La Cassazione dice: l'imputato è colpevole ma il reato è prescritto. Il TG invece ci vende la cosa come assoluzione. C'è differenza: se c'è un corrotto, c'è un corruttore. La Cassazione ha dichiarato il reato prescritto, grazie ad una legge, ex-Cirielli, famosa per essere stata emanata ad hoc, ma ha confermato che è stato commesso. Infatti, David Mills, colpevole, ha dovuto risarcire lo Stato con 250mila euro.
Qualche giorno fa Minzolini - più reale del re, come i migliori servi - aveva difeso Bertolaso (effettivamente per ora non direttamente implicato in corruzione) dimenticando completamente di parlare degli arresti dei vertici della Protezione Civile con tanto di corruzione su cui persino il PDL ha cominciato a fare affermazioni di principio del tipo "via gli indagati dai partiti", rinunciando al solito leit motiv degli scandali fatti emergere ad arte sempre prima delle elezioni.
L'informazione è sempre più manipolata e difficile da decifrare. Ma se pensiamo che è soprattutto attraverso di essa che si formano le opinioni politiche capiamo quanto sarebbe importante che fosse oggettiva.
Propongo quanto diceva sagacemente la Tornabuoni su La Stampa qualche tempo fa:
"Non è piacevole dire certe cose (e del resto sono in tanti a non averne bisogno, ci arrivano da soli), ma sarà meglio fare attenzione a chi dice cosa e perché, prima di prendere per buona una notizia o una riflessione. Si capisce che credere ciecamente agli informatori è un’ingenuità, che nessuno è abituato a farlo: ma il periodo attuale è particolare, inconsueto.
Non si vuol alludere al leader che oggi dice «diminuisco le tasse» e domani smentisce «non posso diminuire le tasse per via della crisi»: questa è la solita politica oppure sventatezza o mistificazione.
C’è ora un meccanismo più generale, più complesso, che ci impedisce di conoscere le verità.
Il primo sistema alla base di questo meccanismo è quello pubblicitario della ripetizione: come la pubblicità ripete i suoi slogan finché non diventano realtà e sèguita a martellare le lodi dei prodotti, così un’informazione o un giudizio vengono ripetuti in sede soprattutto televisiva sino a essere creduti, a diventare un luogo comune, una collettiva idea ricevuta. Craxi era un grande statista? Un grande statista, un grande statista, un grande statista: alla fine quelle poche parole si trasformano in un dato di fatto, non ci si chiede più quali azioni e parole di Craxi giustifichino la definizione.
Il secondo sistema è l’esistenza di una rete compatta di ripetitori: non che non esista chi dice il contrario, ma viene considerato un poveraccio con problemi psichici o un eccentrico oppure uno dell’opposizione importabile, peggiore del demente e dello stravagante messi insieme.
Il terzo sistema è il disprezzo della realtà, il trionfo della frase fatta che accarezzano la pigrizia o la distrazione della gente verso tutto ciò che non la riguardi direttamente, personalmente.
Il quarto sistema consiste nel non fornire mai prove, testimonianze o spiegazioni di quanto si dice, ma nel limitarsi alla affermazione apodittica, come nel passato remoto faceva Mussolini: «Vinceremo!». Grazie a questi sistemi, sempre più ci allontaniamo dalle realtà di carattere generale, politico, nazionale; sempre più abbiamo l’impressione di essere inadeguati e non capire; sempre più pensiamo ad altro. E così lo scopo è stato raggiunto".
Articolo su Repubblica
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