'aumento del disagio sociale, che rimane tuttavia ancora difficilmente quantificabile, dall’altro alcuni oggettivi elementi di cambiamento. Nel nostro Paese è in atto una vera e propria epidemia di malattie mentali da una parte a causa dell'evoluzione velocissima della società globale, cui è difficile stare dietro, e alla quale si aggiunge l'attuale crisi economica con il crescente problema della disoccupazione".
Una popolazione che ingrassa e che ricorre sempre più facilmente al rimedio chimico per affrontare i suoi problemi: potremmo con questo flash fotografare gli effetti di questo momento socio-storico sulla popolazione.
Riempiendosi col cibo si tenta anche di compensare quello che manca per altri versi: è un fatto psicologicamente noto che a carenze psichiche si contrappongano compensazioni fisiologiche: lo riempirsi di qualcosa per colmare un vuoto esistenziale. Un vuoto di certezze, di sicurezza economica e non, di garanzie per una vita futura serena e senza paure.
Il dilagare delle preoccupazioni, in sintesi le paure del futuro e dell'ignoto, sono anche le cause del ricorso sempre maggiore agli psicofarmaci.
Paradossalmente la crisi favorisce anche le case farmaceutiche... non scopriamo nulla di nuovo: a chi produce farmaci non interessa una popolazione sana, sarebbe la fine... ma questo è un altro discorso.
Non è escluso però che sia anche questa la ragione per cui viene fatto così poco per rassicurare la popolazione, per dare spazio a quei rimedi che potrebbero veramente risollevare lo spirito e il morale.
Rimedi di tipo naturale e non chimico ovviamente.
In primis vi sono rimedi psicologici, di accoglienza del disagio se vogliamo.
Un governo che nega il problema è il primo elemento veramente emblematico. Il fatto, lungi dall'essere fonte di sicurezza, diventa motivo di apprensione e di paura. Sapere come veramente stanno le cose e magari essere rassicurati da misure effettivamente accoglienti il disagio (per es. un sussidio a chi perde il lavoro, e per tutti, non solo per gli impieghi a tempo indeterminato, sussidio non temporaneo ed effettivamente sufficiente a sopravvivere) potrebbe veramente evitare paure e angosce esistenziali.
Un secondo elemento riguarda la presenza nella società di validi esempi morali, di ideali etici condivisi, di esempi pratici numerosi di quale dovrebbe essere la via della virtù, il buon senso del padre di famiglia, il giusto modo di condurre un paese da parte di una illuminata classe dirigente, e via di seguito. Anche qui siamo immensamente carenti, e la cosa è sotto gli occhi di tutti ogni giorno. Certo, è vero che la classe dirigente rappresenta la popolazione, perché poi è di lì che proviene, tuttavia sarebbe lecito attendersi che, una volta nominati a dirigere le sorti globali, vi fosse una maggiore propensione a dare l'esempio, se non altro per il maggior peso della responsabilità. Purtroppo non accade granchè e il risultato non è il benessere psichico della popolazione!
Un terzo elemento riguarda la possibilità di trovare risposte valide ai quesiti basilari dell'esistenza?
Già Jung diceva che non ci sono disagi psicologici che non siano infine riconducibili a disagi spirituali.
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andremo? Perché siamo su questa terra? Qual è il senso di tutto ciò?
Le risposte che la società da a queste domande sono innumerevoli... ma tutte sbagliate: consumo, edonismo, potere, lusso, sesso, denaro... Anche la religione istituzionale fallisce, non solo non sapendo dare almeno le teoriche risposte convincenti, ma essendo anni luce lontana dal testimoniare la propria efficacia, se non attraverso poche figure che fanno del servizio la loro ragione di vita.
Ma per donare agli altri qualcosa di duraturo, che non siano denaro o aiuti che una volta venuti meno fanno tornare la gente al punto di partenza se non peggio, bisogna prima possedere qualcosa da dare, aver lavorato su se stessi quel tanto che basta per averne di più da donare.
Ecco che in assenza di tali importanti elementi una società basata su un successo economico che proprio la crisi mette in predicato, crolla e determina nevrosi a raffica e comportamenti compulsivi.
Purtroppo è proprio il modello di base ad essere sbagliato. Il modello che viene imposto dai pochi che si avvantaggiano da esso e che sfruttano l'umanità.
Solo la consapevolezza di se stesso e una nuova coscienza spirituale possono salvare l'uomo dal baratro di un'esistenza penosa e vuota.
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