Sta girando in rete una mail che afferma esista da parte dei media una gara, in tutta l'UE, per dare la colpa ai vegetali di quanto un ceppo di Escherichia coli super resistente sta facendo per fare ammalare pazienti e riempire ospedali in Germania, e ora -pare- in Francia.
La stessa mail ci dice di come praticamente nessuno stia parlando di come l'E.coli è magicamente diventato resistente a otto diverse classi di farmaci antibiotici e poi, improvvisamente, è apparso nella catena alimentare.
Quando gli scienziati del Robert Koch Institute in Germania hanno decodificato la struttura genetica del ceppo O104, hanno trovato che è resistente a tutte le classi e le combinazioni di antibiotici:
• penicilline
• tetraciclina
• acido nalidixico
• trimetoprim-sulfamethoxazol
• cefalosporine
• amoxicillina / acido clavulanico
• piperacillina-sulbactam
• piperacillina-tazobactam
Inoltre, questo ceppo posseiede una capacità di produrre particolari enzimi che gli conferiscono una "superpotenza batterica", enzimi che possono essere prodotti dai batteri e li rendono resistenti alle cefalosporine che sono gli antibiotici più utilizzati in molti ospedali" ( http://www.hpa.org.uk/Topics/Infect...). Per di più il nostro batterio possiede due geni così mortali che molte persone infette da tali batteri sperimentano l'insufficienza critica di un organo e semplicemente muoiono.
E' difficile immaginare come questo possa accadere normalmente "in modo naturale". Per rendere un batterio resistente a più di una dozzina di antibiotici in otto classi di farmaci differenti e caratterizzato da due mutazioni genetiche mortali, nonché dalla capacità di produrre enzimi che li rendono super resistenti, c'è un solo modo: lo si deve esporre a tutte le otto classi di farmaci antibiotici. Per fare questo occorre prima esporre il ceppo alla penicillina, poi si prendono le colonie sopravvissute e si espongono alla tetraciclina. Le colonie superstiti sono diventate resistenti sia alla penicillina che alla tetraciclina. Queste si espongono poi agli altri farmaci, e così via. Si tratta di un processo di selezione genetica effettuata in un laboratorio con un risultato desiderato. E' esattamente come alcune armi biologiche sono costruite dall'esercito degli Stati Uniti in un apposito laboratorio (http://en.wikipedia.org/wiki/Nation...).
E' praticamente impossibile immaginare come questo possa accadere del tutto spontaneamente in natura.
Se questo batterio è nato nel cibo (come ci è stato detto), allora da dove ha acquisito tale resistenza agli antibiotici in considerazione del fatto che gli antibiotici non sono utilizzati nelle verdure?
Tutto questo parrebbe significare solo solo una spiegazione logica: proviene da laboratorio.
Oltre alla citata mail a tale conclusione giunge anche una nota ricercatrice, la microbiologa Maria Rita Gismondo, a capo del Laboratorio di microbiologia dell’ospedale universitario Sacco di Milano, di cui parlò anche il Corriere della Sera in tempi non sospetti.
La Gismondo parla di un vero e proprio atto di bioterrorismo e, come sottolinea all’Adnkronos, sorrolinea che questa ipotesi si prende sempre in esame anche se, senza una prova schiacciante, la classica pistola fumante, la cosa non può essere mai provata:
In questi casi il sospetto è sempre lecito, anzi è previsto dai normali protocolli di indagine. Ma se non si trova la pistola fumante è praticamente impossibile dimostrare che si tratti di una contaminazione di origine volontaria, o magari di un microrganismo involontariamente sfuggito da un laboratorio di ricerca.
Quando si deve percorrere la pista del bioterrorismo? Per l’esperta, meritevole di aver messo a punto un test rapido per la diagnosi dell’antrace, ogniqualvolta il nemico è invisibile, proprio come sta avvenendo in questo caso.
La contaminazione volontaria o l’errore involontario di un ricercatore che maneggia germi per lavoro “non va mai esclusa”. Sia che si tratti di un virus o di un batterio già noto, sia di un microrganismo mai circolato prima come l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il nuovo E. coli. L’ipotesi bioterrorismo va presa in considerazione sia nel caso di germi nati da una ricombinazione naturale che rende più aggressivo un agente comune (fonte del nuovo E. coli secondo l’Istituto Superiore di Sanità), sia di chimere fabbricate in laboratorio. L’agente protagonista di un attacco bioterroristico può essere qualunque microrganismo in grado di diffondersi nell’ambiente: dal più naturale al più manipolato.
A parte queste doverose considerazioni scientifiche basate sulla natura del batterio, nel mio piccolo e da buon vegetariano (che pure si fida poco degli attacchi ai metodi di nutrizione naturali che tanto stanno stretti alle multinazionali alimentari), da subito mi sono detto come fosse poco probabile che un batterio di tale pericolosità e virulenza, anche per quanto si è saputo in relazione precedenti (e tanto sbandierati) morbi simili, fosse derivato dalla verdura e non dalla carne o da cibi comunque da essa derivati.
Anche il fatto che prima si sia parlato dei poveri cetrioli, poi dei poveri germogli di soia, poi dei piselli e di quant'altro, venendo poi a ritrattare clamorosamente le prime illazioni (nel frattempo facendo gran danno ad alimenti vegetali alternativi alla carne, utilizzati in quantità da consumatori che fanno gola al mercato) non mi ha detto molto bene.
Non per dire ma è di ieri la notizia di 6 bambini intossicati dal batterio Escherichia Coli, anche se le autorità si sono affrettate a precisare che -in attesa di ulteriori indagini- per ora non si ipotizzano collegamenti con il contagio tedesco.
A tal proposito, su internet qualche giorno fa è apparsa una notizia interessante: Antonio Malorni ricercatore dell’Istituto Scienze dell’Alimentazione del Cnr
Queste le sue parole:
Nella storia delle contaminazioni alimentari con E. coli O157:H7, che ripeto è virulento forse come il ceppo attuale, l’origine è stato sempre 'carne e derivati', incluso il latte. C'è stata una unica contaminazione con l'acqua non ben clorata in USA tra la fine del 1989 e l'inizio del 1990 e un solo caso di contaminazione per prodotti vegetali, che erano 'germogli di ravanello bianco' in Giappone nel 1996 con 8.576 intossicati, 106 casi di SEU e 3 decessi. Questo è quello che possiamo dire in base alla nostra esperienza. Quindi potrei dire che c’è una consistente probabilità che il veicolo iniziale di trasmissione possa essere la carne.
Che io sappia, l’ultimo “nato”, prima dell’attuale O104:H4, è stato proprio questo E. Coli O157:H7, che è comparso alla fine degli anni ’80. Erano più o meno trent’anni che non ci si confrontava con un nuovo batterio.
Prevedo che per capire cosa è accaduto ci vorrà comunque del tempo. Si devono fare delle indagini che, con il nostro metodo, richiederebbero molto meno tempo. Occorre fare tante prove in laboratorio: se per fare 10 prove ci metti una settimana è una cosa, se per farne 1000 ci metti un giorno, le cose cambiano radicalmente… Noi oggi potremmo usare il nostro sistema: basterebbe solo che ci mandassero il batterio, lo includeremmo nella banca dati e poi, se qualcuno è interessato, partiremmo con il controllo degli alimenti italiani.
Pensate che prima o poi glielo manderanno?
Io credo proprio di no. Se E.coli fosse stato progettato e poi rilasciato nella catena alimentare o in qualche modo e fosse usciito da un laboratorio finendo nelle scorte alimentari inavvertitamente non lo dovremmo sapere mai.
Stessa cosa se fosse frutto di una manovra occulta di aziende alimentari importanti.
Se non siete d'accordo con tali ipotesi allora sareste costretti a concludere che questo superbatterio immune a otto classi di antibiotici si è sviluppato in modo casuale per suo conto ... Ma questa conclusione sarebbe molto più spaventosa delle altre, perché significherebbe che superbatteri come questo possono semplicemente apparire senza motivo.
Se questo ceppo di E. coli fosse apparso per un fine specifico, quale potrebbe essere tale fine?
In passato abbiamo assistito (e se ne è parlato pure in questo blog) a molte vicende simili, legate alla volontà di giungere ad un fine di profitto facendo leva sulla paura.
E' un metodo usatissimo in ogni ambito: prima si causa un problema, poi lo si sbandiera reiteratamente su ogni media possibile, si aspetta la reazione del pubblico (enorme in quanto la popolazione è terrorizzata da qualsiasi malattia cui non si possa porre rimedio, tant'è che i film in tal senso si sprecano).
Subito dopo si è ovviamente autorizzati anche dall'opinone pubblica, a mettere in atto la soluzione (ad esempio il controllo delle forniture globali di cibo, la messa fuori legge dei possibili veicoli, l'interdizione dei cibi vegetali crudi naturali in favore di altri alimenti o chessò io...).
Fantasie?
Non molto. Pensate che la FDA (Food & Drug Administration, potentissima associazione americana che controlla e avvalla tutti gli alimenti) con la recente "Legge di Modernizzazione per la sicurezza alimentare", ha sostanzialmente posto fuori legge le piccole aziende biologiche familiari a meno che non si allineino alle autorità e ai regolamenti della FDA. La FDA è stata in grado di limitare subito la libertà di commercio dei vegetali incriminati a seguito della diffusione di focolai di E.coli nella catena alimentare statunitense.
Quando le persone hanno paura è semplicissimo far loro accettare qualsiasi limitazione. Pochi e mirati comunicati stampa del governo inviati ai principali media tramite i canali privilegiati e il gioco è fatto.
Qulache tempo fa l'attacco alla medicina naturale, ora quello agli alimenti vegetali e alternativi alla carne.
Dopo il divieto europeo per piante medicinali e integratori alimentari con la messa in predicato delle terapie nutrizionali che aiutano a mantenere le persone sane e libere da malattie, il passo successivo è quello spaventare pure per gli alimenti freschi.
Come sappiamo la verdura fresca è curativa e previene le malattie.
Ma se la gente avrà paura dei cibi freschi chissà che non possa apprezzare di nuovo e maggiormente una dieta a base di cibi morti e alimenti industriali (che favoriscono in primis le multinazionali alimentari) favorendo quindi le malattie relative (che a loro volta sostengono i profitti di bigfarma).
Rendere le persone malate, negare loro l'accesso ai fitofarmaci, alla medicina alternativa, agli integratori, e poi approfittare delle loro sofferenze per vendere i farmaci chimici ad alto margine di profitto: potrebbe essere questo l'obbiettivo?
Potrebbe essere E. coli un'arma creata da bigfarma per perseguirlo?
E se questo ceppo fosse stato ingegnerizzato propio nei laboratori di qualche gigante farmaceutico?
Chi ha accesso a tutti gli antibiotici e alle attrezzature necessarie per gestire le mutazioni mirate di probabili migliaia di colonie di E.coli?
La domanda è legittima anche se una risposta affermativa sarebbe veramente troppo difficile da accettare, e la maggior parte della gente, infatti, non la accetta.
Rimane però il fatto che le aziende farmaceutiche sono in un'ottima posizione per attuare questa strategia e trarne grande profitto, che hanno mezzi in abbondanza e moventi economici tali da rendere credibile un simile disegno.
In fin dei conti ad esse interessa che il genere umano sia sano o malato? Se il loro profitto deriva dalla vendita di medicinali, e in maggior quantità possibile, quale può essere la risposta?
Lascio ai lettori le considerazioni del caso. Credo che come sempre non si tratti di criminalizzare nessuno o di odiare qualcun altro, si tratta solo di avere consapevolezza e conoscenza di quanto ci circonda in questo mondo di pesanti e pervadenti interessi economici, per i quali abbiamo innumerevoli prove di quanti individui potenti e senza scrupoli siano disposti a passare sul cadavere di chiunque.
Riflessioni su immagini e fatti tratti dall'esistenza quotidiana individuale e dalla società. Dice Lo Specchio: "Perché non speculare condividendo le mie riflessioni?"
IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO
Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.
venerdì 17 giugno 2011
Killer E. coli: ennesimo attacco all'alimentazione naturale?
Pubblicato da
mausab
alle
17.6.11
Argomenti:
alimentazione,
bigfarma,
case farmaceutiche,
Escherichia coli


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1 commento:
Come sempre... senza parole !
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