IL MONDO E' COME UNO SPECCHIO

Osserva il modo in cui reagisci di fronte agli altri. Se scopri in qualcuno una qualità che ti attrae, cerca di svilupparla in te stesso. Se invece osservi una caratteristica che non ti piace, non criticarla, ma sforzati piuttosto di cancellarla dalla tua personalità. Ricorda che il mondo, come uno specchio, si limita a restituirti il riflesso di ciò che sei.

domenica 17 marzo 2013

Analisi situazione italiana (1)

La nostra povera Italia sta sempre peggio. Ognuno di noi è ormai da tempo toccato anche direttamente dalla crisi, amici in cassa integrazione, aziende in difficoltà, esercizi commerciali che chiudono, sempre meno soldi che girano, paura serpeggiante, insicurezza e timore per il futuro. L'ultimo anno di Governo Monti ha dato il colpo di grazia a questo paese, ha immolato le imprese all'austerità non riuscendo minimamente a fermare un debito pubblico che è oltre i 2000 miliardi. I cittadini per lo più non lo sanno ma sono gli interessi passivi a massacrarci.
Colpa dello spread? No, primariamente è colpa di chi ha fatto sì che dovessimo finanziare il nostro debito sui mercati. La cosa nasce dalla rinuncia alla sovranità monetaria, che iniziò negli anni 80, quando il Tesoro decise che il denaro non era più dei cittadini (ovvero della Repubblica Italiana) ma della Banca d'Italia diventata di proprietà di banche private senza che nessuno ne sapesse nulla. Col passaggio all'euro e una BCE anch'essa privata, la camicia di forza degli interessi passivi si è ancora più stretta intorno al nostro collo. Il pareggio di bilancio passato mentre c'era Monti e il MES (fondo salva stati per il quale abbiamo già iniziato a pagare parte de 125 miliardi che ci toccano) hanno dato il colpo finale al disegno tecnocratico dei poteri forti, ma anche al nostro bilancio.  Vediamo palesemente come le uniche entità salvaguardate siano le banche, il prestito da 3 miliardi al Monte dei Paschi ne è l'emblema, mentre alle imprese, soprattutto piccole e medie, e ai cittadini non viene concesso nulla. 
Le imprese vengono lasciate sole di fronte alla crisi e i lavoratori soli di fronte alle imprese, con ammortizzatori sociali oltremodo decurtati dall'ultima riforma Fornero. 
I consumi interni, che sono quelli che sostengono la produzione e i servizi interni e tutto l'indotto occupazionale, sono crollati a livelli di 20 anni fa, senza che  nulla sia stato fatto, nemmeno lo sblocco dei pagamenti della P.A. alle imprese (60-80 mil.). 
Credo che con ancora un paio d'anni di questo andazzo e in piedi rimarrà ben poco in questo paese.

E la politica? Quella che, unica, potrebbe fare qualcosa per migliorare le cose? 
Abbiamo appena finito di votare e già siamo di nuovo in crisi di governabilità. L'esatto contrario di ciò che occorrerebbe. Ma non perchè "ce lo chiede l'europa", ma perchè servirebbe effettivamente per dare una sterzata e cercare di correggere il negativo andamento economico che attanaglia la popolazione. Ma la prima colpa gravissima della nostra classe politica è stata quella di farci ancora andare a votare con una legge elettorale porcata, strutturalmente non in grado di esprimere governabilità col nostro sistema di bicameralismo perfetto, unico al mondo, con la quale si regala una maggioranza schiacciante alla Camera ed è possibile un senato dalla maggioranza diversa. TUTTI i partiti sapevano ma non hanno VOLUTAMENTE fatto nulla per cambiarla. Malgrado il, per una volta, ineccepibile insistere del nostro Presidente della Repubblica. La colpa è primariamente di tutti i partiti precedenti, ma occorre dire che anche il M5S non era d'accordo a cambiarla in corsa (nel timore che venisse fatta una legge ad hoc per evitare il suo possibile successo). Avrebbe dovuto farla come prima cosa il governo Monti, ma se ne è ben guardato, privilegiando il massacro sociale dell'austerità imposta dai poteri forti tecnocratici europei. 

Il voto italiano ha espresso una grande volontà di cambiamento e discontinuità rispetto al passato: ne è testimonianza il successo del 5 Stelle e la perdita di 6 milioni di voti del PDL e di 3,5 milioni del PD. 
Questa volontà -per colpa di un'assurda legge elettorale- però non ha la capacità di esprimere un Governo, e questo è un problema grave per tutti i cittadini italiani. Non si può incolpare il M5S di essere la causa dell'ingovernabilità: a parte gli autoritarismi o pseudo tali di Grillo-Casaleggio è evidente che a un Movimento che ha fatto da anni campagna contro i vecchi partiti, e che addirittura nel suo regolamento ha scritto che non deve associarsi ad altre forse politiche, ora non si può chiedere di andare al Governo con il PD, sarebbe come snaturare il motivo stesso del suo successo. 
Tuttavia questa Italia non ha mai avuto bisogno come adesso di un governo che faccia quelle riforme che non si sono mai fatte e che solo il Movimento 5 Stelle è in grado di esprimere e sostenere. Il suo elettorato, soprattutto quello dell'ultima ora, è assolutamente al di fuori delle logiche di non collaborazione. 
Un nuovo voto a breve la cui corresponsabilità parziale o meno fosse attribuita alle rigidità di Grillo,  sarebbe in grado di esprimere un nuovo risultato del 25% o più? Credo di no.
E se fosse così ciò significherebbe che l'occasione per cambiare le cose si presenta ora, e potrebbe non più tornare. Dunque? 
Le soluzioni potrebbero essere trovate ma solo con un atteggiamento più flessibile, pur se non sbracatorio, di Grillo & C. Magari aprire ad un esecutivo con un Presidente del Consiglio di alto livello e "sicuro", oppure un Governo di minoranza da appoggiare esternamente... 
Il recente accadimento sul voto tra Schifani o Grasso per la presidenza del Senato, ha ben fatto intendere la tipologia di situazioni che si presenteranno ai neoeletti a 5 Stelle.
Vedremo. Sono per ora fiducioso, ma attendo i prossimi eventi per trarre conclusioni più chiare.

Per ora vi propongo due diverse analisi della situazione. La prima contro un coinvolgimento del M5S nel Governo (Claudio Messora su ByoBlu) e la seconda a favore (Jacopo Fo sul Fatto). In ognuna vi sono istanze condivisibili.


Perché il Movimento Cinque Stelle non può dare la fiducia

2 commenti:

Natale Marseglia ha detto...

Il commento è sintetizzato dalla vignetta all'inizio dell'articolo! Cioè i sacrifici li deve fare solo una parte della popolazione!
Solo il 25% d'elettorato ha votato il M5S, quindi l'altro 75% per motivazioni varie si è tirato fuori dal proporre una soluzione alla crisi italiana. Il M5S quindi ha tutte le giustificazioni per stare al di fuori della mischia! Se il 75% dell'elettorato ha ancora fiducia nei partiti che hanno creato lo sfascio bene si assumano la responsabilità della scelta operata. Ieri al Senato è successo quello che non doveva succedere, il M5S si è preso carico di una situazione, forse creata ad arte, che non le competeva, rischiando una spaccatura che al momento potrebbe avere gravi ripercussioni sul Movimento stesso. Per concludere il M5S potrebbe assumersi responsabilità di governo solo nell'ipotesi che il Governo stesso sia guidato da un rappresentante del Movimento 5 Stelle, altre soluzioni non sono da percorrere.

mausab ha detto...

Caro Natale, se da una parte sono d'accordo con te, dall'altra non sono certo che una tale rigidità sia la soluzione migliore, nè per il M5S, nè per il paese. Proprio per le ragioni addotte nel mio articolo. Ti dico la verità: non mi è piaciuto il post di Grillo a censura del comportamento dei 15 senatori che non hanno votato scheda bianca. Io al loro posto avrei fatto lo stesso. non è sempre tutto bianco o nero, soprattutto in politica, e per farla, BENE, occorre anche scendere a compromessi, se di mezzo c'è il ben superiore dei cittadini TUTTI, andando oltre ai meri interessi di bottega. Questa capacità il M5S e Grillo la devono dimostrare, altrimenti sì che sono come gli altri. Ragion per cui sospendo il giudizio e attendo i prossimi step per ulteriori considerazioni.