IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

giovedì 29 luglio 2010

Bavaglio ai blog

Il comma 29 dell’articolo 1 del decreto sulle intercettazioni in discussione in questi giorni alla Camera - nella sua forma attuale - estende a tutti i gestori di siti informatici l’obbligo di rettifica previsto dalla legge sulla stampa: qualora non si dia seguito entro 48 ore ad una richiesta di rettifica, si è soggetti a una sanzione fino a 12 mila e 500 euro.
Indipendentemente dal fatto che dietro al sito ci sia una struttura professionale o un semplice individuo, ovvero, che si tratti del sito, per esempio, de «La Stampa» o del blog del sottoscritto, del sito di una grande azienda o di quello di una scuola elementare.
La motivazione è che Internet non deve essere, secondo i proponenti, un territorio senza legge dove ognuno dice quello che vuole. Tuttavia, dire quello che si vuole è un diritto costituzionalmente garantito, anche se, come è ovvio, nei limiti previsti dalla legge (diffamazione, calunnia, eccetera).
E la legge vale online esattamente come altrove – da sempre.

In merito agli effetti, l’eventuale approvazione di questa norma avrebbe un grave effetto sulla libertà di espressione e di informazione, dal momento che scoraggerebbe moltissime persone dall’esprimersi online.
Quante persone, infatti - o anche piccole aziende, associazioni, scuole, università, eccetera - se la sentirebbero di correre il rischio di pubblicare qualcosa non potendo garantire, 356 giorni all’anno, di riuscire a intervenire tempestivamente in caso di richiesta di rettifica?
E anche quei rari individui che se la sentissero di garantire una così assidua presenza alla tastiera, come potrebbero discriminare con efficacia tra le richieste di rettifica fondate e quelle infondate, se non addirittura apertamente censorie?
I giornali hanno uffici legali abituati a vagliare questo tipo di richieste; un generico blogger certamente no. Non è, quindi, difficile ipotizzare che, nel dubbio, le richieste di rettifica verrebbero sempre accolte – con un grave impoverimento della libertà di parola e di informazione online del nostro Paese.
È, quindi, davvero singolare quanto sta accadendo in Parlamento. Oppure no, non lo è affatto. Il web ha, infatti, radicalmente decentralizzato la produzione di messaggi, col risultato che il controllo sulle informazioni che giungono ai cittadini si sta indebolendo ogni giorno di più. Ciò per alcuni è evidentemente un problema. Per tutti gli altri, però, è una conquista da migliorare ed estendere.

Tratto da http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7647&ID_sezione=&sezione=

Su La Repubblica di oggi:
Blogger, veglia e catena umana
ROMA - La notte dei blogger. In veglia all'esterno del Parlamento per dire no al bavaglio che il ddl intercettazioni mette alla Rete. Una protesta che prende di mira il comma 29 del Decreto Alfano, la norma che impone l'obbligo di rettifica - entro 48 ore - anche per i titolari di un blog. Una disposizione ritenuta "semplicemente insostenibile". E contro la quale si manifesterà per tutta la giornata. L'appuntamento principale è alle 17 in piazza Montecitorio a Roma. E nelle ultime ore, la maggioranza concede uno spiraglio. Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera, annuncia possibili ripensamenti del governo. E lo stesso Berlusconi parla dell'ipotesi di un ritiro 2 definitivo della legge.

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