"Dilettanti allo sbaraglio", non l'hanno detto Bersani o Di Pietro ma lo stesso Bossi.
Se non fosse disperante quanto sta accadendo sarebbe solo grottesco, patetico e magari anche ridicolo.
Dal 1947 si susseguono elezioni a gogò nel nostro paese. Il deposito delle firme per la presentazione e accettazione delle liste è prassi consolidata e conosciuta da sempre.
Sarebbe bello sentire chiedere scusa, sentir dire "ci siamo sbagliati", siamo stati pressapochisti, ritardatari, spocchiosi e sprezzanti di orari, regole e leggi... in una parola "disorganizzati".
Invece niente. Anzi, anche questa volta dobbiamo sentire parlare di giudici politicizzati ("timbro e martello", ma fatemi il piacere!), dobbiamo sentire urlare "non impedirete agli italiani di votarci", e addirittura di decreti! Ma quali decreti?
Ragazzi, non sanno nemmeno contare! Non solo mancano timbri e quant'altro ma non ci sono nememno tutte, le firme.
Non ci sono decreti che possano salvare dalla stupidità, dall'incapacità e dal pressapochismo, dalla cialtroneria e dal mancato rispetto delle regole alla base di qualunque Stato ordinato (nemmeno una democrazia!).
A maggior danno le prime pagine dei giornali sono invase da questo argomento ma sono ben altre le liste che dovrebbero ispirare la nostra attenzione e i decreti al Governo: la lista dei disoccupati italiani e la lista delle aziende fallite (9255, 1700 in più di quelle fallite nel 2008, quasi il doppio dei fallimenti che si registrano in un anno «normale»; ed è molto probabile che questo numero sia destinato a crescere nel 2001).
I dubbi che gli stessi personaggi che inciampano in queste cialtronerie elettorali siano poi in grado di governare un paese crescono vieppiù... e per buone ragioni. Ciascuno tragga le sue conclusioni.
"Chi è causa del suo mal, pianga se stesso", peccato che l'antica saggezza popolare sia sempre più merce rara in questa repubblica delle banane.
Riflessioni su immagini e fatti tratti dall'esistenza quotidiana individuale e dalla società. Dice Lo Specchio: "Perché non speculare condividendo le mie riflessioni?"
IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO
Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.
2 commenti:
PENSA UN PO' QUESTO SON QUELLI CHE DOVREBBERO PROVVEDERE ALL'EFFICIENZA DEL NS PAESE, SIAMO GOVERNATI DA PERSONE CH EPENSANO SOLO AL LORO MISERO INTERESSE DEL MOMENTO, CARPE DIEM .
Proprio così caro anonimo...
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