I Derivati sono le attuali armi di distruzione di massa, e massa è la parola giusta, visto che questi monstre-assets vagano per il pianeta senza più controllo né regolamentazione per una cifra pazzesca e immane di circa 650.000 miliardi di dollari. L'organismo più influente nella giustificazione e nella diffusione dei derivati (parliamo degli anni 90) è stato senza dubbio il "Gruppo dei Trenta" (conosciuto anche con il nome di Gruppo di consultazione sugli affari economici e monetari internazionali, sito ufficiale: http://www.group30.org/index.shtml). Se non ci fosse da inorridire potrebbe essere persino umoristico il modo pervicace con cui l'èlite globale inventa organismi ed enti col compito di piegare il mondo alla sua inarrestabile avidità, dal Bilderberg alla Trilaterale, dagli Illuminati alla Commission of Foreign Relationship (approfondimento qui). Il "Group of Thirty" è una sorta di think-tank con sede a New York, finanziato dai giganti della finanza internazionale e i cui trenta membri (qui gli attuali sul sito ufficiale con relativa foto e qui una descrizione dei membri vecchi e nuovi in italiano), scelti con cura, costituiscono un vero e proprio"Who's who" della finanza privata e pubblica.
Dal sito ufficiale del Group of thirty: 2011 International Banking Seminar: Masaaki Shirakawa, Jean-Claude Trichet, Geoffrey Bell, Jacob Frenkel, Ben Bernake, and Tharman Shanmugaratnam
Il prodotto interno lordo (PIL) dell’Italia, cioè tutto ciò che essa produce come ricchezza, è di 2 mila miliardi di euro circa. Quello degli USA è di 14 mila miliardi di dollari. La ricchezza speculativa in mano a non più di mille individui oggi è di 650 mila miliardi di dollari. Riassumendo: due (2) e quattordici (14), contro seicentocinquanta (650). O meglio: trecentosessanta milioni di esseri umani complessivi hanno 16, mille esseri umani circa hanno 650. Ma attenzione - ci racconta in un recente suo articolo il coraggioso giornalista Paolo Barnard - ciascuno di quei dollari è una bomba a orologeria chiamata prodotti derivati, cioè una scommessa finanziaria priva di ogni reale fondamento in ricchezza concreta e che infetta l’intero globo nelle vene di tutte le sue maggiori banche, fondi pensione, assicurazioni, municipalità, polizze vita, finanziarie delle aziende, fondi sovrani, risparmi privati… basta che salti per aria la prima miccia, e il botto disintegra il pianeta venti volte. Non esiste al mondo nessun politico, nessun tecnico, nessun esperto in grado di capire sto mostro né di controllarlo.
I derivati invece cosa sono? Sono strumenti finanziari cosiddetti "ibridi", cioè in grado di riunire diverse operazioni finanziarie e diversi livelli di rischio in un solo prodotto o addirittura"esotici", cioè così complicati da essere incomprensibili. Più un prodotto è complesso e più è redditizio.
Le argomentazioni propagandistiche con cui sono stati venduti questi prodotti (che permettono ai gestori di fondi di eliminare il rischio, agli investitori di aumentare il loro rendimento e a chi prende a prestito di ridurre il costo del loro indebitamento) hanno sempre poco insistito sui loro pericoli.L'organismo più influente nella giustificazione e nella diffusione di tali nuovi strumenti finanziari è stato senza dubbio proprio il "Gruppo dei Trenta" (detto anche "Gruppo di consultazione sugli affari economici e monetari internazionali"), organismo finanziato dai giganti della finanza internazionale e i cui trenta membri, scelti con cura, costituiscono come dicevamo il vero gotha della finanza privata e pubblica mondiale.
Nasce nel 1978 con lo zampino del solito Rockefeller (e te pareva se non c’entrava lui!) che aiuta a creare il gruppo. Saranno 30 membri a rotazione, ma sempre 30 individui. E la cosa s’imposta fin da subito molto chiaramente (in senso negativo per noi popolo): sono quasi tutti uomini che hanno lavorato da un lato nella speculazione finanziaria, e dall'altro, in pieno conflitto di interessi, nella regolamentazione statale della stessa.
Presieduto da Paul Volcker, ex presidente della Federal Reserve, il gruppo dei Trenta comprende (e comprendeva) governatori delle banche centrali, tra cui l'ex governatore della Banca di Francia e della BCE Jean-Claude Trichet, il governatore della Banca di Israele Jacob A. Frenkel e Andrew D. Crockett, il direttore generale della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), la"banca centrale delle banche centrali". L'organismo comprende inoltre i responsabili di grandi istituti finanziari quali Morgan Stanley, Merrill Lynch o Dresdner Bank ed economisti di grande fama come Peter Kenen dell'università di Princeton e persino Paul Krugman (e questa è una sorpresa, trattandosi di un Nobel keynesiano spesso citato dalla sinistra mondiale, persino da Paolo Barnard a Matrix, uno che parla anche di MMT e dunque creduto vicino agli interessi dei ceti medi massacrati dalla crisi).
David Walker, Paul Krugman, and Jaime Caruana
Le pubblicazioni e i convegni del gruppo dei Trenta hanno prodotto un vero e proprio credo economico poi ripreso urbi et orbi dalla stampa finanziaria, dagli"economisti di mercato" e dagli analisti finanziari che nessuno o quasi osava contestare. Si doveva"modernizzare" la finanza, promuovere l'innovazione,"armonizzare" la normativa internazionale, assicurare la libera circolazione dei capitali, l'apertura dei mercati e, soprattutto, affidarsi al ruolo autoregolatore di questi ultimi, in particolare per quanto riguarda i fondi speculativi e i prodotti derivati (clicca qui se vuoi approfondire). In poche parole hanno inventato il braccio armato della Classe Dominante, quello che ora può mettere in ginocchio qualsiasi paese, comem noi italiani bene sappiamo.
Come funziona lo schema di asservimento mondiale?
Ce lo riassume efficacemente sempre il solito Barnard:
1) si distrugge la capacità dello Stato di creare e controllare qualsiasi ricchezza finanziaria significativa (con la “superstizione o isteria del deficit/debito” P. Samuelson). A quel punto la creazione di ricchezza finanziaria significativa rimane unicamente nelle mani dei mercati di capitali, da cui gli stati finiscono per dipendere in toto.
2) i mercati di capitali, che ora spadroneggiano, incaricano lobbies di eccezionali tecnocrati di disegnargli leggi, regole, strumenti, e anche propaganda, per ottimizzare la loro rapina globale.
3) li impongono ai governi che, come già detto, sono privati della facoltà di creare ricchezza finanziaria significativa e sono del tutto dipendenti dal ricatto di chi la crea, i mercati appunto, quindi ingoiano qualsiasi aberrazione speculativa, come l’esistenza dei mostruosi Derivati OTC a briglia scolta. Dopo di ciò i Golpe Finanziari sono quasi uno scherzo.
In proposito non si pensi che tali aspetti non si riflettano in modo diretto sui nostri italici problemi di crisi.
Tratto da "Alle radici della crisi, seguendo i derivati" di Gaetano Colonna (17 Aprile 2012) :
Si pensi che solo dopo alcune interrogazioni parlamentari, successive alla notizia data da un'agenzia americana, il Tesoro è stato costretto a comunicare che il debito pubblico italiano è per ben 160 miliardi di euro costituito da strumenti "derivati", quindi uguali o assimilabili a quello da cui Morgan Stanley ha voluto sfilarsi nelle scorse settimane.
Tutte le maggiori banche d'affari sono attive in questo tipo di operazioni sull'Italia: Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of America, Citigroup e JP Morgan.
In proposito non si pensi che tali aspetti non si riflettano in modo diretto sui nostri italici problemi di crisi.
Tratto da "Alle radici della crisi, seguendo i derivati" di Gaetano Colonna (17 Aprile 2012) :
Si pensi che solo dopo alcune interrogazioni parlamentari, successive alla notizia data da un'agenzia americana, il Tesoro è stato costretto a comunicare che il debito pubblico italiano è per ben 160 miliardi di euro costituito da strumenti "derivati", quindi uguali o assimilabili a quello da cui Morgan Stanley ha voluto sfilarsi nelle scorse settimane.
Tutte le maggiori banche d'affari sono attive in questo tipo di operazioni sull'Italia: Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of America, Citigroup e JP Morgan.
L'agenzia di stampa specializzata americana Bloomberg lo scorso gennaio ha diffuso la notizia secondo cui la banca d'affari Morgan Stanley, uno dei "padroni dell'universo", ha deciso di ridurre la propria esposizione in derivati basati su titoli di Stato italiani da 4,9 a 1,5 miliardi di dollari: 3,4 miliardi di dollari di nostri titoli non sono stati quindi collocati, con l'assenso del Tesoro italiano, che ha lasciato scadere questo contratto, pagando intorno ai 2,5 miliardi di euro ( N. Dunbar, E. Martinuzzi, "Italy Said to Pay Morgan Stanley $3.4 Billion", www.bloomberg.com ).
Si è poi appreso che lo swap, vale a dire un derivato fuori dal mercato regolamentato, risale al 1994 e lasciava alla banca d'affari americana la facoltà di rescinderlo unilateralmente, una clausola che ovviamente poneva lo Stato italiano in una posizione di debolezza. Altro però non ci è stato detto sulle modalità e finalità di questa operazione.
Giustamente ci si interroga sullo scopo di questa operazione: "Coprire il rischio di tasso? Coprire il rischio derivante dai cambi? Allungare le scadenze dei pagamenti di interesse? Vendere assicurazione a Morgan Stanley per fare cassa?" ( U. Cherubini, "Lo strano caso dello swap Tesoro-Morgan Stanley", www.linkiesta.it ).
Non è dato saperlo, e così scopriamo che di queste operazioni sul nostro debito pubblico, vale a dire sul debito di tutti noi cittadini di questa Repubblica, i nostri organi di governo non hanno mai dato informazione ai più diretti interessati.
Lavorando sulle informazioni di stampa, troviamo anche che, oltre al livello centrale, ben 664 enti pubblici, tra cui 18 regioni, 42 province, 45 capoluoghi e 559 comuni avrebbero in pancia "derivati" per oltre 35 miliardi di euro, circa 1/3 del debito complessivo accumulato dagli enti locali ai dati 2009. Le perdite conseguenti all'adozione di questi strumenti finanziari per i soli enti pubblici appena ricordati potrebbero arrivare a superare i 10 miliardi di euro, su di un totale complessivo che, ad ottobre 2011, era stimato per l'Italia in 52,2 miliardi, una cifra equivalente a oltre il 60% del costo delle pesantissime manovre cui gli Italiani sono stati sottoposti nel 2011 ( M. Frisone, L. Serafini, "Swap, in Italia conto da 52 miliardi", Il Sole 24 Ore, 1 maggio 2012. ).
Per la banca d'affari le cose sono andate diversamente: "Morgan Stanley - riferisce sempre Bloomberg, ha guadagnato 600 milioni di dollari nel terzo trimestre [2011] in conseguenza dello scioglimento dei contratti con l'Italia. Il guadagno è dovuto all'annullamento dei costi sostenuti in precedenza nel corso dell'anno a causa del rischio che il Paese non pagasse l'intero importo del debito (dichiarato il 19 gennaio in un'intervista da Ruth Porat, direttore finanziario). Si comprende a questo punto benissimo perché la cosiddetta politica non è in grado di mettere al bando questi strumenti finanziari dall'effetto devastante sull'economia reale: semplicemente perché le classi politiche europee attuali sono "garanti" delle migliaia di contratti di questo tipo che, almeno a partire dagli anni Novanta, sono stati stipulati con i "padroni dell'universo".
Le politiche di rigore nei confronti dei cittadini sono proprio ciò che, dopo avere evitato loro le perdite dovute alle speculazioni sui subprime, consente ancora lauti guadagni alle grandi banche d'affari.
Queste politiche di arricchimento della "Classe dominante globalista", ovvero dai "Padroni del mondo", sono state messe a punto proprio dal Gruppo dei Trenta. Tra le tante affermazioni presenti sul loro sito scegliamo questa: “… Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi.” E questa è la realtà. Nuda e cruda. Purtroppo siamo -almeno economicamente- schiavi di tale monopolio. La maggior parte inconsapevoli, quelli che tale sistema ama di più, e sui quali applica i metodi più efficaci e subdoli che conosce per perpetrare il velo di ignoranza e inconsapevolezza.
Nelle mie ricerche in rete su questo organismo, e in generale sul potere che opera nel mondo mi sono imbattuto in un sito, che ha il pregio, a mio parere, di leggere la situazione mondiale con un taglio di tipo esoterico-spirituale. Non che mi riconosco in ogni sua affermazione, ma l'approccio è molto interessante, e potrà rivelare molto a chi pratica da almeno qualche anno la ricerca esoterica.
Il pezzo presente sul sito si intitola "La grande Regia occulta del Nuovo Ordine Mondiale" e indica come i Gesuiti siano la “mente” dietro il progetto del Nuovo Ordine Mondiale.
Secondo tale articolo da diversi secoli, il governo della Terra e il destino dei popoli, sono determinati da una potente regia finora occulta. Questa regia occulta si sviluppa su due piani (Vedi grafico sotto):
1) sul piano eterico astrale attraverso entità definite "angeli" e "rettiliani"
2) sul piano fisico per mezzo dei cosiddetti Illuminati (di cui parlò anche Tremonti ad Anno Zero) che fanno capo all’ordine dei gesuiti i quali hanno creato e controllano: gli ordini dei Cavalieri di Malta e di Colombo, la Massoneria, i poteri finanziari, i servizi segreti e le mafie. Inoltre controllano gli Ebrei Sionisti (e attraverso di essi governano lo Stato di Israele) nonché tutti gli altri stati (occidentali ed orientali). Infine controllano i più importanti mass-media nel mondo.
Gli Illuminati, intesi come i "potenti della Terra" ossia coloro che detengono il potere finanziario, non sono spiritualmente superiori agli altri. Tuttavia sul piano astrale essi eseguono gli ordini delle entità di cui al punto 1. Entità che sanno bene che bisogna rispettare il karma dell'umanità e che essa ha attualmente i dirigenti che si merita. Sul piano astrale gli Illuminati eseguono gli ordini per il semplice motivo che non hanno scelta, poiché se non lo facessero sarebbe loro tolto il potere materiale che hanno.
Gli Illuminati (nei loro siti) dicono che essi sono governati da Lucifero. In un certo senso è vero, in quanto Lucifero (o Kal) responsabile della gerarchia materiale per il pianeta terra.
Tutto questo -anche se non è facile crederlo, e in un certo senso ci vede dove subire cose che apparentemente non ci competono- accade ad un fine evolutivo, affinchè l'umanità comprenda ed evolva. La terra è la palestra dove, attraverso la dura legge di azione e reazione, gli uomini devono comprendere dai loro errori, raccogliendo ciò che hanno seminato.
Perciò occorre prima fare emergere e distruggere tutto ciò che è male e che impedisce l’evoluzione. Tutto il karma negativo, l'immondizia prodotta dalle azioni negative umane, deve essere portato alla luce e trasceso e per fare questo lavoro, servono anche gli strumenti del potere negativo. Quando le energie positive prevarranno e verranno rilasciate, i poteri forti, i poteri negativi che ci stanno ora attanagliando, si autodistruggeranno. Il successo e la sua velocità dipendono da noi, e dalle prossime generazioni ...
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