IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

domenica 9 gennaio 2011

Spot pro-nucleare: continua (e sempre più gravemente) l'inganno

I colossi dell’energia per farsi sentire non badano a spese hanno infatti deciso d’investire sei milioni di euro in una grande e suadente campagna pubblicitaria a favore del nucleare (fonte è il Sole 24 ore. )
In questi giorni sugli schermi televisivi appare lo spot in questione: è una partita a scacchi e in primissimo piano sulla scacchiera appaiono delle mani che muovono i pezzi. 
Siamo già alla fase 2: dopo una prima pubblicità, apparentemente neutra (il condizionamento  era affidato ad impulsi subliminali: il favorevole al nucleare ha i bianchi, segno di luce e purezza, e parla con voce chiara e suadente; l'avversario ha i neri, simbolo del male, e parla con una voce artefatta, ai limiti dell'aggressivo), ecco la seconda versione.


I due interlocutori accompagnano ogni mossa con una affermazione. Dice il primo: “Sono contrario all'energia nucleare perché mi preoccupo dei miei figli.” Affermazione generica per farla apparire un pregiudizio. Facile la replica del secondo scacchista che spostando il cavallo afferma : “Io sono favorevole: anche loro avranno bisogno di energia e tra 50 anni non potranno più contare solo sui combustibili fossili.” 
Possiamo forse negare che il petrolio è in via di esaurimento? Commovente: si prodigano per il futuro dei nostri figli. 

Poi il contrario al nucleare dice: "Ci sono molti subbi sulle centrali nucleari"; l'altro risponde: "Non ce ne sono sulla sicurezza". E' solo una frase, ma è la summa di tutte le menzogne che vengono raccontate oggi sulle centrali nucleari.
La minimizzazione del non risolto problema dello smaltimento definitivo delle scorie, lungamente (fino a 1 milione di anni) e altamente radioattive, è il primo obbiettivo che lo spot vuole raggiungere.
Eppure non c’è un solo sito di stoccaggio sicuro e funzionante in tutto il mondo e gli USA hanno abbandonato, dopo anni d’inutili esperimenti, costati 8 miliardi di dollari, il deposito di Yucca Mountain in Nevada.
Il tempo di dimezzamento (il tempo in cui l'attività radioattiva di un elemento si dimezza) del Plutonio (uno degli scarti più tossici e abbondanti) è di 24.000 anni, e richiede un tempo di isolamento di 240,000 anni!
Per non parlare del fatto che recentemente la società che sta gestendo a Olkiluoto, sulla costa meridionale della Finlandia, la costruzione del primo deposito geologico al mondo per lo smaltimento definitivo di scorie radioattive, la Posiva Oy, ha già evidenziato che le scorie dei nuovi reattori EPR (quelli che si vogliono costruire in italia) pongono seri problemi per lo stoccaggio.
Gravi problemi si sono poi già verificati in altri siti di stoccaggio, come quello di Asse (ex miniera di sale), in Germania, con perdite di sostanze radioattive a causa di infiltrazioni d'acqua fin dal 1988.

Il secondo problema che lo spot vuole sminuire è quello della sicurezza degli impianti nucleari-

Si pensi che il tipo di impianto EPR non è ancora approvato tecnicamente e dal punto di vista della sicurezza e salvezza delle popolazioni, dalle Agenzie Regolatorie per la Sicurezza Nucleare Americana, Finlandese, Inglese, e anche Francese, che sta facendo una lotta improba a favore della sicurezza contro EDF.In teoria un tale impianto non potrebbe nemmeno essere costruito in Italia. (Non esiste ancora nessun impianto EPR funzionante e collaudato sulla faccia della terra! Inoltre gli impianti EPR pongono un gravissimo problema di proliferazione nucleare perchè usano Plutonio 239 come combustibile).
Si sorvola poi senza problemi su tutti gli incidenti nucleari già avvenuti: Chernobyl,  Mayak Windscale (oggi Sellafield),  Three Mile Island, Tricastin ecc. 
Non mi paiono dimenticanze da poco, considerando che non esistono e non esisteranno mai impianti nucleari completamente sicuri. Il rischio di attentati (considerati pure nella progettazione degli impianti, ad esempio di attacchi aerei suicidi) aumenta considerevolmente il problema.

In questo spot non viene toccato il tema dei costi. Forse perché autorevoli studi, come il recente rapporto del MIT, Massachustts Insitute of Tecnology, valutano il costo dell’elettricità da nucleare maggiore di quello prodotto sia dal gas che da fonti rinnovabili. Non è un caso che il 61% della nuova potenza elettrica installata in Europa nel 2009 è rappresentata da impianti alimentati da fonti rinnovabili. Ma, non possiamo certo pretendere che queste informazioni ci vengano fornite da chi punta a fare affari con il nucleare. Domandiamoci piuttosto perché sentono il bisogno di convincerci sulla bontà di un ritorno al nucleare nel nostro paese. Non si sentono al riparo dalle decisioni già assunte dal governo?



Infine, e nessuno ne parla mai (ovviamente) l'Italia ha una potenza installata in grado di far fronte abbondantemente al fabbisogno di energia elettrica: 101 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW (picco dell'estate 2007)  (1).
Se compriamo energia dall'estero è solo perchè costa meno della nostra e permette margini più alti (le centrali nucleari francesi di notte sono sottoutilizzate per cui ci vendono energia a costo basso), mentre si tengono fermi impianti nostrani che costano di più (2).
A cosa servono dunque nuove centrali nucleari? E perchè ci dicono che non abbiamo energia sufficiente dato che è esattamente una menzogna palese.

Sono quattro le notizie sembrano preoccupare realmente la lobby dell’atomo.


La prima. Martedì 21 dicembre sono state consegnate alla Camera dei deputati le firme a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare“Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”. 80.000 firme, di cui oltre 8000 di cittadini del Veneto, per dire no al nucleare e si alle energie rinnovabili. Un’occasione per il tanto vituperato parlamento di recuperare credibilità affrontando i problemi veri sollevati dai cittadini.

La seconda. La recente delibera del governo non convince le Regioni che si riservano un diritto di veto, territorio per territorio,sul nostro “rinascimento atomico”.

La terza. Pochi giorni fa è stato convalidato dalla Corte di Cassazione il referendum contro il ritorno al nucleare in quanto i promotori hanno depositato oltre 600.000 firme valide. Salvo elezioni politiche anticipate o modifiche della Legge, è possibile che a primavera si sia chiamati alle urne.

La quarta. L’appello di 200 imprenditori guidati dal vice Presidente di Confindustria Pistorio, contro la follia del nucleare. In particolare questi ultimi sostengono che non si possono sommare tutti gli investimenti possibili, occorre scegliere. Non ci sono soldi per investire su tutto. L’appello recita “ Lo scenario prospettato dal Governo, 25% di elettricità atomica e 25% di rinnovabili al 2030, comporterebbe una enorme distrazione di risorse a discapito delle nuove energie (efficienza energetica e rinnovabili). La costruzione delle centrali nucleari interesserebbe, peraltro, una piccola minoranza di società italiane, mentre larga parte degli investimenti finirebbe all’estero. Nella migliore delle ipotesi, quando fra 10-12 anni si iniziasse a generare elettricità nucleare, se ne avvantaggerebbero pochi comparti industriali energivori e sarebbe lo Stato, attraverso la fiscalità generale, o gli utenti attraverso l’aumento delle bollette, a cofinanziare il nucleare. Questo perché il costo delle nuove centrali è estremamente oneroso".  
In sostanza la scelta nucleare determinerebbe, necessariamente, una sottrazione di intelligenze, di risorse economiche, per giunta durante la peggiore crisi degli ultimi due secoli, rispetto ai più promettenti settori dell’efficienza e delle rinnovabili che saprebbero attivare, come in parte stanno già facendo, ricadute economiche e occupazionali immediate. Considerato poi il limitato consenso nel Paese, pensiamo che il progetto nucleare si arenerà, ma avrà fatto perdere all’Italia tempo e ricchezze. Per questa ragione ci siamo rivolti al Parlamento con una proposta di legge che si propone non solo l’obiettivo di bloccare il tentativo di tornare al nucleare in Italia ma anche e soprattutto quello di mettere ordine nelle scelte degli investimenti, occupazionali, ambientali e di tutela della salute che sono il risultato di un’azione coerente di salvaguardia del clima, almeno per la parte che dipende da noi. Ci rivolgiamo però anche al Presidente Zaia perché anche nel Veneto, come sta facendo per esempio l’Emilia Romagna, si adotti un Piano energetico Regionale improntato all'efficienza energetica: un piano di riqualificazione energetica degli edifici che ne riduca i consumi di elettricità e calore e sposti le attività del settore edile verso la manutenzione e riqualificazione del già costruito abbandonando la cementificazione del territorio (le recenti alluvioni non ci hanno insegnato nulla?); un piano per sottoporre il Veneto ad “una cura del ferro” per spostare la mobilità delle persone dalla gomma al ferro, metropolitana di superficie e tram, e al cabotaggio sulle autostrade del mare e le idrovie, concentrando in questa direzione gli investimenti anziché su strade e nuove devastanti autostrade. E poi serve una più attenta pianificazione per l’installazione delle fonti rinnovabili (solare termico e fotovoltaico) privilegiando l’istallazione sui capannoni e le case ed escludendo i terreni agricoli e ancora, mini impianti geotermici, eolici e idroelettrici su piccoli salti. Pensate forse che questo sia il programma dei soliti ambientalisti sognatori che, come ironizza Tremonti, “si trastullano con i mulini a vento”? Allora vi consiglio per le vacanze natalizie una interessante lettura che vi spiazzerà. Si tratta delle “Proposte di Confindustria per il Piano Straordinario di Efficienza Energetica 2010”. Lo studio, ricco di analisi di dettaglio, giunge alle seguenti conclusioni di sintesi: “Il complesso delle misure di efficienza energetica nei vari settori industriali porterebbe ad un risparmio potenziale del nostro paese nel periodo 2010 – 2020, pari a oltre 86 Mtep di energia fossile, per raggiungere la quale si attiverebbe un impatto socio-economico pari a circa 130 miliardi di euro di domanda, un aumento della produzione industriale di 238,4 miliardi di euro ed una crescita occupazionale di circa 1,6 milioni di unità di lavoro standard.” Dunque unmilioneseicentomila posti di lavoro contro i diecimila propagandati dai promotori del nucleare. Per giunta con un effetto positivo sul bilancio statale. Non è materia sufficiente per aprire un dibattito pubblico?


Per approfondire:
Sito Facebook: Nucleare in italia? Meglio evitare!
Discussioni del sito Facebook "Nucleare in italia? Meglio evitare!"
GIOCANO A SCACCHI


(1) Per quanto riguarda la potenza installata (ovvero la potenza massima erogabile dalle centrali), l'Italia è tecnicamente autosufficiente; le centrali esistenti a tutto il 2009 sono infatti in grado di erogare una potenza massima netta di circa 101 GW contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW (picco dell'estate 2007) nei periodi più caldi estivi. Secondo i dati 2009 tale potenza massima teorica non è quindi stata sfruttata interamente e la potenza media disponibile alla punta stimata è stata di 67 GW. La differenza tra la potenza teorica massima e la stima della potenza media disponibile è in parte dovuta a diversi fattori tecnici e/o stagionali (tra questi vi sono guasti, periodi di manutenzione o ripotenziamenti, così come fattori idrogeologici per l'idroelettrico o stime sull'aleatorietà della fonte per l'eolico, ma anche il ritardo nell'aggiornamento delle statistiche sulle centrali), mentre in parte è dovuta anche al fatto che alcune centrali (soprattutto termoelettriche) vengono tenute ferme "a lungo termine" in quanto, come detto, con gli impianti in esercizio si è già in grado di coprire la richiesta.
Nonostante le suddette situazioni contingenti e/o stagionali, vi è dunque una sovrabbondanza di impianti di produzione, già cresciuti del 28,8% fra il 2002 ed il 2008: Terna prevede che il carico massimo in caso di "estate torrida" nel 2019 sarà pari 72 GW in uno scenario definito "di sviluppo", cioè nelle condizioni di maggior consumo e minor risparmio ed efficienza energetica. Fonte: Wikipedia.
(2) Nonostante il parco centrali italiano sia in grado di coprire il fabbisogno interno, l'Italia nel 2008 è stata il secondo paese al mondo per importazione netta di energia elettrica (dopo il Brasile e seguita dagli USA). L'Italia importa una quantità di potenza elettrica media che, durante l'anno, può avere un massimo giornaliero inferiore ai 4000 megawatt (fase notturna) fino ad un massimo di oltre 7500 megawatt (fase diurna), con una capacità netta trasmissibile che ha il suo minimo (3800 MW) nel mese di agosto in fase notturna e un massimo di 8000 MW in fase diurna invernale, per un totale di circa 40000 GWh netti all'anno.Fonte: Wikipedia.

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