IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

lunedì 29 giugno 2009

Ottimismo vs Negazionismo

Ricordo una metafora divertente letta tempo fa: "Il pessimista non è altro che un ottimista bene informato".
L'ambito potrebbe bene adattarsi a tanti di coloro i quali oggi non sono molto ben visti dal nostro Presidente del Consiglio e dal suo Ministro delle Finanze.
Parlare della crisi e darne i connotati non è un esercizio di sterile pessimismo.
E' voler vedere semplicemente le cose come sono e chiamarle col loro nome.
L'esercizio opposto, quello di profondere ottimismo e positività a buon mercato, perché non lo pretendiamo da coloro che in tale situazione ci hanno trascinati?
Non chiediamolo genericamente a quelli che dalla crisi sono solo colpiti: i cassintegrati, i precari licenziati, i lavoratori in mobilità, i cinquantenni senza lavoro che non vengono nemmeno presi in considerazione, ecc. Possiamo chiedere a queste categorie di persone di far finta di niente e continuare a consumare come prima?
Chiediamolo invece ai banchieri, agli speculatori della finanza, ai capitalisti che traggono comunque sempre vantaggio da ogni situazione. Chiediamolo a loro di essere ottimisti e magari di prestare denaro come prima prima della crisi ad aziende e lavoratori.
Chiediamolo a chi ha sempre socializzato le perdite e privatizzato i profitti.
Così si sarebbe certo più credibili. Fare invece della sterile demagogia nei confronti dei cittadini suona veramente imbarazzante ed oltraggioso.
Il vero ottimismo è un altra cosa:
significa valutare la situazione obbiettivamente,
definire cosa si può fare per affrontarla,
destinare impegni e risorse ADEGUATI e TEMPESTIVI per farlo,
monitorarne efficacemente gli effetti.
SOLO DOPO AVER FATTO DEL PROPRIO MEGLIO si può essere ottimisti e chiedere positività e fiducia a nostra volta.
Farlo prima e senza aver fatto quanto necessario sa solo di presa per il naso.

L'ottimismo dell'uomo saggio, derivante da un corretto modo di pensare e vivere e dalla conoscenza di stessi è ancora una cosa diversa.
Volutamente non ne parlo in questo contesto dato che con il governo c'entra ben poco.
Uomini ottimisti nel profondo, sicuri che qualsiasi evento -positivo o negativo- non sia altro che un'opportunità di evoluzione possono cambiare il mondo.
Non fanno parte della nostra classe dirigente proprio perché avulsi al potere e al successo mondani. Questi uomini sarebbero gli unici a poter parlare e testimoniare di ottimismo. Ma sono troppo rari e ad essi non viene dato spazio mediatico.
Il bene, il positivo, non fanno notizia. Solo le negatività riempiono TV e giornali.
Poi però si chiede loro -nel caso della crisi- di parlarne in positivo o non parlarne addirittura.
Che follia anche questa!

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