Continuiamo a trattare il tema della prossima legge finanaziaria approfondendo il tema pensionistico che tanto sta a cuore a molti italiani.
A partire dal 1 gennaio 2011 tutti coloro che maturano i requisiti di pensionamento di vecchiaia o di anzianità ai sensi delle norme vigenti, potranno andare in pensione solo 12 mesi dopo aver maturato i relativi requisiti, se lavoratori dipendenti, e 18 mesi dopo se lavoratori autonomi.
Questo è quanto prevede il passaggio alla cosiddetta “finestra mobile” contenuto nel decreto del governo sulla manovra economica, salvo alcune esclusioni (chi matura i requisiti entro il 31-12-2010, lavoratori in mobilità fino a un massimo di 10000 unità, personale della scuola, mansioni che perdono l'idoneità alla scadenza come piloti e autisti).
Anche coloro che raggiungono i 40 anni di versamenti dovranno restare al lavoro ancora un anno.
Ciò vuol dire che a partire dal 2011 nel settore privato si andrà in pensione di vecchiaia a 66 anni per gli uomini e a 61 per le donne o che saranno necessari 41 anni di lavoro per la pensione di anzianità.
Per chi ha maturato già i 40 anni l'anno in più non porterà alcun beneficio aggiuntivo, diversamente da tutti gli altri. Una sperequazione particolarmente pesante per chi si trova in queste condizioni (dopo 40 anni lavorare ancora per un anno può essere abbastanza pesante).
Nulla di fatto invece in tema di pensionamento anticipato per chi è inserito nelle lavorazioni usuranti.
Si apre poi addirittura un baratro per i lavoratori in mobilità che hanno deciso volontariamente di andarci in ambito di accordi tra aziende in crisi e sindacati.
Il decreto prevede che potranno mantenere i requisiti pregressi solo 10.000 persone, la numero 10.001 verrà respinta! Cose che solo in Italia possono accadere!
A dicembre 2009 risultavano in mobilità 129.337 persone, per cui soltanto il 7% di essi riuscirebbe a vedere ottemperate le basi su cui ha scelto la mobilità.
Le possibilità per scatenare la solita guerra tra poveri ci sono tutte.
Spiace quasi dire sempre le stesse cose ma questo fatto di scaricare sempre sulle fasce più deboli questi prezzi risulta inaccettabile per chi ha un minimo senso della giustizia sociale.
Se aggiungiamo a questi aspetti pensionistici anche gli effetti che avranno in riduzioni dei servizi ai cittadini gli indiscriminati tagli ai fondi di Regioni e Comuni (che potranno anche alzare Irpef locale e Irap), effettuati senza differenziare tra regioni virtuose e regioni in deficit e mal gestite, il quadro si fa piuttosto oscuro.
I governi si susseguono, i colori cambiano, ma le scelte, o meglio, le "non scelte", che è la stessa cosa, rimangono sempre le stesse.
Riforma fiscale? Nulla.
Provvedimenti volti a fare emergere il sommerso e creare comportamenti virtuosi di lungo periodo? Nulla
Provvedimenti a sostegno imprese ed economia? Nulla.
Provvedimenti a sostegno della disoccupazione, della temporaneità del lavoro, dei giovani, delle fasce indigenti, dei lavoratori ultracinquantenni che perdono il lavoro? Nulla.
Provvedimenti che incentivino le imprese a non andare a produrre all'estero? Nulla.
Speriamo che il futuro illumini qualcuno dall'Alto.
Riflessioni su immagini e fatti tratti dall'esistenza quotidiana individuale e dalla società. Dice Lo Specchio: "Perché non speculare condividendo le mie riflessioni?"
IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO
Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.
mercoledì 16 giugno 2010
ENNESIMA MAZZATA AI FUTURI PENSIONATI
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