IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

martedì 27 aprile 2010

GIUSTE CRITICHE ALL' I.D.V. SULLA PRESENTAZIONE IN AUTONOMIA DEL REFERENDUM SUL NUCLEARE

Come abbiamo già annunciato in questo stesso blog, l'Italia dei Valori dal prossimo 1° maggio inizierà la raccolta delle firme per tre quesiti referendari già presentati in Cassazione lo scorso 8 aprile: contro il cosiddetto "legittimo impedimento", contro il ritorno al nucleare, contro la privatizzazione dei servizi idrici.
La scelta del partito di Di Pietro però, è stata molto criticata dai Verdi in quanto unilaterale e unicamente volta al consenso, non al successo dei referendum.
Il presidente del "Sole che ride" Angelo Bonelli ha sottolineato in un
comunicato che l'IdV, non ha ascoltato "le richieste provenienti da una pluralità di forze politiche, dalle associazioni e dai movimenti come quello dell'acqua di costruire insieme un ampio fronte sociale politico e associativo che potesse consentire di rendere possibile superare il quorum".
[In effetti le raccolte delle firme per i tre referendum contro la privatizzazione dell'acqua da parte dei comitati per l'acqua sono già iniziate dal 25 aprile.]
Bonelli ritiene che "quella di Di Pietro, che durante il governo Prodi ha votato per la privatizzazione dell'acqua, sia una forma di cannibalismo dell'ambientalismo e dei movimenti che si stanno battendo per l'acqua pubblica".
"E' ormai chiaro", dice Bonelli, "che la decisione dell'IDV di presentare da sola i referendum ha solo un carattere di mera e semplice strumentalità politica per crearsi solo un consenso nell'immediato senza preoccuparsi minimamente di vincere la battaglia referendaria".
"Grazie a questa scelta irresponsabile", continua, "coloro che hanno voluto la privatizzazione dell'acqua e che vogliono le centrali nucleari potranno brindare alla scelta assunta da Di Pietro perchè il raggiungimento del quorum diventa molto lontano".
Spiegava Bonelli: "Va ricordato all'onorevole Di Pietro che il movimento per l'Acqua ha già presentato i quesiti referendari e che la raccolta delle firme partirà già nei prossimi giorni: ci troviamo quindi di fronte ad una situazione surreale e paradossale con due campagne di firme parallele sullo stesso tema".
Il leader dei Verdi ricorda che "il referendum sul nucleare fu vinto nel 1987 grazie ad un ampio fronte che andava dal Pci ai Verdi, ai Radicali al sindacato e a tante realtà associative. Non superare il quorum oggi significherebbe spianare la strada definitivamente al nucleare: così facendo l'onorevole Di Pietro si assumerà per intero la responsabilità politica di questo disastro per il Paese. Mi sento di rivolgere un ultimo invito che è quello dell'unità perchè i referendum si vincono solo con una grande alleanza sociale politica e culturale nel paese e non con i personalismi."

Anche il Comitato Promotore dei referendum per l'acqua ha sottolineato, in una nota diffusa il 21 aprile, la "gravità della posizione assunta dall'IdV, che decide di separarsi da quella vasta coalizione sociale che ha promosso i tre referendum per abrogare l'insieme della legislazione che ha favorito tutti i processi di privatizzazione del servizio idrico da 15 anni a questa parte."
All'IdV "era stato offerto e garantito più volte negli ultimi mesi di fare parte del comitato di sostegno dei 3 referendum già depositati in Cassazione, già sottoscritto, tra gli altri, da Federazione della Sinistra, Sinistra ecologia e libertà, Verdi, Sinistra critica."
Ma "il responsabile ambiente dell'Idv ha riconfermato le scelte della dirigenza, giudicando immodificabile la decisione di procedere alla promozione dei loro referendum, compreso quello dell'acqua".
Quindi, secondo il Comitato, "IdV sceglie consapevolmente di perseguire una logica di parte e di pura propaganda con l'obiettivo di intestarsi una battaglia che da molti anni movimenti, associazioni, organizzazioni sociali portano avanti. Inoltre lo fa presentando un quesito ambiguo, di dubbia efficacia giuridica e, soprattutto, con contenuti che non mettono realmente in discussione l'insieme dei processi di privatizzazione del servizio idrico''.

Ritengo quasi superfluo sottolineare quanto siano sempre deleterie queste guerre di bottega, queste "lotte tra poveri", poveri di voti e di consenso in questo caso.
Credo che una unificazione delle varie istanze avrebbe senz'altro regalato migliori sinergie e chance di successo. Ma siamo in Italia, e l'organizzazione e la sodalità sono merci sempre troppo rare.
Peccato. Per l'ennesima volta.


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