IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

giovedì 9 settembre 2010

La nuova direttiva UE sulla vivisezione: gli animali continuano a non essere rispettati

Ci si aspettava una nuova normativa europea che salvuaguardasse gli animali e rafforzasse i metodi di ricerca alternativi, invece con la direttiva europea sulla sperimentazione animale approvata ieri, gli animali randagi rischiano la vita: l'articolo 11 prevede che possano essere sacrificati alla ricerca scientifica se non è possibile raggiungere altrimenti lo "scopo della procedura" di ricerca. Questa deroga, assieme a quella sulla vivisezione delle grandi scimmie come lo scimpanzé che condivide con la specie umana oltre il 98 per cento del Dna, ha suscitato grandi proteste, con oltre 40 eurodeputati che hanno abbandonato l'aula in segno di protesta.

Dopo due anni di dibattito resta poco delle velleità di tale legge, se non dichiarazioni di principio sulla necessità di ridurre la sofferenza delle cavie, un rafforzamento dei controlli, e rimangono viceversa molte deroghe.
Risulta ancora possibile l'uso di animali in via di estinzione, la cattura di scimmie allo stato selvatico, la possibilità di derogare e poter infliggere alti e prolungati livelli di dolore, l'uso di cani e gatti randagi, l'utilizzo delle cavie per più esperimenti.
In Italia, esistono due leggi che vietano l'uso di cani e gatti randagi per la sperimentazione, per cui
saremmo -per una volta- un passo avanti. Speriamo che non si torni indietro.
La nuova direttiva per altro non tiene conto delle ricerche condotte per i cosmetici e delle cavie non vertebrate. Nella UE vengono utilizzati per le sperimentazioni 12 milioni di animali l'anno.
La direttiva, oltre a non fare nulla per dimunire la soglia di dolore per gli animali, va a favore degli interessi delle industrie farmaceutiche, per cui non si vede come possa ridursi la carneficina in atto.


Da convinto vegetariano però vorrei fare presente che tutta l'indignazione che giustamente suscita tale atteggiamento, non trova altrettanto terreno fertile verso i miliardi di animali che, a livello europeo e mondiale, vengono uccisi e/o torturati per fare da cibo all'uomo.
Forse che un cane, un gatto o uno scimpanzè soffrono meno di una mucca, di un maiale, di una pecora o di una gallina?
L'ipocrisia umana è esaltata dalle nostre comode abitudini alimentari e non ci rendiamo conto che come non sopportiamo che venga ucciso o maltrattato un animale a cui potremmo affezionarci, così dovremmo considerare ogni animale sulla terra. Il fatto che normalmente non ci si affezioni ai bovini o agli ovini non ne riduce la dignità al punto da diventare cibo per l'uomo.
Per non parlare del fatto di come una dieta vegetariana sia ormai considerata da molteplici autorevoli fonti come una vera panacea per un mondo ecosostenibile, nonchè fortemente utile a vivere in modo più sano e a salvaguardare da innumerevoli patologie.




A quando una direttiva mondiale che proponga un modello di esistenza rispettoso per tutte le forme di vita e per l'uomo stesso?

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