IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

martedì 17 luglio 2012

La vera leadership

Continuiamo nella serie "non solo notizie negative", parlando della leadership, che soprattutto in azienda, e in qualsiasi organizzazione in genere, è così importante. Simon Sinek, autore del libro “Inizia con il perchè”, elabora la sua teoria del cerchio d’oro, secondo la quale tutti i grandi leader che danno ispirazione, pensano, agiscono e comunicano nello stesso modo, dall’interno verso l’esterno del cerchio. I grandi condottieri come Napoleone, conoscevano già bene questo concetto, e assumevano in prima persona gli stessi rischi dei sottoposti per motivarli e renderli partecipi, in questo caso fino alla morte (come nel caso della famosa "Vecchia Guardia" fatta tutta di veterani di mille battaglie, pronti a morire per il loro generale-imperatore, che amavano oltre ogni logica).
La maggioranza dei leader vuole guidare i propri collaboratori istruendoli su cosa fare e come farlo, ma i leader veramente in grado di ispirare e attrarre ad essi una moltitudine di persone,  di ottenere un aiuto vero agli obbiettivi dell'organizzazione, sono quelli che condividono ciò in cui credono, i motivi alla base del loro agire. Il segreto è quindi comunicare ciò che motiva le loro azioni, e la libera condivisione, la scelta, porterà i collaboratori a lottare per gli stessi risultati. 
Assumere una risorsa unicamente perché è in grado di svolgere un lavoro, porterà quella persona a lavorare unicamente per soldi. Al contrario, assumere persone che crederanno in ciò in cui credono i loro leader, porterà vantaggi enormi nel raggiungimento degli obbiettivi, e poi di conseguenza anche economici. La condivisione provoca coinvolgimento, e il coinvolgimento è alla base del lavoro svolto con impegno e dedizione.
Un vero leader, per essere considerato tale, deve fare in modo che le persone lo scelgano non per cosa fa o per cosa la sua azienda può offrire ma per il motivo per cui è stato spinto a fare quella determinata cosa. Solo in questo modo riuscirà ad essere riconosciuto come un autorità per la stima in ciò che fa, e non solo per l'autorità gerarchica che gli deriva dal ruolo.
Solo in questo modo riuscirà a conquistare la fiducia dei suoi clienti e dei suoi collaboratori che non saranno pronti ad abbandonarlo per rincorrere l’ultima innovazione o la paga più alta, perché avrà dato loro la possibilità di prendere parte a qualcosa di più grande, avrà dato loro la possibilità di esprimere ciò in cui credono.
E’ questo che conta realmente, è la condivisione di un unico interesse che sprona le persone ad agire, e l’interesse comune fa in modo che le persone agiscano per loro stesse, traendo soddisfazione dalle proprie azioni. 



Articolo originale

UNA LEADERSHIP CHE ISPIRA
di Osservatorio HiSkill

Oggi il mercato si è fatto sempre più competitivo, ogni giorno ci sono nuovi concorrenti che rischiano di rompere i precari equilibri che le imprese hanno creato nel tempo, ma alla fine poche sono le attività che restano in piedi a lungo e pare che siano sempre le stesse ad aver successo. Eppure le risorse che il mercato mette a disposizione sono uguali per tutti: tecnologie, capitale umano di talento, accesso ai media, finanziamenti. Allora come si spiega che solo alcune organizzazioni siano capaci di ottenere risultati veramente tangibili e di successo? Simon Sinek, autore del libro “Inizia con il perchè”, elabora la sua teoria del cerchio d’oro, secondo la quale tutti i grandi leader che danno ispirazione, pensano, agiscono e comunicano nello stesso modo, dall’interno verso l’esterno del cerchio.
Secondo l’autore, tutte le aziende di successo sono nate grazie a persone che sono state in grado di ispirarne altre, non partendo da ciò che potevano offrire ma da ciò in cui credevano e da cui erano stati ispirati per primi.
Trasferire questo concetto all’interno del mondo del lavoro è meno complesso di quanto possa sembrare, e possiamo applicarlo tanto al reclutamento di risorse interne all’azienda, quanto alla vendita di prodotti e servizi.
Sinek sostiene che la totalità delle aziende sa perfettamente “cosa” stia facendo, la maggior parte è anche consapevole del “come” stia portando avanti determinate attività, ma solo una minima parte, secondo l’autore, è perfettamente cosciente del “perchè” si stia seguendo una determinata direzione. Di conseguenza, la maggioranza dei leader guidano i propri collaboratori istruendoli su cosa fare e come farlo, ma i leader veramente in grado di ispirare e attrarre a se una moltitudine di persone, sono quelli che partono spiegando loro ciò in cui credono, i motivi alla base del loro piano d’azione. Il segreto è quindi comunicare ciò che motiva le loro azioni, solo in questo modo possono dare alle persone la possibilità di mostrare o meno il loro accordo, ed è questo accordo che le porterà a seguirli, perché condividono i loro stessi valori e lottano per gli stessi risultati. Perciò, assumere una risorsa unicamente perché è in grado di svolgere un lavoro, porterà quella persona a lavorare unicamente per soldi, al contrario, assumere persone che credono in ciò in cui credono i loro leader, porterà vantaggi economici e soprattutto personali, perché la condivisione provoca coinvolgimento, e il coinvolgimento è alla base del lavoro svolto con impegno e dedizione.
Ma perché per i leader è così importante attrarre tutti coloro con cui possano condividere gli stessi valori? Sinek parla della legge della diffusione dell’innovazione.

All’interno della popolazione, il primo 2,5% delle persone rappresenta la quota degli “innovatori”, il successivo 13% è costituito dagli utilizzatori precoci, poi abbiamo la prima maggioranza (34%), la seconda maggioranza definita “ritardataria” (34%) e, infine, i “lenti” che occupano il 16% della popolazione. A seconda di ciò che le aziende vendono e a seconda dei tempi, si posizionano in vari punti della curva ma, indipendentemente dal prodotto o dal servizio che offrono, essere riconosciuti come azienda di successo significa riuscire a raggiungere sempre l’intervallo che va dal 15% al 18% di penetrazione del mercato. La maggior parte delle aziende ne detiene il 10%, ma questo non basta per essere riconosciute come leader di settore. E non è per una questione di numeri o di percentuale ma si riferisce alla qualità di ciò che sono in grado di offrire. Quel 10% della popolazione è pronto ad acquistare l’ultima novità presente sul mercato perché attratto dall’innovazione, per il gusto di essere i primi, e saranno sempre i primi a prescindere da chi offre loro cosa. Ma un leader, per essere considerato tale, deve fare in modo che le persone lo scelgano non per cosa fa o per cosa la sua azienda può offrire ma per il motivo per cui è stato spinto a fare quella determinata cosa. Solo in questo modo riuscirà a trainare più di quel 10% e a conquistare la fiducia dei suoi clienti e dei suoi collaboratori che non saranno pronti ad abbandonarlo per rincorrere l’ultima innovazione o la paga più alta, perché avrà dato loro la possibilità di prendere parte a qualcosa di più grande, avrà dato loro la possibilità di esprimere ciò in cui credono.
E’ questo che conta realmente, è la condivisione di un unico interesse che sprona la massa ad agire, e l’interesse comune fa in modo che le persone agiscano per loro stesse, traendo soddisfazione dalle proprie azioni. Ciò che un’azienda fa, ciò che un’azienda produce è semplicemente il risultato di quello in cui crede.

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