IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

sabato 20 novembre 2010

Vieni via con Endemol?

Tutti contenti per il programma di Fazio e Saviano che ha resuscitato Raitre?
Tutti contenti per lo spazio mediatico che finalmente viene dato ad un personaggio come lo scrittore Saviano, una delle poche voci ancora -almeno apparentemente- pure e libere della società italiana?
Effettivamente la guida del conduttore e i monologhi dello scrittore fanno registrare un nuovo record storico alla terza rete Rai, migliorando quello della prima puntata che già fu record.
Molti però non conoscono un elemento importante:
il format della trasmissione è proprietà della Endemol che non è un medicinale (pare il nome di un purgante) ma una società di distribuzione olandese che appartiene dal 2007 per il 33% nientepopodimeno che a Mediaset!
Questa iniziò ad incassare successi con Endemol circa dieci anni fa con la prima edizione italiana del Grande Fratello: la finale dell'edizione di Pietro Taricone è ancora oggi in cima alle classifiche dell'audience televisiva.
Succede poi che da circa 15 anni la RAI ha ridotto le attività di progettazione di programmi (quelle capaci di produrre ricchezza per l'azienda) esternalizzando (come fanno tutte le multinazionali e ora anche le aziende pubbliche, purtroppo) ovvero comprando da fornitori esterni quello che prima si produceva internamente. Endemol Italia è uno di questi fornitori. 
Endemol è un colosso che produce format televisivi a livello mondiale e Endemol Italia è il ramo italiano, quello che ci compete, quello che produce programmi come: La prova del cuoco, Che tempo che fa, ma anche Il grande fratello o La pupa e il secchione (che spettacolo!).
Dunque, in soldoni, la RAI compra da Mediaset, il suo primo concorrente sul mercato, i propri programmi, ecco la prima anomalia.
Come funziona poi la cosa?
In primis un'ipotesi di programma è presentata in anteprima a potenziali acquirenti che, successivamente, acquistano spazi pubblicitari all'interno del programma.
Con questi contratti di acquisto si è in grado di stabilire il valore del programma e, citando lo stesso Saviano, di capire il calibro degli ospiti che si è in grado (a livello economico) di chiamare. "I soldi che hanno chiesto gli ospiti - ha detto l'autore - sono soldi che daremo dalla pubblicità generata dal programma". Fin qui di "anti-sistema" c'è ben poco.
E poi cosa succede? Più gli ospiti di Fazio tuonano su Lega e Bunga bunga e più da Mediaset ringraziano: più aumentano gli spettatori del programma, più aumentano gli spettatori degli spot pubblicitari, più aumentano le entrate della Rai, più aumentano la credibilità e gli incassi della Endemol.  Questa è la seconda anomalia.
Ve ne è ancora una terza, paradossale quanto inquietante, ed è che Berlusconi gongola anche quando i programmi remano contro di lui.
Con questo programma riesce a guadagnare soldi anche grazie ai suoi nemici più insidiosi. 
E non solo: lunedì sera il premier-produttore ha messo insieme il 45 per cento di share. 
Se lunedì lo show con Saviano ha realizzato un risultato storico: il 25,48 per cento di share con 7 milioni 623mila spettatori, assurgendo a programma più visto di Raitre negli ultimi dieci anni, sommando questa cifra a quella portata a casa dal GF (il 19,9 per cento con 4 milioni 862mila spettatori, un po’ di più del lunedì precedente), si arriva appunto a metà della platea televisiva. Tutto in conto a Endemol!
Anche se gli incassi per il programma di Fazio sono parecchio contenuti rispetto ad altri grandi show (meno di 200mila euro a puntata), questi vanno sempre nelle casse Mediaset. 
La Sipra (la concessionaria Rai) dal canto sua ha incassato con Vieni via con me circa un milione di euro a serata in spot pubblicitari (tariffe da listino, che non tengono conto degli sconti). 
Come a dire che, mentre il popolo si scanna con la "guerra dei poveri" assistendo alle trasmissioni, a prescindere, piove sempre sul bagnato della ricchezza del solito Paperone...

Saviano ha detto "la RAI ha uno strumento per risparmiare: non fa più nulla, tanto c'è Mediaset", però, purtroppo, e non lo dice,  anche lui fa parte -volente, più che nolente- del gioco che porta vantaggi sempre dalla stessa parte.
Anche a me Saviano piace e sta coagulando attorno a sè tante energie positive, le opinioni di tanta gente che sente il bisogno di qualcosa di pulito e di onesto non connesso a partiti o gruppi di potere. C'è però sempre un'altra faccia della medaglia, la cui consapevolezza permette di non cadere nei tranelli opposti.
Innanzi tutto nessuno, e dico nessuno, può arrivare a parlare nei grandi network mediatici senza essere meno libero di quello che appare. Questo vale per tutti, da Grillo a Travaglio a Santoro, e Saviano non fa eccezione.
E poi perchè, ci domandiamo, il libro di denuncia di Saviano non ha fatto arrestare un solo camorrista?
Così scrive Paolo Barnard (giornalista, ex collaboratore di Report) di Saviano:
Ha denunciato qualcosa di critico per la Camorra? Ci fossero -in quelle- pagine i nomi delle rispettabili banche di cui i boss si servono e dei loro prestanome, degli studi legali e notarili che ne seguono le pratiche, dei loro commercialisti, dei broker e delle finanziarie che gli tutelano gli investimenti, dei loro partner stranieri, delle cordate di imprenditori ‘puliti’ d’appoggio, magari di qualche buon massone o alto prelato compiacenti, insomma, i dettagli di tutto ciò che serve a una multinazionale e ai suoi azionisti per funzionare. Uno straccio di appiglio per un giudice istruttore. E' stato rinviato a giudizio qualcuno di insospettabile grazie a Gomorra? Scoperchiata qualche 'cupola' di rispettabili professionisti internazionali, o incrinato un giro d'affari o sequestrati beni ingenti con le rivelazioni del libro? Smascherato qualche politico di calibro?
Non voglio assolutamente "parlar male" di Saviano, tutt'altro, ma il tema è la necessità di non abdicare al nostro sacro dissenso delegandolo ad altri che ci pare abbiano la forza che noi non abbiamo. Si tratta di non rinunciare alla nostra libertà di pensiero e di farsi in prima persona le domande essenziali alla comprensione di fenomeni centrali oggi in Italia. Vivere da intontiti che sempre prendono per buona la narrativa preconfezionata, per quanto anti-potere, è triste e dannoso, come essere supini al potere medesimo.
Dobbiamo sapere che quando si diventa Star non si è più liberi. Perché la fama dà potere, e il potere diventa prioritario rispetto alla libertà. Ivan Illich, Noam Chomsky, Howard Zinn, John Pilger, Rachel Corrie, Giovanni Ruggeri, Giorgio Ambrosoli, Corrado Staiano, Ilaria Alpi, Peppino Impastato, questi non furono e non saranno mai in prima serata TV.
Va benissimo ascoltare Saviano, ma solo se questo ci aiuta a comprendere meglio le cose e a migliorare il nostro impegno personale nella società.
Purtroppo non è così: lo dimostra il fatto che con tutti questi paladini dell'anti-sistema (i vari Santoro, 
Grillo, Gabanelli, Travaglio, Guzzanti, Strada, Zanotelli, Ciotti, Ricca ecc., con le loro trasmissioni, marce, manifestazioni, spettacoli di piazza, film ecc.) le cose non migliorano, il paese non diventa più civile, l'onestà non si diffonde, la politica non diventa più etica, la malavita organizzata non viene debellata ma prospera ed evolve sempre più.
Accade che i 100.000 potenziali Saviano, quelli che convivono con la camorra sui territori in cui questa prospera, e che sono gli unici che sanno migliaia di cose in più di Saviano sulla mafia, non insorgono denunciando le ingiustizie, non vanno in TV ma invece collaborano con camorra e continuano nell'omertà che la fa prosperare.
Sta accadendo che noi, la Società Civile di questo Paese, ci stiamo facendo sostituire dai metodi e dalle strutture di rapporto di alcune personalità a cui abbiamo delegato il nostro sdegno, ci stiamo facendo oscurare la vista dall'efficacia del loro condivisibile eloquio (che li fa pure guadagnare). Ci stiamo consegnando all'auto-annullamento. I liberi pensatori sono l’unica speranza rimasta a fronteggiare il trionfo internazionale del sistema di potere (massmediatico e neoliberista), sono l’ultima spiaggia. L’annullamento di questa speranza è grave per la società, ed è paradossale che si stia consumando a causa dei nostri leader alternativi e con il nostro pieno ed euforico consenso. 
Questo, mentre il "Sistema" se ne sta tranquillo a guardare in piacevole stupore (il Sistema, quello vero, quello che non sta a Palazzo Chigi).
Ci consegniamo nelle mani dei nostri abili enunciatori di dissenso e ci dimentichiamo di fare l'unica cosa importante, cambiare noi stessi, il nostro comportamento, fare scelte diverse, votare (sempre!, chi non vota è votato!) diversamente, cambiare canale, comprare diversamente, mangiare diversamente, aiutare diversamente... La Stato siamo noi, lo Stato sono io, e se è ciò che è non posso assolvermene.

E' una brutta giornata? Vi sentite indisposti?
Allora provate Endemol, la purga del Cavaliere che fa bene a grandi e piccini! 
Attenzione, è un medicinale, usare con cautela. Aut. Min. Conc.

Meditate, gente, meditate.
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Per approfondire, due bellissimi articoli di Paolo Barnard:

http://www.paolobarnard.info/info_vday_doc.php


Da cui stralcio:
Allora, a che serve procedere compulsivamente ad aggiungere denuncia e denuncia e indignazione a indignazione? In realtà questo modo di agire serve a giustificare (oltre agli incassi degli autori) l’auto assoluzione di masse enormi di italiani, noi italiani come sempre entusiasti di incolpare qualcun altro, e mai noi stessi e la nostra becera inerzia, per ciò che accade. E badate bene che è proprio questa auto assoluzione scodellataci dai nostri Personaggi che ci annulla ulteriormente, poiché ci impedisce di imbatterci nell’unica verità in grado di farci agire, e cioè che alla fine della strada la responsabilità ultima per tutto quello che accade di sporco e corrotto in questo Paese è nostra. Direbbe Truman: The buck stops here.
La vera Casta in Italia sono i milioni di bravi cittadini che evadono più di 270 miliardi di euro all’anno, quelli che fanno politica una volta ogni cinque anni, quelli che ogni cinque anni consegnano masse di potere a pochi rappresentanti e poi si occupano solo dei fatti propri (come affidare a un bambino le chiavi del magazzino della Nutella e non controllarlo più, e poi lamentarsi che il bimbo ha finito col papparsela tutta). Ma anche quelli che, e parlo ora delle adoranti folle del V-day, si sentono 'belle anime' in lotta per Un Mondo Migliore perché si riversano nelle piazze ad applaudire l'istrione egomaniacale di turno, ma che chissà perché non compaiono mai nei luoghi del grigio vivere quotidiano a fare il lavoro noioso, paziente, un po' opaco dell'impegno civico, del controllo sui poteri, della partecipazione continua, del reclamo incessante di standard morali e democratici, e della creazione di consenso fra la vera Casta.
E invece, a braccetto con l’industria della denuncia e dell’indignazione, ci auto assolviamo e ci ri-annulliamo.
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Il paradosso di oggi, 21-11: 
in un articolo di Beatrice Borromeo sul "Fatto Quotidiano", leggiamo che Grillo ammutolisce la sua platea, sia dal vivo, sia sul suo sito, affermando che "Berlusconi con Saviano gongola...".
Prendendo spunto da temi condivisibili, come quelli trattati in questo post, ovvero che Endemol produce il format di Vieni via con me e che Saviano non ha mai fatto alcun nome,  asserisce che Saviano non deve essere guardato. Siamo al paradosso che un paladino dell'antisistema critica l'altro. E la gente non capisce. La platea è la stessa, i seguaci di Grillo sono gli stessi di Saviano.
Grillo non dà soluzioni, non dice che occorre non credere in lui o in Saviano come dèi, ma solo utilizzarli come fonte di informazione alternativa, non dice che occorre formare un proprio autonomo modo di pensare non delegando a nessuno il proprio sdegno o la propria partecipazione democratica... ma costringe all'annullamento, gioca al definitivo massacro etico e civile. 
Chi avesse ancora qualche dubbio su quale sia il vero gioco di queste incarnazioni della finta protesta lo può fugare definitivamente.

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