IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

martedì 2 ottobre 2012

NUOVO SISTEMA FISCALE (ED ECONOMICO)


Lo scopo di una riforma fiscale deve essere accertare con esattezza il reddito di ogni cittadino e di conseguenza tassarlo sul suo vero reddito effettivo evitando l’ingiustizia e la perequazione delle risorse, ovvero che il denaro si concentri nelle tasche di pochi e che la maggioranza della popolazione sia costretta a sopportare un peso fiscale iniquo.
In Italia il 90 % delle tasse è pagato da dipendenti e pensionati. Il 45% della ricchezza è detenuto dal 10% delle famiglie (dati Banca d'Italia). Lo Stato non sa (meglio, non vuole, da sempre) tassare in modo equo e fa pagare fino al 55% di tasse a coloro che le devono pagare per forza, per sopperire a tutti coloro che non le pagano.
Lo Stato così contraddice clamorosamente l’articolo 53 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". Ed aggiunge: "Il sistema tributario è informato a criteri di progressività". Tassa alla fonte dipendenti e pensionati, che non possono sfuggire e poco o nulla riesce a fare contro un'evasione-elusione che è valutata in 180 miliardi di euro!
Un recente studio della KRLS Network of Business Ethics assegna queste cifre a queste cinque aree di evasione:
- l'economia sommersa (circa 2,9 milioni di persone lavorano in nero) evasione d'imposta pari a 34,3 MLD di euro.
- l'economia criminale, evasione d'imposta pari a 78,2 MLD di euro l'anno
- l'evasione delle società di capitali, (78% di queste dichiara redditi negativi o con meno di 10.000 euro e non versa dunque le imposte) evasione fiscale di 22,4 MLD di euro l'anno
- l'evasione delle big company (una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non ha pagato le tasse. Inoltre il 94% di queste big company abusa del "transfer pricing" ossia spostano costi e ricavi tra società del gruppo in modo da trasferire la tassazione in paesi con pochi controlli fiscali). Elusione di 37,8 MLD di euro all'anno.
- lavoratori autonomi e piccole imprese: evasione di circa 8 MLD di euro l'anno.

Redditi delle persone fisiche:

- Eliminazione della tassazione alla fonte dei redditi da lavoro dipendente e pensione. Applicare le trattenute in busta paga è anticostituzionale. Significa non tenere in considerazione l'effettiva capacità contributiva del cittadino, ma solo vessarlo ingiustamente e “a prescindere”. Inoltre si otterrebbero benefici enormi anche a livello di costo del lavoro (minori spese per le aziende con conseguente impatto sulle assunzioni).

- Fare sì che  ogni cittadino possa scaricare tutte le spese alleviando, e nei casi anche abolendo, il prelievo fiscale per famiglie o nuclei conviventi con reddito basso costrette a spendere fino all’ultima goccia del loro reddito (e anche di più). I lavoratori dipendenti dovrebbero percepire l'intero stipendio concordato con le parti sociali e, in sede di dichiarazione, detrarre tutte le spese e poi pagare le tasse risultanti in base all'effettivo reddito.

- Più del 65% degli scambi commerciali nel nostro paese avviene  in nero e se lo Stato permettesse di scaricare tutte le spese, tutti pretenderebbero la ricevuta fiscale o la fattura al momento dell'acquisto, dando così adito ad un enorme incasso in più di IVA, che a quel punto potrebbe essere rimodulata ad hoc per il nuovo sistema. La Corte dei Conti stima nel 36% l’evasione di IVA, se consideriamo che le entrate da tasse indirette (nelle quali l’IVA è la voce di gran lunga più elevata) assommano al 216 MLD nel 2010, otteniamo una cifra evasa intorno ai 70 MLD!

- Ogni transazione sarà registrata agli incassi da parte di chi vende e negli acquisti da parte di chi compra ed entrambe dovranno avere un riscontro a saldo in un  data base dell’Agenzia delle Entrate (ormai gli elaboratori elettronici sono perfettamente in grado di sovrintendere ad una tale mole di transazioni); laddove non ci fosse quadratura dovrebbe scattare  il controllo fiscale.

- Lo scarico di tutte le spese, oltre a fare emergere il nero, darebbe enorme impulso alla domanda interna, con ulteriore gettito fiscale e benessere legato alla maggio richiesta di lavoro legata alla domanda interna.

- La possibilità di poter scaricare tutte le spese indurrebbe il cittadino a pretendere la ricevuta fiscale ogni qual volta acquistasse qualcosa, e obbligherebbe ogni esercente a rilasciarla, eliminando in un colpo solo tutto il lavoro nero e, costringerebbe i vari esercenti a dichiarare l'effettivo incasso eliminare le incongruenze sui prelievi fiscali, fatti dal fisco in maniera così arbitraria (eliminazione degli studi di settore).

- Anche ogni cittadino, mediante il proprio codice fiscale, se non è titolare di una partita IVA, dovrà poter vendere oggetti di seconda mano mettendo l'acquirente nella condizione di detrarlo, incentivando anche il mercato del riciclo.

- Naturalmente dovrebbero essere classificati i beni “voluttuari”, ovvero i beni di lusso non strettamente necessari ad un minimo benessere. Per questi beni si aprirebbero due strade, o pagare le imposte a monte dello scarico o pagare un livello di IVA molto alto. Ovviamente dovrà essere possibile rateizzarli in più anni, un po’ come si fa con gli ammortamenti per le aziende.

Va da sé che un tale sistema prevede la completa rimodulazione delle aliquote IVA e della tassazione del saldo tra Reddito e Spese (Guadagno) di ogni dichiarazione. Per i guadagni sotto i 10.000 e non dovrà essere pagata alcuna tassa. Quest’ultima ovviamente dovrà essere progressiva, a scaglioni di Guadagno, ovvero per i successivi scaglioni tassazione a scaloni a seconda del valore assoluto del delta (tipologia IRPEF attuale, chi più guadagna più è tassato e più che proporzionalmente).
E’ ovvio che tale sistema porterà anche chi ha alti redditi a spendere maggiormente per pagare meno tasse, ma tali spese, oltre a far girare l’economia e far pagare tasse ad altri, saranno a loro volta gravate da IVA a tutto vantaggio dell’erario. I beni di prima necessità dovranno essere gravati da un IVA bassa (es. 20%), e i voluttuari da un’IVA elevata (es. 40%) e per tutti gli altri beni di consumo dovrà essere considerata un’IVA media (es. 30%).
A seconda del peso complessivo delle entrate IVA potrebbe essere introdotta anche una “Flat Tax” ad esempio del 10% sul Reddito,  per non penalizzare troppo la tassazione indiretta.
In tal modo lo Stato sarà certo di tassare tutti i redditi della nazione, come minimo delle aliquote IVA di cui sopra più la Flat Tax suddetta.
L’obiezione primaria sarebbe: lo Stato allora perderebbe la tassazione attualmente prelevata alla conte di tutti i redditi da lavoro dipendente. Questo è vero solo per un breve periodo di introduzione della riforma (1 anno al massimo). Poi l’emersione di tutto il sommerso (65% degli attuali scambi commerciali e tassazione del reddito relativo), e il recupero dell’evasione IVA (36% pari a circa 70 mld), ricupererebbero il gap.
Per i dettagli tecnici, che non è pensabile indicare in questa sede, si rimanda ad ulteriori approfondimenti attuativi.

Redditi delle persone giuridiche (aziende):

L'evasione fiscale è molto praticata dalle grandi imprese italiane. Causa l'inefficienza dell'amministrazione finanziaria e le enormi spese della casta abbiamo sempre avuto governi con il  bisogno di far cassa ad ogni costo, incassando i soldi  'pochi, maledetti e subito' attraverso l'accertamento con adesione, un vero e proprio condono permanente. E questo ha da sempre premiato i grandi evasori fiscali, che preferiscono pagare le tasse a forfait e con il massimo sconto.
Anche le multinazionali che operano nel nostro Paese utilizzando aziende fantasma e scatole cinesi, fanno sparire capitali e, dunque, chiudono i bilanci in negativo, così da non pagare tasse.

A ciò si aggiunga che tutte le imprese, anche quelle cosiddette virtuose, sono alla continua ricerca di localizzazioni sempre più convenienti per accrescere la propria competitività, anche mediante pianificazioni fiscali internazionali, volte a minimizzare il carico impositivo attraverso l'utilizzo di strutture ed organizzazioni domiciliate in Paesi a fiscalità privilegiata.
A loro volta i territori a fiscalità privilegiata rappresentano una delle principali cause di emarginazione e impoverimento per molti Stati che, privati dei mezzi economici per progredire, diventano talvolta un facile e comodo rifugio per tutelare gli interessi della criminalità organizzata.

Spesso l’evasione fiscale diventa il fattore determinante dell'illegalità, tutto inizia da qui: evasione fiscale per sottrarre denaro allo Stato, corruzione per nasconderlo, riciclaggio per reinvestirlo. Tutto questo non fa altro che alterare il mercato e ridurre la competitività del Paese.
La criminalità organizzata si inserisce nel mercato legale "sfruttando" i modelli tipici dell'impresa: la cerniera tra le attività illegali e quelle legali è rappresentata proprio dal riciclaggio del denaro di origine illecita, spesso attuato mediante operazioni finanziarie che danno luogo a fenomeni di evasione e di elusione fiscale, sia nazionale che internazionale.
Il legame tra il fenomeno dell'evasione e quello del riciclaggio si rinviene nella scelta di allocare i capitali di origine illecita nei “paradisi fiscali”. Questi si caratterizzano, oltreché per un livello di imposizione fiscale ridotto anche, e soprattutto, per la garanzia di un rigoroso segreto bancario e per l'assenza di scambio di informazioni con gli altri Paesi.
Ai paradisi fiscali è stato attribuito un elevato livello di pericolosità legato non soltanto al fenomeno dell'evasione ma, altresì, alla possibilità che i servizi forniti da tali centri finanziari vengano sfruttati dalla criminalità organizzata.

Tutte i differenti fenomeni di illecito economico-finanziario (le truffe ai danni dello Stato per ottenere indebitamente sovvenzioni pubbliche, l’usura, l’abusivismo finanziario, i reati societari o il riciclaggio di proventi illeciti) presentano sempre un comune denominatore:
 l’artificiosa rappresentazione della realtà dei fatti gestionali, resa apparentemente regolare attraverso la predisposizione di fatture false, inserite in scritture contabili formalmente ineccepibili, ovvero mediante l’utilizzo di contratti derivati appositamente costruiti “a tavolino” da “ingegneri finanziari” o, ancora, attraverso l’esecuzione di complesse operazioni di ristrutturazione societaria, che in realtà mascherano veri e propri meccanismi fraudolenti.
Naturalmente, tutte le tecniche di falsificazione della contabilità, anche dirette ad uno scopo illecito non tributario, presentano sempre un risvolto di carattere fiscale.

Proprio per questi motivi, la strategia per risolvere il problema deve puntare a colpire:
-  la criminalità organizzata nel cuore dei suoi interessi economici e finanziari, mediante investigazioni volte ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni delinquenziali e a prevenire la formazione di capitali di origine criminale, facendo leva non solo sulle competenze di “polizia”, ma anche quelle giuridico-contabili mediante la ricostruzione dei flussi finanziari e la verifica della congruità della situazione patrimoniale effettiva con quella reddituale dichiarata. 
- le aziende che distolgono, eludono ed evadono tramite controlli incrociati tra fatturato e utili (reali non di bilancio), tra fatturato e transazioni finanziarie, tra fatturato e operazioni in valuta; per fare questo occorrono controlli mirati ed agenti sul territorio, in grado di valutare il peso operativo delle realtà economiche e il tenore di vita degli amministratori
- le aziende che trasferiscono capitali all’estero con appositi accordi con gli stati esteri (vedi Svizzera o San Marino)
- le aziende che falsano i bilanci con operazioni sulle poste di bilancio tramite incrocio dati e parametrazione indici (elenco dei maggiori scostamenti che genera controlli GdF)

Lo Stato non riuscendo a tassare correttamente le aziende ha esagerato il costo del lavoro a carico delle aziende ed elevato le tasse sugli utili a livelli esasperati (oltre il 50%) per questo nessuna azienda vuole dichiarare utili. Occorre cambiare tutto ciò:
- detassare il lavoro
- abbassare la tassazione dell’utile
- defiscalizzare gli investimenti

Lo Stato deve tutelare e privilegiare le aziende che ottemperano ai loro doveri sociali tutelando la salute dei lavoratori, e che producono nel rispetto dell’ambiente e delle regole sociali. Deve essere contrastata efficacemente la concorrenza illecita sia di aziende non in regola sul territorio italiano sia di produzioni provenienti dall’estero di aziende estere, sia di aziende italiane invogliate alla produzione estera per i più bassi costi (del lavoro, ecologici e di urbanizzazione).
- Dazi su merce proveniente dall’estero e prodotta nei paesi a basso costo (Cina, India, Pakistan)
 - Protezionismo (con aliquote altissime praticate a tutte le multinazionali producono ma non investono il loro profitto in attività locali per favorire la occupazione) 
- Incentivi alle aziende che producono sul territorio (bassi oneri sul lavoro, fiscalizzazione oneri sociali per giovani e anziani, minor costo energia, agevolazioni per l’innovazione ecc.)
- Disincentivazione alla dislocazione estera (si fa con i dazi e la convenienza di cui sopra, ma anche con leggi ad hoc che impediscono la chiusura totale e parziale in mancanza di crisi aziendale verificata e verificabile con analisi dettagliata del fatturato e dei clienti/fornitori, con multe salatissime per chi dichiara il falso).
- Lo Stato deve avere l’obbligo di pagare TUTTE le imprese che lavorano per lui entro 30 giorni (basta con lo scandalo che il primo ente a causare il fallimento delle imprese sia lo Stato stesso!)
- Credito agevolato alle imprese.
-  Potenziamento  istruzione pubblica (collegata alle aziende), ricerca scientifica e innovazione tecnologica anche a scapito aumento del disavanzo di bilancio (vedi politica monetaria)

Patrimoni:

Come si diceva all’inizio in Italia il 45% della ricchezza appartiene al 10% delle famiglie. E questo 10% non contribuisce al 45% delle imposte, come dovrebbe essere se ci fosse un minimo di equità sociale, ma solo al 10% (dato che il 90% delle tasse è pagato da dipendenti e pensionati).
Questa enorme forbice di diseguaglianza e ingiustizia, scandalo di un paese che voglia lontanamente definirsi democratico, può risolversi con interventi di questo tipo:
- Tassazione separata e congrua delle rendite finanziarie per scaglioni di importi (redditi non da lavoro, esclusi da punto 1)
- Tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax)

- Definizione dei patrimoni (database da crearsi a livello nazionale) come somma dei beni immobili (case, terreni ecc) e mobili (conti bancari, titoli ecc) e tassazione di almeno il 5% il primo anno, e del 2% negli anni a seguire.
- All’obbiezione classica “ho già pagato le tasse sui redditi che mi hanno permesso di acquistare il mio patrimonio” si ovvierà con una detrazione dalla tassa di quanto già pagato sui redditi dei 5 anni precedenti (da dimostrarsi ovviamente)
- Tassazione patrimoniale da dedurre dalla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche

Politica monetaria e Bilancio dello Stato:

L’attuale politica monetaria è stata pensata a senso unico a favore delle banche e degli istituti finanziari. I cittadini, oltre a non essere stati consultati sulle pesantissime scelte di certe decisioni (una fra tutte un regolamento BCE che costringe gli stati membri a finanziare il proprio debito pubblico sui mercati, invece di fare come USA, Giappone, Stati Uniti ecc.ra che semplicemente comprano il loro debito stampando –effettivamente o virtualmente- moneta) ne sopportano le gravissime conseguenze in termini di perdita di posti di lavoro, di reddito e prospettive future. La scelta di metodologie neoliberiste a scapito di quelle post-keynesiane (molto più favorevoli  al benessere delle popolazioni) è giustificata solo dalla volontà di arricchimento dei poteri forti che controllano il pianeta. Nazioni come l’Islanda, il Giappone, la maggioranza di quelle del Sudamerica, dimostrano come sia possibile avere un debito pubblico alto senza molti problemi e soddisfare al meglio la possibilità di dare lavoro alle masse. Lo Stato è l’unica entità che può immettere ricchezza nuova nel sistema, altrimenti il circolo da virtuoso diventa perverso, le politiche di rigore e di pareggio di bilancio portano all’esatto opposto della ragioni per cui sono introdotte, deprimendo l’economia e riducendo le tasse in modo molto più significativo dei benefici che hanno indotto ad adottarle.
La ragione falsa per cui si vende all’opinione pubblica l’impossibilità a stampare moneta è il rischio di inflazione. Ma paesi come gli Stati Uniti e il Giappone sono l’emblema di questa falsità. Oltre al fatto ben risaputo dell’operazione chiamata LTRO (Long Term Refinancing Operation) della BCE di Mario Draghiche che, lo scorso 21 dicembre 2011, è andata soccorso degli istituti bancari europei, che soffrivanoono di mancanza di liquidità corrente: concessione di circa 489 miliardi di euro di prestiti a 3 anni ad un tasso di interesse del 1% , con creazione di moneta dal nulla. Con questi soldi, principalmente di tipo virtuale-elettronico, le banche hanno fatto prestiti agli stati ad un tasso di interesse (deciso da loro stessi durante le aste primarie di collocamento dei titoli di stato), molto più alto (6-7% per i BTP italiani, 5% per i Bonos spagnoli, 3% per gli Oates francesi), facendo lievitare ancora di più il debito pubblico dei singoli stati, che successivamente giustificheranno nuove manovre finanziarie, spending review, tagli al weelfare e quant’altro di depressivo per il sistema e massacrante per la cittadinanza. Un sistema che definire assurdo e illogico è un eufemismo (è criminale!), che potrebbe essere smontato facilmente facendo transitare direttamente il denaro dalla banca centrale agli stati (ovvero ai cittadini) senza passare dall'intermediazione speculativa delle banche private. Ma i governi degli stati sono collusi.

Quindi non solo i soldi si possono stampare, ma si potrebbero utilizzare per le imprese in sofferenza e i cittadini, invece si decide di gonfiare gli utili già spropositati delle banche. E’ tutto chiarissimo per chi vuole vedere.
Gli stati, infine, in un ipotetico new deal del terzo millennio, con la sovranità monetaria potrebbero creare direttamente posti di lavoro, per esempio ponendo finalmente mano a tutta una serie di lavori utili alla convivenza civile e alla sicurezza dei cittadini.

Proposte:
- Ripristino della sovranità monetaria in termini di indipendenza del finanziamento del debito pubblico dai mercati; uscita dall’euro se non è percorribile altra strada (BCE che diventa come la Federal Reserve o la Banca del Giappone o la Bank of England).
- Eliminazione del pareggio di bilancio dalla Costituzione: non esiste legge più iniqua che tenda ad impoverire i cittadini a favore di una casta che decide come spendere, non persegue l’efficienza, tende a preservare se stessa,  e spesso depreda direttamente: per quale ragione dovremmo pareggiare un bilancio con le nostre tasse che vede al passivo sprechi indicibili e privilegi senza fondo? E’ un crimine legalizzato su cui, per l’ennesima volta (è stato approvato solo qualche mese fa), i cittadini non sono stati consultati. (In parlamento TUTTI i partiti hanno votato a favore, a parte IdV e Lega).
-  Sistema di punizione che vieti (vedi Argentina) ogni attività finanziaria speculativa sui derivati, perché gli investimenti finanziari sono consentiti solamente su titoli e aziende che producono merci reali.

 Lo Stato, tramite la ritrovata capacità di spesa grazie alle riforme di cui sopra e senza il vincolo del pareggio, deve investire in decrescita e innovazione eco-ambientale con la creazione di enti appositi che potranno all’uopo assumere lavoratori e  incentivare aziende che operino in questi campi:
·         investimenti in infrastrutture
·         salvaguardia del territorio idro-geologico
·         salvaguardia degli edifici pubblici (scuole, asili ecc.). Le costruzioni invecchiano e le manutenzioni sono basilari alla sicurezza.
·         eco-decrescita (energie alternative, eliminazione sprechi e consumi ecc.)
·         innovazione e ricerca nell’ambito di cui sopra
·         preservazione e incentivazione del patrimonio artistico
·         valorizzazione del paesaggio
·         incremento del turismo
·         sostegno a tutte le arti e agli artisti
Tutti i lavoratori impiegati all’uopo dovranno essere assunti ad un livello retributivo come minimo pari al reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza o salario minimo garantito sostituirà tutti gli ammortizzatori sociali e sarà da introdursi subito grazie al ripristino della capacità di spesa dello Stato e alla riforma fiscale di cui sopra. Il cittadino che godesse di tale reddito e si rifiutasse di lavorare per lo Stato alle attività di cui sopra, perderà il sussidio.

Altri elementi per il ricupero di risorse

Vi sono altri punti assolutamente non banali su cui occorrerebbe intervenire al più presto per ricuperare risorse. Li citiamo brevemente e solo per completezza.
-         La corruzione secondo la Corte dei Conti vale circa 60 miliardi di euro (la percentuale dei cittadini italiani che si è vista chiedere una tangente, secondo i dati Eurobarometer 2011, è del 12 per cento, contro una media europea dell’8 per cento. Si tratta quindi di circa 4 milioni e mezzo di cittadini italiani. Secondo l’indice di percezione della corruzione di Trasparency International, negli ultimi due anni l’Italia ha registrato il più alto livello di corruzione percepita, superando di gran lunga anche i paesi più corrotti del Terzo Mondo). Alcune misure:
o   in caso di rinvio a giudizio per reati di mafia e corruzione, l’amministratore pubblico che l’ha ricevuta deve essere obbligato a dimettersi immediatamente,
o   Premi ai dipendenti pubblici che denunciano episodi di corruzione nella p.a.
o   Redditi dei politici, non solo nazionali, ma anche locali, ai raggi X per legge su internet.
o   Rotazione dei funzionari che lavorano nei settori più a rischio. Redditi da pubblicare in rete.
o   Mandati elettivi “sensibili” non superiori a 2 (come da programma M5S)
o   Incompatibilità tra carica pubblica e provenienza del patrimonio personale
o   Impossibilità a sforare i prezzi con cui si sono vinte le gare di appalto
-         Ogni anno i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 18,3 miliardi di euro, a cui occorre aggiungere  i costi derivanti da un  “sovrabbondante” sistema istituzionale quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro, arrivando  così alla cifra di 24,7 miliardi di euro. Oltre  1,3 milioni le  persone  vivono direttamente, o indirettamente, di politica (145 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali di cui 1.032 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.366 Presidenti, Assessori e Consiglieri regionali; 4.258  Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali; 138.619 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali.  12 mila consiglieri circoscrizionali -8.845  nelle  sole Città Capoluogo-; 24 mila persone nei Consigli di Amministrazione delle 7 mila società, Enti, Consorzi, Autorità di Ambito partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni; quasi 318 mila persone  che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica Amministrazione; il personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto dei Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Regione, Provincia, Sindaci, Assessori Regionali, Provinciali e Comunali; i Direttori Generali, Amministrativi e Sanitari delle ASL; i componenti dei consigli di amministrazione degli ATER e degli Enti Pubblici). Alcune misure:
o   Dimezzamento del numero dei parlamentari (come minimo, ispirarsi al numero di cittadini per parlamentare di nazioni come gli USA o la Germania).
o   Tetto massimo agli stipendi e ai rimborsi
o   Una sola Camera per l’approvazione delle leggi
o   Il Senato si trasforma in organo delle autonomie locali (Regioni e Comuni) e legifera nelle materie comuni ottimizzando le risorse, gestendo surplus e deficit, standardizzando costi dei servizi, gestendo la Sanità (voce numero uno dei bilanci regionali) con procedure mirate al recupero e all’efficienza
o   Eliminazione totale dei pluri-incarichi e dei relativi pluri-stipendi.
o   Eliminazione dei consulenti: sono prestazioni e come tali
-         I costi della criminalità organizzata: la sottrazione delle risorse a causa delle mafie è valutata in 150 miliardi. Già solo l’introduzione del Reddito Minimo Garantito dovrebbe togliere un po’ di terreno al fenomeno di attrazione alle classi di minor reddito. La lotta alle mafie va fatta con la moralizzazione della politica di cui sopra, con l’educazione civica nelle scuole, con l’appoggio incondizionato e sostenuto dallo Stato di tutti i cittadini che denunciano i ricatti, le estorsioni e le usure; con l’impossibilità, nei territori identificati, ad essere eletti per più di una volta; con la trasparenza negli appalti tramite una legge nuova e moderna che li disciplini e con l’impedimento a qualsiasi revisione dei prezzi pattuiti, ora vero pozzo senza fondo per le amministrazioni; con la liberalizzazione delle droghe (perché gli alcolici sì e le droghe no? I morti e i costi sociali sono molti di più per alcolismo).
-         I costi della lentezza della Giustizia sono difficilmente quantificabili ma ingentissimi. Si pensi solo al fatto che le aziende estere non investono in Italia anche –ma in modo significativo- per questa ragione. Due le riforme basilari
o   Eliminazione TOTALE della prescrizione (che è la ragione per cui i processi si allungano); non si capisce perché un reato dovrebbe estinguersi solo perché è passato del tempo.
o   Filtro ai tre gradi di giudizio (anomalia solo italiana): deve valere solo per i reati più gravi.

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In caso si volesse votare tale programma nel "Forum" del Movimento 5 Stelle:
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/10/nuovo-sistema-fiscale-ed-economico.html

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si potrebbe partire da qui https://secure.avaaz.org/it/petition/Eliminare_gli_abusi_di_potere_nelle_PMI/ per poi estenderla.