Puntata di anno zero da depressione ieri sera...
Finalmente si torna a parlare del problema del momento che viene sistematicamente ignorato (o perlomeno sotto-diemensionato) nei TG di regime e non, obbedienti al diktat dell'ottimismo (vedi in questo blog Crisi e Negazionismo e Ottimismo vs Negazionismo) : oltre all'angustia emergente da questa situazione economica e sociale pessima, mai così grave dal dopoguerra, vi sono più considerazioni da fare.
Il governo e i politici non riescono a dare risposte, nè legislative, nè -e questo è più grave- propositive, adeguate alla dimensione del problema.
Ci vorrebbe una cosiddetta "cura da cavallo" come già accaduto in altri paesi, dagli USA alla stessa Francia, e invece? E invece "la montagna partorisce un topolino", anzi, dei topolini che non possono fare che solletico all'elefante della crisi.
Le aziende che si ritrovano nel 2009 la metà o giù di lì del fatturato sono ormai la maggioranza.
Piccole e medie imprese annaspano, chiedono aiuto, licenziano nella più totale solitudine.
Aziende sane ed evolute tecnologicamente vengono trasferite all'estero nella più totale indifferenza dello Stato.
La ricchezza viene risucchiata senza ritegno senza che nessuno provi a interrompere l'emorragia.
Il consumo interno cala sempre più per via di licenziamenti, cassa integrazione, mobilità, precarietà, insicurezza, innescando quindi ulteriore crisi di produzione senza che nulla venga fatto.
E il governo cosa fa? Scudo fiscale, Tremonti Bond, Fondi europei distratti dalla loro vera destinazione per aumentare il fondo per la Cassa Integrazione... che misurone!
Ad Anno Zero il povero Lupi viene designato a difendere l'indifendibile. Mi immagino la riunione in cui tutti gli esponenti del PDL declinano e la patata bollente rimane in mano al povero Maurizio (per altro a sensazione meno arrogante di altri, tuttavia messo in condizione di metterla in bagarre con Travaglio sullo "Scudo" non sapendo cosa rispondere di logico e credibile).
Si è capito comunque, come dico, sia dai banchi del Governo, ma anche da quelli dell'opposizione (deve Marino è parso veramente poco incisivo anche lui con proposte inadeguate alla bisogna) che non c'è molta speranza per le aziende e i lavoratori italiani. Devono sperare nella loro buona stella e arrangiarsi alla "bellemeglio" in attesa di tempi migliori. Ma come si fa?
- Come si fa a sperare che la cassa integrazione possa aiutare? 800 euro netti quando va bene? E' così che riparte il consumo? E' così che si mantengono famiglie o si pagano affitti o mutui? E poi di questo grande ammortizzatore sociale godono solo i lavoratori non precari. Sanno i nostri politici che in altri paesi (Germania, Inghilterra, Olanda, Francia per 36 mesi) è garantita a tutti i disoccupati una indennità di disoccupazione in grado di garantire anche la qualità della vita? Come è possibile pensare che un lavoratore messo in mobilità a 50 anni possa rientrare nel mondo del lavoro senza incentivi di qualche tipo? Come si fa a pensare che un giovane precario senza prospettive possa mettere su famiglia o casa e consumare serenamente?
- Per le aziende il Governo ha pensato ai Tremonti Bond (post in questo sito). Il Governo che presta ad interesse -PIU' ALTO di quello di mercato- soldi alle banche affinchè queste a loro volta facciano credito alle imprese. A parte la difficoltà di controllare l'effettivo utilizzo (per cui curiosamente proposero i prefetti) NON SE NE E' VISTA UNA DI BANCA (o forse una sola). "La colpa", dice Tremonti e gli fa eco Lupi, "è delle banche cattive". Ma come? Concepite uno strumento che non funziona e la colpa è di chi non lo utilizza? Ma ci prendono per tonti? Non aggiungo altro...
- La grande pensata dello Scudo Fiscale: una misura indegna di uno Stato di diritto. Chi ha evaso e stornato illegalmente fondi continuerà a farlo. Chi non lo ha ancora fatto lo farà. Per non parlare dell'impunità garantita dal 5% (50% in USA) e dall'anonimato garantito. Come si dovrebbe fare a capire se la provenienza fosse illecita? Non si sa. Si è sentito dire che questi fondi, una volta tornati in Italia, andrebbero ad aiutare le aziende in crisi e favorire l'occupazione... Ma con quale ardire si dice una fregnaccia del genere?! Secondo loro quei capitali appartengono a imprenditori seri con tante intenzioni di aiutare le povere maestranze in difficoltà e non a speculatori senza scrupoli che di aziende ne hanno già chiuse e aperte chissà quante... ma mi facciano il piacere!
- Alle domande di alcuni lavoratori di un azienda da 100 dipendenti che chiudeva, e questa non per crisi, ma per la semplice ragione che era più conveniente andare a produrre altrove, e che chiedevano espressamente ai convenuti in studio "cosa intendete fare per evitare che una azienda sparisca e i lavoratori si trovino per strada?", non c'è stata risposta. Semplicemente il nulla.
- Alla dichiarazione REALE e QUANTO MAI PESANTE che faceva l'imprenditore di Reggio Emilia ovvero le aziende grosse vessano le più piccole pagandole a babbo morto, lo Stato stesso non paga che almeno dopo 180 giorni o un anno, quali erano le proposte? Nessuna.
Di pensate adatte o innovazioni virtuose, in grado di accelerare e/o favorire la ripresa di queste aziende
non se ne è sentita una (ne dico qualcuna io: OBBLIGARE TUTTI PER LEGGE A PAGARE A 30 GIORNI, e se non paghi ti faccio chiudere, e lo Stato per primo, magari pagamento cash... E un altra potrebbe essere quella di rendere più conveniente produrre in Italia che all'estero, con detassazioni, meccanismi virtuosi e incentivi; e se non basta con vere e proprie barriere legislative. E infine occorrerebbe veramente, e non per finta, incentivare la ricerca e l'innovazione, armi fondamentali per resistere alle crisi ed essere pronti appena le crisi terminano, come insegnano tutti i testi di management).
Invece di azioni adeguate a puntellare la povertà incipiente e la perdita del lavoro non si vede un bel nulla.
Berlusconi dalla Russia ha fatto sapere che "si pensa" ad abolire l'IRAP.
Con quali coperture? Nulla.
In quali tempi? Non si sa.
In ogni caso beneficerebbero di una misura del genere aziende e professionisti. Lavoratori dipendenti e/o precari, pensionati e precari? Esistono? Credo che il Governo pensi di no.
Quello che è emerso ieri sera è che lavoratori e aziende piccole e medie (quelle grandi, come la Fiat per esempio, da anni si sostengono grazie agli elargimenti dello Stato) sono SOLI.
E possono solo sperare che la crisi duri meno di quanto previsto.
Riflessioni su immagini e fatti tratti dall'esistenza quotidiana individuale e dalla società. Dice Lo Specchio: "Perché non speculare condividendo le mie riflessioni?"
IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO
Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.
venerdì 23 ottobre 2009
Crisi economica: ieri sera ad "Anno zero"
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3 commenti:
Insomma pessimismo e fastidio. Ti segnalo delle vignette apparse sul corriere, che illustrano anch'esse la pessima situazione del nostro paese.
Le avevo viste... belle!
Grazie per avermelo ricordato, ne pubblico una subito nel post.
Pessimismo e fastidio... purtroppo di fronte alla vacuità delle varie tesi e posizioni non si riesce ad uscirne diversamente.
Ci si salva solo con un ottimismo che vada al di là del contingente, ma non è facile.
beh, molto bella e indicativa anche quella di Vauro!
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