Riflessioni su immagini e fatti tratti dall'esistenza quotidiana individuale e dalla società. Dice Lo Specchio: "Perché non speculare condividendo le mie riflessioni?"
IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO
Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.
domenica 25 luglio 2010
Un errore "marchianno"?
L'ultima uscita di Marchionne mi è parsa piuttosto strana per un manager scafato e pluriconsigliato come lui, e mi riferisco alla plateale affermazione (22 luglio) dell'AD di Fiat: «Produrremo in Serbia la monovolume, ma con sindacati più seri si faceva a Mirafiori».
Affermazione più che mai atipica per due semplici ragioni:
la prima è che, se veramente la Fiat vuole andare a produrre in Serbia, come a suo tempo ha fatto per andare a produrre in Polonia, non lo sbandiererebbe certo ai quattro venti con il rischio di vedere insorgere tutto il mondo politico da sinistra a destra (sindaco di Torino in testa), come è puntualmente accaduto, e poi, non ultimo, rischiando di perdere le quote di mercato interne di quegli italiani, e non sono pochi, che comprano Fiat perché "è un auto italiana".
La seconda è che, se invece fosse solo un bluff, una sorta di ricatto che vuole forzare la mano alla FIOM, ai sindacati tutti (anche CISL e UIL, dopo aver firmato ed essere venuti incontro alla Fiat su Pomigliano si sono detti un pò spiazzati dato che la loro politica di appoggio ha dato frutti così palesemente contrari ai lavoratori) e governo, per spuntare migliori condizioni, avrebbe poco senso dato che inasprisce solamente i toni di qualsiasi possibile trattativa tra le parti.
Se non è solo un "marchiano" errore di Marchionne, e mi si perdoni il voluto bisticcio di parole, allora qualcosa di altro e più pesante bolle in pentola, e sicuramente non dalla parte dei lavoratori.
Le affermazioni di Berlusconi, tra cui quella che "un'azienda deve poter essere libera di andare a produrre dove più gli conviene", non mi pare aiutino molto le giuste aspettative di quei tanti italiani che si aspetterebbero maggiore gratitudine da un'azienda che ha sempre venduto la maggior parte delle sue auto in Italia ed ha sempre goduto dei più ampi aiuti da tutti i governi.
Possibile che uno Stato debba erogare tutti questi aiuti e non possa avere mai voce in capitolo quando si tratta di scelte come queste, che oltretutto penalizzano il PIL e tutti gli indicatori cui tanto sono attenti i nostri politici ed economisti?
Poi, non solo per la Fiat e più in generale, mi chiedo se sia possibile che il nostro Stato non si senta in dovere di fare nulla per evitare l'esodo delle aziende che vanno a produrre i loro beni all'estero e lasciano centinaia di migliaia di lavoratori a casa?
Credo che queste domande se le pongano in molti. Solo che non hanno risposta.
Notizie correlate, 27 luglio:
- Marchionne ha intenzione di disdettare il contratto nazionale e farne uno ad hoc per la Fiat
- Chiusura stabilimento OMSA (Golden Lady) con 350 donne per andare a produrre in Serbia (i sindacati non me sanno nulla e il governo non interviene)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento