Quanto onore ci sia nel telefonare alla Questura di Milano per fare liberare, facendo pesare il proprio ruolo, inventando falsità, eludendo le procedure, una minorenne che è accusata di furto, non è chiaro. Così come non sono chiare le motivazioni dell'atto stesso (solo dei tonti possono credere alla tesi del mero aiuto disinteressato).
Quanto onore ci sia nel mantenere una squadra di ragazze belle e compiacenti, nell'annoverare tra esse anche minorenni, nell'organizzare regolari festini (a luci rosse come confermano numerose testimonianze di ragazze e foto e audio girati dalle suddette) nella propria residenza, con un andare e venire senza controllo e con i rischi di ricattabilità derivanti, non è altrettanto chiaro.
Ma quello che più sbalordisce è che, quello che accadrebbe in qualsiasi altro Paese, ovvero la caduta di popolarità, lo sdegno popolare, il crollo di qualsivoglia gradimento, in Italia non avviene.
I sondaggi dicono che le percentuali sulle intenzioni di voto e sul gradimento dei partiti di governo sono sostanzialmente stabili! (Per approfondire cliccare qui o qui).
Come è possibile?
Gli ambienti vicini al Cavaliere danno queste spiegazioni:
1. I suoi elettori lo vedono sotto attacco e lo difendono.
2. I comportamenti privati del Cavaliere non piacciono a molti, ma Berlusconi viene giudicato per i suoi comportamenti pubblici.
3. L’allarme sociale determinato dalla violazione della privacy.
Io personalmente non sono d'accordo. Anche perchè -per esempio sul punto 3- chiunque comprende che se si commette un reato, soprattutto se grave come quelli di cui si parla, ovviamente non lo si fa in pubblico, e la legge ha il dovere di indagare proprio a livello privato, altrimenti cosa potrebbe provare?
Io personalmente non sono d'accordo. Anche perchè -per esempio sul punto 3- chiunque comprende che se si commette un reato, soprattutto se grave come quelli di cui si parla, ovviamente non lo si fa in pubblico, e la legge ha il dovere di indagare proprio a livello privato, altrimenti cosa potrebbe provare?
La verità secondo me è un'altra, ed è ben più pesante: le opinioni non cambiano perchè "la maggioranza relativa" (alcuni la chiamano maggioranza silenziosa) non si informa, non legge quotidiani o segue le notizie su Internet, al massimo guarda i TG, e quelli "allineati" sono i più seguiti.
La maggioranza silenziosa prova un totale disinteresse per la cosa pubblica, per il bene collettivo, e segue il proprio tornaconto e magari si fa pure una risata pensando "se fossi al posto del Cavaliere farei lo stesso".
La maggioranza silenziosa non ha coraggio, è pavida e tremebonda, odia il cambiamento in quanto tale, una volta che ha recintato il suo orticello, garantiti i suoi interessi, non è assolutamente coinvolta da temi che interessino altri e che potrebbero mettere in predicato le proprie prerogative.
Questa maggioranza non cambia idea, non è scalfita da nessuna notizia, non è permeabile a nessun richiamo morale o etico.
Quelli che dovevano cambiare idea, invece, ormai lo hanno già fatto da tempo.
Rimane la speranza dei cosiddetti indecisi. Sono valutati introno al 40% degli aventi diritto al voto. Tra essi vi sono anche gli astenuti. Calcolando questi ultimi al 20-25%, rimane una fetta significativa del 15%-20% (che sul totale dei votanti avrebbe un impatto del 25%) in grado di modificare ampiamente gli equilibri.
All'ultimo momento sarà questa fetta a sparigliare le carte e fare la differenza.
Credo che tra questi si trovino i tanti disgustati dal clima del dibattito, dall'insufficienza di proposte concrete e dalla mancanza di un leader alternativo convincente.
Questo è ciò che manca, e grandemente.
Un'opposizione frammentata, non in grado di esprimere un leader univoco, concentrata sulla mera contrapposizione, non in grado di definire un programma concreto che possa dare risposte alla crisi economica, all'emorragia di posti di lavoro e di aziende, alla precarietà e disoccupazione giovanile, alla mancanza di investimenti seri in ricerca, cultura, educazione, non in grado di spiegare come può consumare un popolo sempre più impoverito, non in grado di dare chiare e semplici linee guida su cui martellare quotidianamente media e giornali, non può che fare il gioco dell'unico leader esistente dall'altra parte, per quanto corrotto (e corruttore), inadeguato e ormai "bollito".
2 commenti:
Condivido, purtroppo; se l' Italia nel 2008 ha scelto e continua (sebbene in misura minore) a scegliere B. vuol dire che mediamente lo merita e sotto sotto è come lui o vorrebbe esserlo. B. è l'italiano medio, che, per una nazione che avrebbe bisogno di una conduzione illuminata, non è una buona prospettiva.
L'Italia è proprio una nazione che avrebbe bisogno di una guida illuminata, di un esempio virtuoso, proprio per intraprendere un cammino nuovo e più consono ai suoi illustri precedenti storici, al suo enorme patrimonio culturale e al suo cospicuo peso economico... magari fra qualche secolo ce la farà... spero prima ma la vedo dura.
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