Continuiamo nella serie "non solo notizie negative", parlando della leadership, che soprattutto in azienda, e in qualsiasi organizzazione in genere, è così importante. Simon Sinek, autore del libro “Inizia con il perchè”, elabora la sua teoria del cerchio d’oro, secondo la quale tutti i grandi leader che danno ispirazione, pensano, agiscono e comunicano nello stesso modo, dall’interno verso l’esterno del cerchio. I grandi condottieri come Napoleone, conoscevano già bene questo concetto, e assumevano in prima persona gli stessi rischi dei sottoposti per motivarli e renderli partecipi, in questo caso fino alla morte (come nel caso della famosa "Vecchia Guardia" fatta tutta di veterani di mille battaglie, pronti a morire per il loro generale-imperatore, che amavano oltre ogni logica).
La maggioranza dei leader vuole guidare i propri collaboratori istruendoli su cosa fare e come farlo, ma i leader veramente in grado di ispirare e attrarre ad essi una moltitudine di persone, di ottenere un aiuto vero agli obbiettivi dell'organizzazione, sono quelli che condividono ciò in cui credono, i motivi alla base del loro agire. Il segreto è quindi comunicare ciò che motiva le loro azioni, e la libera condivisione, la scelta, porterà i collaboratori a lottare per gli stessi risultati.
Assumere una risorsa unicamente perché è in grado di svolgere un lavoro, porterà quella persona a lavorare unicamente per soldi. Al contrario, assumere persone che crederanno in ciò in cui credono i loro leader, porterà vantaggi enormi nel raggiungimento degli obbiettivi, e poi di conseguenza anche economici. La condivisione provoca coinvolgimento, e il coinvolgimento è alla base del lavoro svolto con impegno e dedizione.
Un vero leader, per essere considerato tale, deve fare in modo che le persone lo scelgano non per cosa fa o per cosa la sua azienda può offrire ma per il motivo per cui è stato spinto a fare quella determinata cosa. Solo in questo modo riuscirà ad essere riconosciuto come un autorità per la stima in ciò che fa, e non solo per l'autorità gerarchica che gli deriva dal ruolo.
Un vero leader, per essere considerato tale, deve fare in modo che le persone lo scelgano non per cosa fa o per cosa la sua azienda può offrire ma per il motivo per cui è stato spinto a fare quella determinata cosa. Solo in questo modo riuscirà ad essere riconosciuto come un autorità per la stima in ciò che fa, e non solo per l'autorità gerarchica che gli deriva dal ruolo.
Solo in questo modo riuscirà a conquistare la fiducia dei suoi clienti e dei suoi collaboratori che non saranno pronti ad abbandonarlo per rincorrere l’ultima innovazione o la paga più alta, perché avrà dato loro la possibilità di prendere parte a qualcosa di più grande, avrà dato loro la possibilità di esprimere ciò in cui credono.
E’ questo che conta realmente, è la condivisione di un unico interesse che sprona le persone ad agire, e l’interesse comune fa in modo che le persone agiscano per loro stesse, traendo soddisfazione dalle proprie azioni.
E’ questo che conta realmente, è la condivisione di un unico interesse che sprona le persone ad agire, e l’interesse comune fa in modo che le persone agiscano per loro stesse, traendo soddisfazione dalle proprie azioni.
Articolo originale
UNA LEADERSHIP CHE ISPIRA
di Osservatorio HiSkill
Oggi il mercato si è fatto sempre più competitivo, ogni giorno ci sono nuovi concorrenti che rischiano di rompere i precari equilibri che le imprese hanno creato nel tempo, ma alla fine poche sono le attività che restano in piedi a lungo e pare che siano sempre le stesse ad aver successo. Eppure le risorse che il mercato mette a disposizione sono uguali per tutti: tecnologie, capitale umano di talento, accesso ai media, finanziamenti. Allora come si spiega che solo alcune organizzazioni siano capaci di ottenere risultati veramente tangibili e di successo? Simon Sinek, autore del libro “Inizia con il perchè”, elabora la sua teoria del cerchio d’oro, secondo la quale tutti i grandi leader che danno ispirazione, pensano, agiscono e comunicano nello stesso modo, dall’interno verso l’esterno del cerchio.
Secondo l’autore, tutte le aziende di successo sono nate grazie a persone che sono state in grado di ispirarne altre, non partendo da ciò che potevano offrire ma da ciò in cui credevano e da cui erano stati ispirati per primi.
Trasferire questo concetto all’interno del mondo del lavoro è meno complesso di quanto possa sembrare, e possiamo applicarlo tanto al reclutamento di risorse interne all’azienda, quanto alla vendita di prodotti e servizi.
Sinek sostiene che la totalità delle aziende sa perfettamente “cosa” stia facendo, la maggior parte è anche consapevole del “come” stia portando avanti determinate attività, ma solo una minima parte, secondo l’autore, è perfettamente cosciente del “perchè” si stia seguendo una determinata direzione. Di conseguenza, la maggioranza dei leader guidano i propri collaboratori istruendoli su cosa fare e come farlo, ma i leader veramente in grado di ispirare e attrarre a se una moltitudine di persone, sono quelli che partono spiegando loro ciò in cui credono, i motivi alla base del loro piano d’azione. Il segreto è quindi comunicare ciò che motiva le loro azioni, solo in questo modo possono dare alle persone la possibilità di mostrare o meno il loro accordo, ed è questo accordo che le porterà a seguirli, perché condividono i loro stessi valori e lottano per gli stessi risultati. Perciò, assumere una risorsa unicamente perché è in grado di svolgere un lavoro, porterà quella persona a lavorare unicamente per soldi, al contrario, assumere persone che credono in ciò in cui credono i loro leader, porterà vantaggi economici e soprattutto personali, perché la condivisione provoca coinvolgimento, e il coinvolgimento è alla base del lavoro svolto con impegno e dedizione.
Ma perché per i leader è così importante attrarre tutti coloro con cui possano condividere gli stessi valori? Sinek parla della legge della diffusione dell’innovazione.
All’interno della popolazione, il primo 2,5% delle persone rappresenta la quota degli “innovatori”, il successivo 13% è costituito dagli utilizzatori precoci, poi abbiamo la prima maggioranza (34%), la seconda maggioranza definita “ritardataria” (34%) e, infine, i “lenti” che occupano il 16% della popolazione. A seconda di ciò che le aziende vendono e a seconda dei tempi, si posizionano in vari punti della curva ma, indipendentemente dal prodotto o dal servizio che offrono, essere riconosciuti come azienda di successo significa riuscire a raggiungere sempre l’intervallo che va dal 15% al 18% di penetrazione del mercato. La maggior parte delle aziende ne detiene il 10%, ma questo non basta per essere riconosciute come leader di settore. E non è per una questione di numeri o di percentuale ma si riferisce alla qualità di ciò che sono in grado di offrire. Quel 10% della popolazione è pronto ad acquistare l’ultima novità presente sul mercato perché attratto dall’innovazione, per il gusto di essere i primi, e saranno sempre i primi a prescindere da chi offre loro cosa. Ma un leader, per essere considerato tale, deve fare in modo che le persone lo scelgano non per cosa fa o per cosa la sua azienda può offrire ma per il motivo per cui è stato spinto a fare quella determinata cosa. Solo in questo modo riuscirà a trainare più di quel 10% e a conquistare la fiducia dei suoi clienti e dei suoi collaboratori che non saranno pronti ad abbandonarlo per rincorrere l’ultima innovazione o la paga più alta, perché avrà dato loro la possibilità di prendere parte a qualcosa di più grande, avrà dato loro la possibilità di esprimere ciò in cui credono.
E’ questo che conta realmente, è la condivisione di un unico interesse che sprona la massa ad agire, e l’interesse comune fa in modo che le persone agiscano per loro stesse, traendo soddisfazione dalle proprie azioni. Ciò che un’azienda fa, ciò che un’azienda produce è semplicemente il risultato di quello in cui crede.
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