IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

lunedì 4 ottobre 2010

Le strategie della distrazione mediatica

Vi propongo uno schema che si rifà al linguista Noam Chomsky, dalle cui riflessioni si estrapola un decalogo, una lista delle “dieci Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
Pur nella sua sintesi è un documento veramente interessante in quanto ricapitola in breve quanto dovremmo sempre tenere presente. Vedrete che non c'è punto, tra questi dieci, in cui non si possa cogliere qualche elemento familiare al modo nel quale veniamo informati di questi tempi... oscuri, appunto.

1- La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio, ovvero inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. “Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare").
[Lo so, direte che sono di parte, però non riesco ad evitare di pensare al TG1 del nostro Minzculpop... In ogni caso basta pensare alla percentuale sempre più alta di intrattenimento leggero o futile rispetto allo spazio dedicato ad argomenti culturali e/o di informazione valida]


2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni 
Questo metodo è anche chiamato problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
[Questo è veramente un classico, usato in mille occasioni e con effetti certi, che in alcuni casi sono diventati storia: è il caso di Pearl Harbour. In molti pensano che sia il caso delle Torri Gemelle. E' il caso della strategia della tensione italiana, come è stato spiegato da Cossiga in una sua intervista relativa a quando era ministro dell'Interno. Ed è il caso dell'attuale crisi economica mondiale]


3- La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
[Non c'è bisogno di esempi, credo. E' esattamente quanto ci è successo. Si comprenda solo che quanto accade non è mai un caso, c'è sempre una regia].


4- La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
[I nostri politici la applicano spesso. Ma non prima delle elezioni, solo dopo]


5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno".
[Questo punto è parte integrante della strategia di comunicazione di Silvio Berlusconi, come per altro da egli affermato pubblicamente: video]


6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Sfruttare l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
[I programmi televisivi che puntano sulle emozioni, spesso le più basse, sono ormai innumerevoli, quasi tutti i programmi della De Filippi per esempio, i litigi che vengono fomentati, le paure che vengono amplificate a tutti i livelli ecc.]


7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
[Impedire un educazione profonda rendendola più costosa e poco percorribili alle classi povere, esasperare l'informazione futile e "tifosa" (l'equivalente del "panem et circensis" romano), mercificazione/importanza del corpo e del sesso, diffusione alcol e droghe, alimentazione di falsi miti di successo e notorietà (vedi anche femomeni recenti come il "velinismo") ... ecc]


8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti. L'ignoranza, o anche lo sfoggio di competenze inutili o controproducenti, vengono imposti, propagandati e diventano tendenza...
[Come non  pensare ai vari "Grande Fratello", "Isola dei Famosi", "La fattoria" ecc. oltretutto i programmi costano poco e riempiono i palinsesti]


9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è evoluzione!
[Se il sistema viene dipinto come il migliore, se chi governa non ha mai colpe, se la verità diventa semplicemente la forza di chi può ripeterla 1000 volte attraverso strumenti di diffusione afficaci, ecco che questo accade, la disperazione si diffonde, la depressione imperversa, e chi è depresso non ha più la forza di nemmeno di protestare...]


10- Conoscere agli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
[La scienza del controllo delle masse, le tecnologie al servizio del controllo stesso, la ricerca dei metodi di influenza del pensiero, hanno monopolizzato da anni le ricerche di stati e di multinazionali, gli uni per garantire la continuità del potere, gl ialtri per imporre un consumo funzionale al profitto e non al benessere dell'uomo. I risultati sono molto efficaci e sotto gli occhi di tutti]


A causa di tutto ciò il grande pubblico (il richiedente massivo d’informazione) si è abituato ad assimilare informazione senza come nè perchè e senza analizzare nè riflettere sulla sua autenticità ed origine. Facile e breve, è la formula imposta. Un “mondo di slogan” che il grande pubblico ripete come un pappagallo elettronico nella sua vita privata, nel suo lavoro, e in tutte le chat e reti sociali in cui lo lasciano inscriversi.
L’informazione “express”, livellata e manipolata su scala globale, ha creato un mondo d’immagini e di somiglianza: il mondo degli “opinionisti” compulsivi programmati a diffondere e uniformare gli slogan diffusi con le notizie “express”.
Le funzioni della riflessione e dell’analisi naturali nell’uomo sono state sostituite dal “commento” senza sostegno e dalla speculazione delle voci senza fondamento razionale.
Potremmo concludere con quella che purtoppo è la cruda verità del mondo moderno: l'informazione è una merce destinata a produrre profitto economico come qualsiasi altro prodotto commerciale in offerta sul mercato.


M.S.


NOTE
Avram Noam Chomsky (Filadelfia, 7 dicembre 1928) è un linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, spesso indicata come il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.
A partire dagli anni sessanta, grazie alla sua forte presa di posizione contro la guerra del Vietnam ed al suo notevole impegno politico e sociale, Chomsky si è affermato anche come intellettuale anarchico e socialista libertario. La costante e acuta critica nei confronti della politica estera di diversi paesi e, in particolar modo, degli Stati Uniti, così come l'analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, lo hanno reso uno degli intellettuali più celebri e seguiti della sinistra radicale americana e mondiale.
Nonostante sia da alcuni criticato per le sue posizioni vicine al movimento anti-globalizzazione, i maggiori organi d'informazione dimostrano grande considerazione e stima per lo studioso. Il New York Times scrive: "Ci sono buone ragioni perpensare che Chomsky sia il più importante intellettuale vivente", The Nation: "Noam Chomsky è una fonte inesauribile di sapere", The Guardian: "Insieme a Marx, Shakespeare e la Bibbia, Chomsky è tra le dieci fonti più citate nella storia della cultura".


       « La globalizzazione non è un fenomeno naturale, ma un fenomeno politico concepito per raggiungere obiettivi ben precisi. »
          (Due ore di lucidità, Conversazioni con Noam Chomsky)




Per approfondire:
CHI CONTROLLA IL QUARTO POTERE?
OPERAZIONI MEDIATICHE: COME SI DISTRUGGONO LE "TEORIE COSPIRATIVE"
LEGGERE NOTIZIE: LA FORMA PERFETTA PER DIVENTARE UN ROBOT
Totalitarismo, Casta Scientifica e Controllori del Mondo


Fonte: http://www.vocidallastrada.com

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