L'altra domenica sono andato a rivedere Avatar in 3d. Lo ammetto, sono un appassionato di fantascienza da quando ero adolescente. Avatar da questo punto di vista è un sogno che non avrei mai potutto immaginare. Fantastico.
Entrando invece in un ambito più oggettivo, al riguardo della trama e dei contenuti, "mi corre l'obbligo", come direbbe qualcuno, di fare qualche inevitabile riflessione sull'umana condizione.
Da Soldato Blu a Balla coi Lupi fino al recente District Nine, per citarne solo alcuni, c'è un filo conduttore che lega questi film, degli elementi comuni e direi quasi "classici": c'è la società umana perversa, avida, sprezzante della dignità del diverso, per quanto simile; poi c'è qualche individuo, l'eccezione che conferma la regola, che pur facente parte di questa società vi si ribella e si mette dalla parte dei deboli; poi c'è lo sfruttamento indiscriminato della natura e delle sue risorse rispettate invece dai diversi; c'è infine la rappresentazione scenica di come civiltà e militarismo (ovvero violenza) siano antitetici e non sinonimi (per altro a tutt'oggi, invece, cercano di farci credere il contrario!).
Tutti valori giusti e sacrosanti. Ma perché questi film hanno successo? Perché vengono finanziati con i capitali delle stesse multinazionali che sfruttano il pianeta? Perché non ci fanno sentire in colpa?
La risposta è forse semplice quanto sconsolante: perché sdoganano le colpe dell'umanità.
In questi film i cattivi umani vengono fatti odiare e poi infine sconfitti. La giusta fine per chi commette delitti così gravi.
Peccato però che nella vita normale, nella storia, manchi proprio quest'ultima parte che del film è quella più amata e più percepita come giusta.
Gli Indiani d'America sono stati oggetto di genocidio, praticamente sono "stati estinti" e le loro terre e la natura da essi rispettatata incamerate degli invasori europei "portatori di civiltà".
Le risorse del nostro pianeta vengono deturpate, consumate, inquinate senza nessun rimorso da parte dei pochi avidi che lo controllano economicamente; gli ecologisti non vincono.
I pregiudizi, il razzismo, la prevaricazione del forte sul debole sono la norma; i deboli non vincono mai.
Il 20% dell'umanità consuma l'80% delle risorse mondiali, il sud del mondo viene sfruttato e colonizzato economicamente in sprezzo ai diritti fondamentali di libertà, di salute, di corretta alimentazione, di accesso alle fonti idriche, di autodeterminazione, di istruzione; l'80% non vince.
Per ora solo i film ci fanno sognare un mondo giusto e migliore, un mondo dove il buon senso ha la meglio e i giusti hanno infine ragione degli insani progetti di sfruttamento, schiavitù e morte.
Non toglieteceteli! I sogni sono piacevoli intermezzi cui non rinuncieremmo mai.
Solo non si pensi che per sempre possa funzionare il "panem et circensis" di romana memoria.
La consapevolezza si diffonde ineluttabilmente ed un giorno gli sfruttati vinceranno veramente.
In verità ciò già accade, solo che non è su questo piano terreno. Un giorno anche la terra rispecchierà la giustizia dei mondi superiori. Ma questo è un discorso che merita altri spazi e altri ambiti.
Riflessioni su immagini e fatti tratti dall'esistenza quotidiana individuale e dalla società. Dice Lo Specchio: "Perché non speculare condividendo le mie riflessioni?"
IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO
Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.
venerdì 5 marzo 2010
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2 commenti:
Ho letto la tua recensione sul film, E sono daccordissimo con te.
Mi complimento con te perchè sei troppo bravo!
Sei troppo bravo tu!
Grazie Nahom
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